Giovani e lavoro: possibilmente vicino casa e con un buon stipendio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2008 19:26
Giovani e lavoro: possibilmente vicino casa e con un buon stipendio

Grosseto, 9 giugno 2008- Come i giovani vedono il mondo del lavoro? Quali le loro attese e le loro prospettive? Dall’indagine realizzata nell’ambito del progetto “Adotta il futuro”, realizzato dall’Associazione Industriali Grosseto in collaborazione con l’Ufficio Provinciale Scolastico, emergono dati molto interessanti.
E’ percepito come positivo soprattutto il lavoro stabile: stabilità in termine di contratto, ma anche di inquadramento professionale e localizzazione geografica.

Un lavoro, che non cambi, possibilmente sempre nello stesso posto. Altro requisito necessario perché, sul lavoro, si esprima il massimo, è lo stipendio: “si deve guadagnare bene”. Un’idea del mondo del lavoro, quindi, che non indica modelli specifici o personali, ma si rifà ad una sorta di immagine “idealizzata”, quella del lavoro sicuro, possibilmente con un buon stipendio. Molto bassa la percentuale dei ragazzi che, per entrare nel mondo del lavoro, si dicono disposti a valutare la possibilità di avviare un’attività in proprio, così come a cambiare funzioni e ruoli all’interno del contesto del lavoro.

Manca, quindi, una visione del lavoro come percorso in fieri, di crescita personale, legato a concetti ormai acquisiti, come disponibilità e flessibilità. Nonostante abbiano indicato come condizione non ideale quella legata alla mobilità professionale, gli studenti valutano positivamente la possibilità di fare carriera.
Per quanto riguarda i valori fondamentali del mondo del lavoro, i ragazzi indicano la relazione con gli altri, e, ancora, sicurezza e stabilità. Gli imprenditori intervistati indicano, invece, come valori fondamentali la responsabilizzazione, onestà, impegno, passione.

Di nuovo, quindi, una visione del mondo del lavoro che sembra distante dalla realtà.
Per quanto concerne i titoli di studio, si evidenzia con forza il basso valore che viene attribuito ai diplomi di liceo rispetto alla possibilità di entrare nel mondo del lavoro, mentre il diploma tecnico viene dalla maggioranza degli intervistati ritenuto il più utile, in relazione all’ingresso nel mondo del lavoro post-diploma. Gli imprenditori valutano come elementi fondamentali l’esperienza professionale e la qualifica professionale; per i docenti e gli studenti prevale la formazione, laurea di secondo livello e master.

E’ interessante notare come gli studenti, intesi come gruppo sociale, si contrappongano agli imprenditori, trovandosi i due gruppi ad esprimere pareri spesso opposti, mentre i docenti assumono una posizione intermedia, una sorta di bilanciere tra le due posizioni. Che questa posizione sia espressione di un atteggiamento di prudenza o di valutazione, rimane comunque una possibilità interessante di mediazione ed avvicinamento tra i due poli. Discutere del ruolo che deve svolgere la scuola per avvicinare di più i ragazzi alla consapevolezza e ad una conoscenza reale dei valori e dei canoni del mondo del lavoro è l’obiettivo del progetto, per fare in modo che i giovani possano trasformare quella distanza, a volte paura, che oggi contraddistingue il solo pensiero legato al mondo del lavoro.

Un timore ed una lontananza che, di fatto, impoveriscono e rendono più deboli i giovani e, nel suo complesso, tutta la società.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza