Scuole dell’obbligo: a Prato, Livorno e Siena i migliori edifici scolastici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2008 15:17
Scuole dell’obbligo: a Prato, Livorno e Siena i migliori edifici scolastici

Firenze, 14 marzo 2008- È quanto ci dice Ecosistema Scuola 2008, la ricerca annuale di Legambiente realizzata sui 103 comuni capoluogo di provincia che, tramite questionario, forniscono informazioni relative alla qualità delle strutture della scuola dell’obbligo. Il rapporto restituisce dunque la fotografia dello stato della qualità dei 42.000 edifici scolastici in Italia nei quali vivono circa 9 milioni di persone. In Toscana la popolazione scolastica consta di oltre 73 mila studenti, dislocati su 547 edifici scolastici.

Una popolazione pari a quella di una città come Grosseto, superiore a quella di Siena, doppia o più rispetto a centri come Piombino o Pontedera. È allora ancora più importante che le scuole, che sono il luogo preordinato all’educazione, possano disporre di edifici pienamente agibili e a norma, moderni e adatti a svolgere la propria funzione, e che, col fine di diffondere buone pratiche ambientali nella popolazione, si adoperino per la riduzione dei consumi energetici e per la produzione energetica da fonti rinnovabili, nonché per la diminuzione della produzione di rifiuti e per una capillare raccolta differenziata.
Nel rapporto si evidenzia che i dati relativi alla situazione degli edifici in Toscana sono quasi sempre migliori di quelli della media nazionale, ma sotto alcuni aspetti soffriamo proprio come gli altri.

In particolare condividiamo con le altre regioni una situazione in cui la maggior parte degli edifici è stata costruita prima del 1974, anno in cui la legge ha stabilito i criteri di edilizia antisismica.
Nonostante siano vecchi, per fortuna l’80% dei nostri edifici ha goduto di interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni. Molto è ancora da fare visto che oltre il 40% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgenti. I nostri edifici soffrono inoltre più di quelli del resto d’Italia per quanto riguarda il rischio sismico.

In Toscana è dichiarato per il 90% degli edifici, mentre su tutta l’Italia la percentuale corrispondente è ferma al 74%. Forse per questo siamo più previdenti degli altri: tutte le scuole fanno prove di evacuazione e quasi tutte hanno porte antipanico; poco più alta che nel resto d’Italia è poi la percentuale delle scuole con scale di sicurezza.
Le nostre scuole vantano quasi il doppio (il 90%) delle certificazioni di agibilità statica che ci sono in media in Italia e anche dal punto di vista delle certificazioni di agibilità igienico-sanitaria in Toscana queste sono più diffuse del 18%.

Seppur in misura minore rispetto alla media nazionale, in Toscana sono ancora presenti scuole in cui la presenza di amianto è certificata: nonostante si siano bonificate il 12,5% delle situazioni negli ultimi due anni, c’è ancora da intervenire sicuramente sul 2,7% degli edifici. Rincuoranti sono invece i dati relativi alle buone pratiche nel campo dell’energia: l’80% degli edifici utilizza ormai fonti di illuminazione a basso consumo (in Italia solo il 50%), il 12,7% utilizza fonti rinnovabili (contro il 7,45% dell’Italia, dato comunque positivo perché in aumento rispetto al 2006) o cerca di fare risparmio energetico attraverso altre modalità.


Anche per quanto riguarda la raccolta differenziata, questa si è ormai ampiamente diffusa nelle scuole e infatti sotto questi aspetti i nostri ragazzi sono abituati a differenziare di più rispetto alla media nazionale in quasi tutti i settori merceologici. Purtroppo è da rilevare l’arretratezza generale circa la differenziazione di toner, pile, alluminio e organico.
Sotto questi due aspetti, energia e rifiuti, provvedimenti molto banali ma di grande efficacia sono l’adozione di valvole termostatiche per regolare la temperatura nei diversi ambienti ed evitare gli sprechi nel riscaldamento degli edifici a cui siamo purtroppo abituati, l’abolizione delle monoporzioni nelle mense, purtroppo ancora in uso in qualche Comune, e l’utilizzo dell’acqua del rubinetto invece che quella in bottiglia.

Fortunatamente le scuole dei Comuni capoluogo sono virtuose sotto questi punti di vista, ma si tratta di buone pratiche che dovrebbero diffondersi su tutto il territorio.
A dire che nelle scuole toscane si offrono anche altre opportunità di buona accoglienza arrivano anche i dati relativi al verde in dotazione agli edifici scolastici: in Italia ne dispongono l’80% circa delle scuole, in Toscana addirittura il 10% in più. Anche sotto il profilo dell’alimentazione si stanno facendo significativi passi avanti: oltre l’80% dei pasti è parzialmente biologico e il 12,58% è bio al 100%, contro una media nazionale del 8%, purtroppo in flessione rispetto ai dati della passata edizione del rapporto.

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