Chianti: gemellaggio tra i «rossi» toscani e i bianchi di Alcamo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 novembre 2007 13:30
Chianti: gemellaggio tra i «rossi» toscani e i bianchi di Alcamo

21 novembre 2007- Il Chianti Classico incontra i vini siciliani, i grandi rossi del territorio chiantigiano si sposano con i bianchi della terra di Alcamo. Trait d’union Giacomo Tachis, guru dell’enologia mondiale presente al gemellaggio tra la Banca del Chianti Fiorentino di San Casciano Val di Pesa (FI) e la Banca Don Rizzo di Alcamo (TP) con ai vertici il presidente Giuseppe Mistretta. In programma da domani, 22 novembre, a sabato, presso l’auditorium dell’istituto di credito chiantigiano che l'ha organizzata, la manifestazione vuole essere una vetrina sulle migliori produzioni della Sicilia Occidentale.

Primo tra tutte proprio il vino, che ha trovato con Giacomo Tachis, sancascianese, nuova vita e affermazione sui mercati e sulle tavole italiane e non solo.
L’evento, dal titolo «Cieli d’Alcamo, non solo poesia», vedrà la partecipazione di una ventina di aziende per offrire una visione sul variegato panorama delle produzioni artigianali siciliane. In prevalenza si tratta di aziende agroalimentari (vino, olio, conserve, aglio, melone): ci sarà il tonno, ancora oggi punta di eccellenza per tradizione e qualità, ci saranno i maestri pasticceri con i dolci tipici, e ci sarà il sale delle saline macinato a pietra nei molini azionati dal vento.

Al loro fianco gli artisti della lavorazione manuale del corallo e dell’oro, pittori, scultori e artigiani del legno.
«Si tratta – commenta il presidente della Banca del Chianti Fiorentino, Paolo Bandinelli – di una mostra che è anche un gemellaggio tra due zone, quella chiantigiana e quella siciliana di Alcamo, con il quale si intende presentare il potenziale intrinseco di un territorio espressione del lavoro dell’uomo che è storia, cultura, passione». «La BCF e la Banca Don Rizzo – conclude il presidente Bandinelli – sono accomunate, oltre che dagli ideali del movimento del credito cooperativo, dall’impegno per lo sviluppo responsabile dei territori di cui sono espressione e sui quali operano e sono convinte che da una maggiore conoscenza delle reciproche realtà produttive e culturali possano svilupparsi scambi economici e commerciali con opportunità di crescita e di valorizzazione».

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