TAV in Mugello: torrente impattato privo anche dell'acqua di galleria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2007 13:07
TAV in Mugello: torrente impattato privo anche dell'acqua di galleria

31.10.’07- Sabato 27 ottobre alcuni volontari dell’associazione indipendente Idra hanno accompagnato in giro per il Mugello una delegazione di cittadini alto-atesini preoccupati per il tunnel TAV progettato sotto il Brennero: il comitato del nord Italia si era rivolto a Idra intendendo documentare attraverso riprese video e interviste a testimoni i danni all’ambiente, all’agricoltura, all’allevamento e alla società tutta che i cantieri TAV hanno imposto al territorio toscano, perché possano servire di monito in condizioni di criticità analoghe.
Nel corso del sopralluogo si sono scoperti anche nuovi danni aggiuntivi.

Per esempio, a Borgo San Lorenzo il torrente Canaticce, che lambisce il “Museo della civiltà contadina” di Casa d’Erci, non solo è asciutto: è persino privo del rifornimento sostitutivo che era stato concordato col consorzio di imprese costruttrici della TAV e che – insieme agli altri “rilanci” (vedi foto allegata) programmati nella vallata dei Medici e di Giotto – ha fatto parlare, per il paesaggio mugellano post-TAV, di un ”effetto presepe”.
“Desideriamo informarLa – ha scritto ieri il portavoce di Idra al presidente della Comunità Montana del Mugello Stefano Tagliaferri - che ancora una volta abbiamo trovato asciutto – nonostante le piogge recenti – il torrente Canaticce a Case d’Erci, e spento l’impianto di ripompaggio che – ci sembra di ricordare – dovrebbe rifornire artificialmente quel torrente con almeno di un po’ d’acqua di galleria per assicurare il deflusso minimo vitale.

O invece il CAVET è stato sollevato da questa incombenza?”. Non è la prima volta, del resto, che le pompe si arrestano, con effetti sgraditi là dove la mancata diluizione dei reflui civili convogliati nel torrente lo ha trasformato in una cloaca a cielo aperto. Chi paga questi ulteriori danni all’ambiente?
C’è da dire che, in vista del sopralluogo della delegazione alto-atesina sabato scorso, il 1 ottobre Idra aveva proposto al presidente Tagliaferri di mettere disposizione degli ospiti – attraverso un incontro-intervista - i risultati e le indicazioni che derivano dalla lunga e difficile esperienza vissuta fra Monte Morello e il passo della Raticosa.

Nessuna replica al riguardo.
In questa terza lettera inviata al presidente della Comunità Montana del Mugello nell’arco del mese di ottobre, Idra afferma di restare in attesa di un riscontro sugli altri temi rimasti senza risposte. “Non solo la delicata questione della struttura di supporto dell’Osservatorio Ambientale Locale, vacante ormai da due mesi, e sulla quale Le abbiamo inoltrato alcuni nostri suggerimenti”, scrive il portavoce dell’associazione. “Ma anche – lo ribadiamo con fondata preoccupazione - la circostanza che vede la galleria mono-tubo TAV vistosamente scoperta in termini di sicurezza (come il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze ha esplicitamente affermato in una sua nota ufficiale), essendo priva per ben 60 km del tunnel parallelo di soccorso, dai boschi di Vaglia fino alla città di Bologna.

Non abbiamo notizia di un chiarimento in merito che possa dirsi soddisfacente”.

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