ATO 3 Medio Valdarno: un aumento tariffario di oltre il 46% dal 2002

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2007 13:22
ATO 3 Medio Valdarno: un aumento tariffario di oltre il 46% dal 2002

Aumentano le tariffe dell’acqua nell’Ato 3 Medio Valdarno: considerando anche il tasso di inflazione al 2% sia sulla parte variabile che su quella fissa. Una famiglia di 5 persone che consuma 250 mc nel corso del 2007, spende 523,00 euro, nel 2002 ne spendeva 358,00. La Federconsumatori toscana aveva già espresso la sua ferma edecisa contrariretà ad aumenti cosi pensanti cosi come aveva ritetuto scandaloso e inaccettabile che un utente usufruisse del servizio senza sapere quanto avrebbe dovuto pagare questo servizio.

L'aumento forse non a caso è stato deciso nel mese di luglio, notoriamente il mese che con agosto è difficile organizzare proteste di massa, come sicuramente il problema meriterebbe.
"E' grave che gli amministratori dei comuni facenti parte dell'ATO 3 Medio Valdarno -spiega Romeo Romei Presidente Federconsumatori Toscana- non abbiano tenuto conto di quanto una associzione rappresentativa degli utenti come la Federconsumatori chiedeva e evidenziava, tutto cio, e bene non dimenticarselo, in rapprestenza di que soggetti che pagano il 100% del costo del servizio.

Tra l'altro, la decisione è stata presa, senza neanche convocare le associazioni dei consumatori per un confronto che, a mio parere è doveroso e inevitabile. Publiacqua, in accordo con l'ATO ha istituito una COMMISSIONE CONCILIATIVA formata da un rappresentante delle associazioni dei consumatori, da un rappresentante dell'azienda e dal Presidente "terzo" che è stato individuato nel Difensore Civico. Commissione che sta lavorando assiduamente e sta risolvendo in via conciliativa moltissimi casi.

L'ATO 3 e il Suo presidente, con questa iniziativa esprimono sfiducia nei confronti della Commissione appossitivamente costituita? Credo che sia giunto il momento di andare velocemente ad approvare una legge regionale che si faccia carico della rappresentanza degli utenti, (ripeto: che pagano il 100% del servizio, compreso il costo degli Amministratori dell'Ato) e che individuano sedi idonee affinchè i diritti degli utenti ad esprimere un loro motivato parere sulla programmazione e una possibilità di verifica delle spese effettuate.

l'Ato costituito dai Sindaci di tutto il territorio è certamente lo strumento idoneo per definire tariffe, investimenti, regole, ma forse il conflitto d'interessi costituito dal fatto che gli stessi sindaci, sono anche rappresentanti di maggioranza nella società di gestione, qualche conflitto d'interessi può nascere e, in questo caso, sembra avere avuto la prevalenza gli interessi dell'azienda anzichè gli interessi degli utenti".

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