A Firenze tutti i segreti sul cacao: dal lato dolce al lato amaro del chicco più famoso del mondo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 2007 14:52
A Firenze tutti i segreti sul cacao: dal lato dolce al lato amaro del chicco più famoso del mondo

Cacao: dolce passione, miglior amico nei momenti più tristi e antidepressivo naturale.
Le popolazioni Maya lo utilizzavano come moneta, i gesuiti lo consideravano una bevanda leggera e ipocalorica, i domenicani invece lo vedevano come una bevanda che aveva il potere di riscaldare troppo il sangue. Il suo nome? Significa “cibo degli dei”; la prima tavoletta? Fu prodotta a Birmingham nel 1849; come riconoscere se si ha davanti un buon prodotto? Leggere bene l’etichetta facendo attenzione alla percentuale di cacao e di pasta o burro di cacao presente nella ricetta.


I mille volti del più famoso chicco marrone sono raccontanti in questi giorni dalla società cooperativa “Il Villaggio dei Popoli” che, fino al 10 novembre, soddisferà tutte le curiosità relative alla famosa pianta facendo vedere sotto la giusta prospettiva tutto quel che riguarda i produttori, il mercato ma anche le ricette e la storia.
Giusta prospettiva significa però far vedere anche il “lato amaro” della questione ovvero lo sfruttamento minorile. Nelle piantagioni di cacao della Costa d’Avorio, ad esempio, sarebbero impiegati a tempo pieno numerosi bambini provenienti in primis dal Ghana, da Mali e dal Burkina Faso.

Ma non è tutto: attraverso le frontiere sembra che si sia creato un vero e proprio traffico di baby lavoratori che sarebbero stati comprati per la modica cifra di 50 euro a testa. “La settimana della cioccolata - ha dichiarato Ioana Bianca Banea, collaboratrice della cooperativa Villaggio dei Popoli – nasce con l’idea di dare un’opportunità conviviale di incontro e scoperta del mondo equosolidale. Per questo evento stiamo collaborando con CTM-Altro Mercato che è la più grande centrale di importazione del commercio equosolidale in Italia e che ci ha fornito le barrette omaggio destinate a chi vorrà partecipare all’iniziativa”
Il commercio equosolidale è basato su un rapporto paritario tra produttori svantaggiati e consumatori: si tratta quindi di un modello di commercio alternativo al modello economico tradizionale, responsabile del drammatico squilibrio esistente.

Il commercio equosolidale garantisce il giusto prezzo del prodotto, il rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori, la sostenibilità sociale e ambientale dei progetti ma anche il pre-finanziamento della produzione, l’investimento di parte del ricavato in strumenti di sostegno economico e sociale per la comunità dei produttori e la trasparenza di tutti i passaggi della filiera.

Chi fosse interessato a partecipare all’iniziativa potrà recarsi fino al 10 novembre presso i punti vendita della cooperativa in via dei Pilastri 45/r per i fiorentini, in Piazza Marconi 15 per chi preferisce Scandicci e Via Gramsci 212 per gli abitanti e i visitatori di Sesto Fiorentino

Virginia Friggeri

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