Scuola, Maestre in nero: ormai si parla di rivolta di Sinistra anti-Gelmini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2008 14:16
Scuola, Maestre in nero: ormai si parla di <I>rivolta di Sinistra</I> anti-Gelmini

Firenze, martedì 16 settembre 2008- Maestre vestite a lutto, banchetti allestiti all’ingresso della scuola e magliette con scritte antigovernative, ieri mattina, in alcune scuole di Firenze e provincia, per protestare contro l’introduzione del maestro unico nella scuola primaria. Si tratta di una manifestazione di dissenso verso chi ha introdotto modifiche organizzative della didattica senza confrontarsi con gli insegnanti. Stamane i giornali annunciavano che sarà presentato un esposto alla procura della Repubblica di Firenze “affinché intervengano le autorità per evitare che proteste del genere possano svolgersi nelle scuole, luoghi adibiti all’educazione e non alla strumentalizzazione politica”.
"La criminalizzazione del dissenso è un costume che qualcuno non perde mai.

Riteniamo che persone a cui viene tolto il posto di lavoro, messo in discussione la loro professionalità, abbiano il diritto di essere almeno ascoltate o possano come in questo caso far sentire la propria voce in maniera civile" è il commento delle OO. SS. Flc CGIL, Cisl scuola e UIL scuola di Firenze rivendicano il diritto dei lavoratori al dissenso, quando, come è accaduto ieri, si esprime in forma civile e assicurano sin d’ora ai lavoratori ogni azione di tutela.
"Una civilissima ed efficace protesta -commenta Primo Mastrantoni, segretario Aduc- E' quanto hanno fatto le maestre d'Italia disapprovando la riforma del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.

Una "lezione" da primo giorno di scuola al ministro che dovrebbe tornare sui banchi di scuola ed imparare come si puo' esprimere il proprio dissenso senza danneggiare, in questo caso, gli alunni. Noi non vediamo nessuna strumentalizzazione dei bambini che, ricordiamo alla avvcatessa Gelmini, sono stati invece portati alla manifestazione per il Family Day (che potremmo chiamare Families Day, vista la presenza di plurimatrimoniati o conviventi) del 12 maggio dello scorso anno. La modalita' di protesta delle maestre e' anche insegnamento per i sindacati che bloccano porti, aeroporti, strade e ferrovie per sostenere le loro rivendicazioni danneggiando gli utenti.

Anche loro dovrebbero tornare sui banchi e imparare dalle maestre. Sul merito, il ritorno al maestro unico, concordiamo. L'iniziativa fu proposta per trovare occupazione alle maestre in esubero, visto lo scarso numero di alunni per la natalita' in decrescita. Insomma si diede una giustificazione pedagogica ad un problema occupazionale".
"247 posti in meno nella scuola primaria e 147 in quella secondaria per gli insegnanti, un orario settimanale di ventiquattro ore anziché trenta e tagli indiscriminati che si ripercuoteranno sul modello pedagogico e scolastico anche della nostra provincia".

E' questo lo sconfortante quadro tracciato da Simonetta Pellegrini, della direzione provinciale del Pd e da Niccolò Guicciardini di Generazione Democratica che intervengono all'indomani dell'apertura del nuovo anno scolastico. "Nelle ultime settimane – sottolineano Simonetta Pellegrini e Niccolò Guicciardini - abbiamo assistito ad un crescendo di dichiarazioni del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini tese a spostare l'attenzione su un presunto ritorno alla "serietà" della scuola (grembiuli, voto in condotta, valutazione numerica e non più giudizi nella scuola dell'obbligo) fino a rivelare, con il colpo di mano assestato all'ultimo tuffo con l'approvazione del decreto legge 137, le vere intenzioni del governo: una politica indiscriminata di tagli, senza alcuna idea pedagogica e senza alcun rispetto per il diritto all'istruzione".

"Il decreto legge prevede – proseguono Pellegrini e Guicciardini - il ritorno nella scuola primaria del maestro unico, distruggendo così in un colpo solo l'attuale scuola elementare che è considerata un modello tra i migliori al mondo, come ci dicono le indagini Ocse. Avere un unico insegnante "tuttologo" a fronte di tre maestri specializzati per aree didattiche, tornare ad un orario di 24 ore settimanali significa meno qualità della scuola pubblica. Tra l'altro, al di là di ciò che dice il ministro Gelmini, ciò spazzerà via anche l'attuale esperienza del tempo pieno che, nella nostra provincia, ha una fortissima diffusione e che rappresenta un'organizzazione didattica pienamente rispondente ai bisogni delle famiglie".

"Queste scelte – affermano Pellegrini e Guicciardini - sono determinate solo da per "fare cassa" e per rispondere ai mancati introiti dovuti all'abolizione dell'Ici. Facendo una simulazione di ciò che potrebbe succedere in provincia di Siena se il decreto Gelmini dal prossimo anno entrasse in vigore, si avrebbe una riduzione di circa 247 posti d'insegnamento nella scuola primaria e di 147 posti nella scuola secondaria. Il Partito democratico ha messo al centro dei suoi programmi la scuola pubblica, fondamentale per la democrazia e la giustizia sociale del paese e si batterà perché i propositi sciagurati del governo non vadano in porto.

Anche a Siena nelle prossime settimane il Pd si mobiliterà a favore della scuola". "A Siena – concludono Pellegrini e Guicciardini - a fronte dei posti disponibili, potevano esserci 150 nuovi insegnanti in ruolo e 300 nomine del personale amministrativo, tecnico, ausiliario. Ci sono persone che talvolta hanno alle spalle decenni di lavoro instabile, con ricadute anche sulla continuità dell'insegnamento, che impedisce alle classi di avere insegnanti stabili nei diversi anni scolastici. Per quanto riguarda gli organici è particolarmente preoccupante la situazione dei posti per gli insegnanti di sostegno, dove la copertura delle ore per garantire un aiuto qualificato agli alunni diversamente abili viene in molti casi ad essere ridotta alla metà del necessario".
Si chiama “A scuola insieme” il nuovo progetto di servizio civile nazionale realizzato dal Comune di Sesto Fiorentino.

Sei volontari saranno impiegati per dodici mesi nell’assistenza ad alunni portatori di handicap attraverso lo svolgimento di laboratori e attività varie in ambito scolastico ed extrascolastico. I volontari lavoreranno trenta ore settimanali a fianco degli operatori professionali e riceveranno uno stipendio netto mensile di 433,80 euro. I candidati dovranno avere un’età compresa tra i 18 e i 28 anni e le domande di partecipazione (scaricabili dal sito internet del Comune) dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo entro le ore 14 del 6 ottobre.

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