Lavoro, Toscana: ieri manifestazioni nei nove capoluoghi di provincia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 settembre 2008 00:07
Lavoro, Toscana: ieri manifestazioni nei nove capoluoghi di provincia

Manifestazioni molto partecipate, sia che si tratti di presidi sia che si tratti di cortei con comizi finali. Ovunque ditribuiti materiali informativi sulle scelte del governo. La Cgil stima che nelle piazze principali e nelle decine di inziative in corso nei centri minori della regione si siano raccolte 20.00 persone. Tante bandiere della Cgil ovviamente ma dietro ed intorno molti cittadini comuni quelli che non arrivano alla fine del mese. Molti giovani in particolqare nella piazza di Siena (La Lizza).

In tutte le piazze, nei gazebo allestiti si sono raccolte firme sotto una petizione del Silp Cgil (sindacato dei poliziotti della Cgil) che chiede al governo di non tagliare i fondi per la sicurezza.
Soddisfatto il segretario generale della Cgil Toscana: "I tanti", ha dichiarato, "che oggi si sono ritrovati dietro le bandiere della Cgil a sostegno delle piattaforme unitarie di Cgil Cisl Uil meritano attenzione e rispetto da parte del governo. Chiedono con forza che cambi la politica del governo che si è letteralemnte dimenticato del reddito da salari e pensioni, fermo da anni ed ora falcidiato da un'inflazione superiore al 4% e addirittura a due cifre per quanto riguarda i beni di prima necessità.

Una politica che toglie fondi nei gangli vitali del sistema di protezione sociale, sanità, scuola, enti locali. "Il governo", ha aggiunto, "dovrà ascoltare i tanti chhe in Toscana e in ogni parte d'Italia hanno oggi fatto sentire la propria voce". "La Toscana, come sempre", ha continuato, "non ha fatto mancare la propria sensibilità e la propria determinazione, da qui parte richiesta di maggiore sviluppo e maggior reddito nel segno dell'equità e della solidarietà". "Grazie, ha concluso, "a tutti coloro che hanno reso possibile il successo della nostra iniziativa, grazie a tutti quelli che oggi sono stati con noi".
"Quel che emerge con chiarezza è che il mondo della scuola, insegnanti e genitori, è fortemente preoccupato per il destino della scuola, soprattutto di quella elementare.

Ciò è il segno che la Destra sta mettendo a rischio una delle strutture più importanti del nostro sistema di istruzione, visto che la scuola elementare è da sempre un'eccellenza italiana". Lo dice la senatrice Vittoria Franco, ministro ombra delle Pari Opportunità del Pd e componente della Commissione Istruzione che ieri mattina, nell'ambito della campagna nazionale del PD "Salva la scuola" ha distribuito volantini di fronte alle scuole Vittorio Veneto e Pestalozzi a Firenze poi in serata ha partecipato a un'assemblea a Castelfiorentino e questa mattina ha distribuito materiale informativo e incontrato genitori, insegnanti e studenti davanti alla scuola media Masaccio, nel viale Mazzini sempre a Firenze.

Il ministro ombra del Pd sottolinea come "con il ministro Gelmini la scuola venga colpita da tagli pesantissimi, e non è con i tagli che si fanno le riforme".
“Occorre opporsi tenacemente ai tagli intollerabili - ha detto fra l’altro Vittoria Franco - che penalizzano famiglie, insegnanti e soprattutto il futuro dei bambini. 100 mila insegnanti in meno, chiusura di moltissime scuole, ritorno al maestro unico e conseguente riduzione del tempo pieno faranno sì che le famiglie e gli studenti non potranno più scegliere la scuola che desiderano ma quella che potranno pagare”.
"Il governo Berlusconi sta partendo proprio dalle elementari per destrutturare la scuola pubblica del nostro Paese - sottolinea Vittoria Franco - Di fronte agli interventi del ministro Gelmini è fondato il sospetto che il governo voglia privilegiare la scuola privata.

La missione della scuola pubblica è di promuovere l'uguale cittadinanza attraverso il successo formativo, non quello di prendere la scorciatoia della bocciatura. Con l'introduzione del maestro unico inoltre si disegna un ritorno all'indietro di stampo conservatore che colpirà al cuore la qualità dell'insegnamento e metterà in seria difficoltà le famiglie con la scomparsa del tempo pieno. Noi continuiamo la nostra opposizione dentro e fuori al Parlamento contro questi provvedimenti iniqui".
"Salva la scuola" impegna tutto il PD in una decisa battaglia parlamentare, una corretta informazione e forme di mobilitazione in tutto il paese che avranno il loro apice nella manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma, organizzata dal Partito democratico a conclusione della campagna "Salva l'Italia".

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