Tornare al Nucleare? I Verdi chiedono di rendere il territorio provinciale indisponibile per la costruzione delle centrali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2008 14:48
Tornare al Nucleare? I Verdi chiedono di rendere il territorio provinciale indisponibile per la costruzione delle centrali

Firenze, 6 Giugno 2008- Analizzare i pro e i contro della scelta nucleare è l’obiettivo che si è posto Chicco Testa scrivendo il libro Tornare al Nucleare? L’Italia, l’energia, l’ambiente, che verrà presentato presso la Sala Ferri di Palazzo Strozzi a Firenze, lunedì 9 giugno alle 17.30. Cosa porta Chicco Testa, uno dei principali sostenitori dei referendum contro il nucleare del 1987, a cambiare idea? Utility e Eunomia hanno organizzato una discussione su questo tema con l’Autore, Gaia Checcucci, Alfredo De Girolamo, Claudio Martini, Ermete Realacci, Andrea Simoncini, modera Antonio Polito.
E allora il Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Roberto Benedetti rilancia la proposta di Migliori: "Spiace registrare come da Legambiente giungano sempre e solo i soliti attacchi strumentali, frutto di posizioni preconcette che non portano a niente.

La verità – afferma Benedetti – è che mettere in conto l’ipotesi di realizzare una centrale nucleare anche in Toscana sarebbe un passo avanti, e non si vede perché non si dovrebbero valutare tutti i siti possibili presenti sul territorio regionale» «A Legambiente invece continuano a dire no ai rigassificatori, no al petrolio, no al nucleare proseguendo con l’enfatizzazione delle energie rinnovabili. Bene, siamo d’accordo. Peccato però che sole e vento, da soli, non siano sufficienti a provvedere ai fabbisogni complessivi come invece sarebbe capace di fare l’energia nucleare».
"Un passo indietro di 20 anni, vorranno dire! - afferma Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana - E la cosa ancora più ridicola è che spacciano il tutto per ambientalismo salvaclima: proprio loro che chiedono all'Europa di ridurre la quota italiana di emissioni di CO2 da abbattere.

Siamo arrivati proprio al paradosso se dalla formazione che promuove le autostrade si permettono di dire a noi che cosa è ambientalista. Comunque, se proprio vogliono mettere una centrale nucleare in Toscana, nella zona della Val di Cecina, una tra le più belle d'Italia paesaggisticamente, lo vadano a spiegare alle popolazioni locali. Cosa gli racconteranno? che per loro l'energia sarà gratis, che regaleranno posti di lavoro ecc...? Ma cosa credono? I toscani non si svendono e usano la testa, non i preconcetti!".
“Dichiarare il territorio provinciale indisponibile per la costruzione delle centrali nucleari” è la richiesta contenuta in una mozione presentata in Consiglio Provinciale dal capogruppo dei Verdi per l’Arcobaleno, Luca Ragazzo.

L’iniziativa nasce dopo che il Governo ha dichiarato la volontà di avviare iniziative finalizzate al ritorno dell'Italia al nucleare, con la costruzione di ben 10 centrali nucleari sul territorio nazionale. ”L’8 novembre 1987 la volontà dei cittadini italiani contro il nucleare si espresse con un referendum – è scritto nella mozione – in conseguenza del quale, a partire dal 1989 l'Italia chiuse tutti i propri impianti nucleari”. “L'energia nucleare soddisfa solo una percentuale ridotta del fabbisogno energetico mondiale: il 6% dell'energia commerciale nell'Unione Europea e circa il 2% nel resto del mondo – sottolinea Luca Ragazzo – e l'energia nucleare non riduce la dipendenza dell'Unione Europea dall'importazione di energia, poiché tutto l'uranio necessario alla fabbricazione del combustibile nucleare deve essere importato.

Inoltre l'uranio, con cui sono alimentate le centrali nucleari, è presente in poche aree del mondo in quantità appena sufficienti ad alimentare le attuali 440 centrali per i prossimi 70-80 anni”. ”A tutt'oggi, inoltre non si sono realizzati nel mondo livelli accettabili di sicurezza per le popolazioni, come dimostrano i numerosi gravi incidenti, che dal disastro di Chernobyl in poi si sono ripetuti – prosegue Ragazzo – è quindi inopportuno che si investa su una fonte di energia altamente pericolosa e dai costi elevatissimi nelle diverse fasi di costruzione degli impianti, di produzione di energia e di messa in sicurezza delle scorie radioattive”.

La mozione invita pertanto il Governo e il Parlamento a rispettare la volontà, espressa dall'elettorato con il Referendum del 1987, non prevedendo il ritorno a forme di utilizzo del nucleare per la produzione di energia in Italia. “Il rilancio del nucleare non è realistico in quanto non intrinsecamente sicuro, economicamente redditizio e, soprattutto, non se ne possono governare gli esiti e in ogni caso i tempi di realizzazione di eventuali strutture non risulterebbero comunque compatibili con le esigenze attuali del Paese – è scritto nella mozione dei Verdi – occorre invece proseguire verso politiche di sviluppo dell'utilizzo delle fonti rinnovabili fino a raggiungere entro i prossimi cinque anni almeno il raddoppio dell'attuale produzione ottenuta oggi e sostenere le iniziative per il risparmio e l'efficienza energetica.

Per questi motivi chiediamo che fin da ora - conclude Luca Ragazzo – il Consiglio Provinciale dichiari l’intero territorio provinciale “indisponibile per la costruzione delle centrali nucleari”. I Verdi della Provincia di Firenze ricordano ai cittadini che, grazie ai provvedimenti realizzati dai Verdi al governo, oggi è possibile per tutti attivare il “conto energia” ed installare pannelli solari per soddisfare il fabbisogno energetico della propria abitazione, risparmiando i soldi della bolletta ed accedendo ai finanziamenti statali.

Il solare finalmente conviene davvero e ci libera dalla dipendenza dal petrolio, dal carbone e dall’uranio, attivando un’economia diffusa e democratica e sottraendo ingiusti profitti ai monopolisti come Enel.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza