Mercoledì 14 nuova stella della musica italiana in notte dal sapore raffinato al Maracanà di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2007 14:22
Mercoledì 14 nuova stella della musica italiana in notte dal sapore raffinato al Maracanà di Firenze

Questa settimana per il consueto appuntamento del Mercoledì “The Jump Off”, sarà di scena un evento live di altissima caratura. Sul palco del Maracanà a partire dalle 21,30 si esibirà DIANA WINTER in concerto. Una giovane artista, fiorentina ma cresciuta all'estero, con una voce originale, autrice delle proprie canzoni. Recentemente ha collaborato con Giorgia per il suo nuovo album, ha debuttato con “ESCAPIZM”, album che l'ha fata girare per l'Italia e collaborare con artisti di grande fama e qualità.

Uno spettacolo da ascoltare per un pubblico un po' diverso dal solito, che ama la voce e le parole oltre che la musica. Il nome è inglese, ma lei è italianissima. A 22 anni ha riempito il Blue Note di Milano, tempio nostrano del jazz. E per Diana Winter, fiorentina ma con un passato da piccola vagabonda (ha vissuto in Austria e a Londra), c’è stato l’esordio discografico. Il suo primo album si chiama “Escapizm”, undici brani dal sapore internazionale che riflettono la formazione eclettica di questa giovanissima artista, capace di miscelare in modo originale soul, jazz, folk e pop e arriva dopo tre anni di lunghi lavori e lunghe sedute di affinamento, grazie anche alla collaborazione fondamentale di Fabio Balestrieri.

Musica raffinata, colta, ma piacevole all’orecchio, quella dell’artista fiorentina. Testi in inglese. Una scelta o semplicemente voglia di essere più internazionale possibile? “Non è stata una scelta” - racconta - “anzi è stata un’evoluzione di tutto quello che ho sempre ascoltato. E quindi inconsciamente quando scrivo una canzone mi viene naturale l’inglese”. Ma la vera particolarità di Diana è quella di essere una sorta di mosca bianca. Jazz, blues e soul, in genere, sono ambiti nei quali gli uomini la fanno da padrone e dove alle donne è lasciato spesso solo il ruolo di vocalist.

Lei sembra un’eccezione visto che ascoltandola ci si rende conto che è riuscita a racchiudere in sé tutte queste particolarità. Non è male per una signorina che dopo il liceo classico aveva deciso di studiare psicologia clinica all’Università di Firenze, alla quale, è sempre iscritta. Ma lo studio è più rivolto alla musica: sei ore al giorno servono ora, almeno secondo quando ci dice, a farsi conoscere sempre di più. Intanto dal suo album sono già stati tratti due singoli (Just a little e Never ending tale), ma lei stessa ammette che le difficoltà di “un progetto difficile, ci sono, anche se il mio è un pop-raffinato”.

Poi si congeda con una frase che ci fa da un lato sorridere, tanta è la schiettezza, dall’altro ci fa sperare: “Le mie ambizioni sono quelle di recuperare i soldi che ho investito e fare un altro disco. Per ora vendite e numeri non mi interessano”. Breve identikit per conoscerla meglio. L’interprete che ama di più: Chaka Khan. Compositori preferiti: Stevie Wonder e Terence Trend D´Arby (o per meglio dire Sananda Maitreya). Primo disco comprato: a 11 Jagged Little Pill di Alanis (Nadine) Morissette.

Colore preferito: verde acqua.

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