Teatro della Pergola: in mostra i marchingegni di scena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 settembre 2008 15:44
Teatro della Pergola: in mostra i marchingegni di scena

24/09/2008 firenze- Nell’anno delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Antonio Meucci il Teatro della Pergola dedica ai marchingegni di scena una mostra che prende le mosse proprio dagli anni della permanenza dell’inventore del telefono alla Pergola per analizzare come alcuni progressi tecnologici, il principale dei quali è l’avvento dell’energia elettrica, abbiano influenzato la storia degli allestimenti di palcoscenico.
A teatro la magia dell’effetto, del macchinario, del trucco di scena, sia esso tecnico o applicato al volto e al corpo dell’attore, contribuisce in maniera decisiva alla creazione di quell’atmosfera di sogno che trasporta lo spettatore in una nuova dimensione della percezione.

Fino dall’antichità classica con il suo deus ex machina si è affidato all’effetto speciale il ruolo decisivo di stupire e impressionare l’uditorio, punteggiando con picchi di emozionalità la partitura dei testi scenici. Alla categoria degli effetti appartengono poi anche quegli accorgimenti che nel tempo sono serviti a migliorare la fruizione degli edifici teatrali, come l’illuminazione.
Quattro sono le sezioni della mostra, quasi interamente realizzata con oggetti provenienti dal Museo del Teatro e dall’Accademia degli Immobili, che edificò la Pergola tra il 1652 e il 1656 e la possedette fino al 1942.

Nella prima si possono ammirare dispositivi di illuminazione e macchine teatrali che coprono un periodo che va dal 1899 alla metà del Novecento. Proiettori, riflettori, lampade ad arco voltaico, regolatori di tensione, antenati dei moderni apparecchi dell’era dell’elettronica avanzata; nonché la macchina del vento e quella della pioggia, restaurate per l’occasione dai macchinisti del Teatro. La seconda dà spazio alla collezione di effetti di luci per la scena di Lucilla Baroni, rappresentante di una dinastia che annovera il bisnonno Niccolò, uno dei primi elettricisti teatrali di Firenze alla fine dell'ottocento, il nonno Mario elettricista del teatro della Pergola fino agli anni '60 e, indimenticato protagonista di un’intera stagione del teatro italiano, il padre Guido.

Dalle pipe al licopodio usate per produrre fiamme e effetti infernali alle lucciole impiegate in un allestimento di Madama Butterfly, comandate da una curiosa tastiera a pianoforte. La terza sezione ricostruisce una scenografia ideale di inizio Novecento, ispirata ai fulgidi anni di Eleonora Duse e dipinta dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, e illuminata da proiettori d’epoca. Nella quarta sezione sono esposti documenti originali che riguardano l’evoluzione tecnologica al Teatro della Pergola, compreso il primo contratto mai sottoscritto per la fornita dell’energia elettrica, e alcuni manifesti di spettacoli nei quali fu particolarmente rilevante il contributo della tecnologia e degli effetti di scena, da Lohengrin del 1899 , il primo con il Teatro completamente illuminato dalla luce elettrica a Luci veloci di Marinetti del 1929.

Completa l’esposizione un angolo nel quale la storica bottega Filistrucchi mostrerà come si truccavano nell’Ottocento gli attori e le comparse.
Un viaggio affascinante in un mondo nel quale la dimensione artigianale, “umana” per così dire, ancora oggi mantiene la sua importanza nonostante l’imponenza del progresso tecnologico.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza