Comunità Montane: si è riaperto in questi giorni il dibattito sul riordino

Redazione Nove da Firenze
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07 giugno 2008 14:45
Comunità Montane: si è riaperto in questi giorni il dibattito sul riordino

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti starebbe studiando l'ipotesi di un colpo di spugna alle comunita' montane.
“Mi ha lasciato sconcertato la notizia pubblicata dalla stampa secondo cui il ministro Tremonti avrebbe deciso di cancellare le Comunità montane per decreto”. Lo ha dichiarato Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, che ha aggiunto: “intanto mi sembra una violazione dei principi contenuti in leggi precedenti che assegnano alle Regioni i compiti di gestire le Comuità montane.

Concetto condiviso dal governo Prodi che aveva comunque indicato la strada dei tagli per quelle Comunità che non rispondevano a determinati requisiti”. C’è da aggiungere, inoltre, che alcune Regioni, tra cui la Toscana, hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale perchè si sono viste privare di una prerogativa di legge. Non solo ma le Regioni si stanno adoperando, con grande dispendio di energie, per predisporre nuove prospettive per le Comunità montane, attraverso un drastico processo di ridimensionamento che farà scendere questi enti dagli attuali 350 ad appena 200.

La Toscana, da 20 dovrebbe passare a 14. Questo perchè la Giunta regionale ha già predisposto una proposta di legge che è passata anche al vaglio della Commissione consiliare competente ed attende ora solo l’approvazione da parte del Consiglio regionale. “Mi chiedo - aggiunge Giurlani - con quale criterio il ministro fa certi annunci senza aver consultato le parti interessate, vanificando il lavoro delle Regioni, cancellando enti che hanno dimostrato di sapersi porre al servizio delle popolazioni montane.

Non solo, ma l’abolizione delle Comunità montane innescherebbe un altro processo di costituzione di nuovi enti, come le unioni di comuni citata da Tremonti, senza alcun risparmio finanziario ma creando solo nuove difficoltà operative”. L’iniziativa del ministro va anche contro l’idea di federalismo fiscale. “A questo punto - conclude Giurlani - riteniamo che solo un tavolo di concertazione tra le parti interessate, in primo luogo, le Regioni, potrà definire una linea di comportamento per il futuro”.

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