San Casciano: 2000 visitatori al Museo aperto da due giorni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 settembre 2008 14:32
San Casciano: 2000 visitatori al Museo aperto da due giorni

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA- Salutato anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con un messaggio ricco di apprezzamenti e di espressioni di stima, il nuovo Museo di San Casciano si è presentato alla comunità in tutto il suo splendore. I battenti li ha aperti alla grande, con una bella festa inaugurale e un variegato calendario di eventi che tra sabato e domenica scorsi hanno richiamato l’attenzione di circa 2000 visitatori. Turisti e cittadini hanno affollato le otto sale che compongono la nuova struttura raggiungendo un picco di oltre cinquecento persone nel corso del solo pomeriggio domenicale, giorno in cui l’apertura del museo era prevista ad ingresso gratuito.

“Un dato inaspettato – ha commentato il sindaco Ornella Signorini – che ci riempie di orgoglio, visti gli sforzi e l’impegno profusi dall’amministrazione comunale e da tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del museo. La soddisfazione è legata non solo al numero delle presenze ma anche ai tanti apprezzamenti ricevuti in questi giorni che attestano la qualità del lavoro compiuto. Ci aspettiamo un’affluenza massiccia anche per l’iniziativa del prossimo fine settimana organizzata dal Fai in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2008”.
La bellezza e le novità del museo, sia dal punto di vista strutturale che dell’allestimento e delle opere ospitate al suo interno, si è potuta apprezzare dopo che il sindaco di San Casciano Ornella Signorini ha varato l’edificio con il tradizionale taglio del nastro, affiancata da tutti soggetti che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera pubblica.

Oltre al primo cittadino erano presenti Paolo Cocchi, assessore regionale alla Cultura e al Turismo, Paola Grifoni, Soprintendente per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Firenze, Pistoia e Prato, Lorella Alberighi, David Baroncelli e Anna Rastrelli per la Soprintendenza per i Beni Archeologici per la Toscana, Cristina Acidini del Polo Museale Fiorentino, Ulisse Tramonti del Dipartimento di Progettazione dell’Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, Don Sergio Pacciani, Responsabile Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Firenze, Paolo Bandinelli, Presidente Banca del Chianti Fiorentino, Edoardo Speranza, Presidente Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Il pubblico, che numerosissimo ha gremito il museo e partecipato alle varie iniziative culturali, ha potuto conoscere e apprezzare le tre sezioni che caratterizzano l’edificio: archeologia, arte sacra e abitazioni primitive.

Nelle prime due, allestite in collaborazione con le soprintendenze competenti, sono custodite la prestigiosa raccolta di reperti archeologici, di epoca etrusca e romana, rinvenuti in alcuni siti limitrofi, nel corso di varie campagne di scavi, e l’ampia collezione d’arte sacra, fino ad oggi conservata presso la Chiesa del Suffragio (Museo di Arte Sacra). In particolare, nella sezione archeologica occupano un posto di primo piano la “stele dell’arciere”, testimonianza fra le più rilevanti dell’Etruria settentrionale posizionata all’ingresso del museo, e i tanti oggetti legati al mondo romano quali ceramiche, oggetti metallici, marmi decorati, terrecotte, bronzi.

Nella seconda, oltre ai capolavori quali la Madonna col Bambino di Ambrogio Lorenzetti, il Dossale di San Michele Arcangelo di Coppo di Marcovaldo, il fusto scolpito in alabastro del Maestro di Cabestany, è da segnalare, quale ultima acquisizione, una bellissima robbiana proveniente dalla Chiesa di Santa Maria a Casavecchia e ascritta a Giovanni Battista Buglioni. L’artista-artigiano realizzò l’opera su commissione della nobile famiglia dei Casavecchia che risiedeva nei pressi di Sant’Andrea in Percussina.

Ha destato curiosità e apprezzamenti anche la terza sezione dove trovano collocazione le abitazioni primitive: modelli in scala, pannelli esplicativi e fotografie d’epoca, concessi in comodato al Comune da parte della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze allo scopo di far conoscere la grande varietà delle forme edilizie e degli habitat tradizionali.

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