Corridoio tirrenico: il progetto definitivo non prevede oneri per lo Stato ma un aumento della durata della concessione e delle tariffe

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2007 20:11
Corridoio tirrenico: il progetto definitivo non prevede oneri per lo Stato ma un aumento della durata della concessione e delle tariffe

Firenze, 8 febbraio 2007- Non prevede oneri finanziari per lo Stato, ma prevede la cessione dell'Aurelia a SAT, lo slittamento della durata della concessione dal 2028 al 2054, e un aumento, per il tratto interessato, delle tariffe autostradali del 3% reale per dieci anni, a partire dal 2010, data di apertura dei cantieri. Cose che si tradurrebbero, in termini economici, nel 40% circa del costo totale dell'opera, che è di 1.895 milioni di euro. Queste le caratteristiche del progetto di SAT per il corridoio tirrenico, secondo quanto emerso oggi in una seduta che la commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale ha dedicato alla questione, chiamando in audizione i rappresentanti di Anas e SAT.

Il progetto originario dell'Anas, con tutti gli adeguamenti alle nuove normative che nel frattempo si sono resi necessari, avrebbe un costo di 1.748 milioni, che ricadrebbe a carico dello Stato. "I progetti di Anas e SAT sono molto simili, anche perché ogni possibile intervento di messa in sicurezza dell'Aurelia comporta, di fatto, la tipologia autostradale. Alla base dei progetti c'è un lungo confronto sia con gli enti locali che con le associazioni. Quello che rimane da chiarire è la modalità di reperimento delle risorse, e, insieme, l'atteggiamento del Governo, anche se alcuni segnali di movimento ci sono": questa la sintesi del vicepresidente della commissione, Virgilio Simonti (Ds), che ha coordinato i lavori della commissione.

A questo punto - ha detto in particolare l'Amministratore delegato di SAT, Franco Rapino - si aspetta che il ministero delle Infrastrutture, raccolta tutta la documentazione, trasmetta il suo parere al Cipe, per l'approvazione definitiva. "Quello che chiediamo - ha affermato il presidente D'Angelis - è una risposta certa da parte del Governo, sia per quanto riguarda la fattibilità del progetto SAT a costo zero, sia per la messa in sicurezza dei tratti a rischio incidenti e mortalità: interventi che da troppo tempo sono sulla carta".

"L'importanza dell'opera è chiara - ha aggiunto Simonti - Il completamento del corridoio tirrenico garantisce la viabilità Nord-Sud sulla costa, ma anche la viabilità accessoria per le comunità locali ed il collegamento coi principali porti toscani". La seduta della commissione, che fa seguito ad una mozione approvata a larga maggioranza in Consiglio regionale, è servita per ripercorrere le principali tappe che, dal 2000 ad oggi, hanno visto il susseguirsi di diversi progetti e idee per dare soluzione ai principali problemi, relativi in particolare al tratto fra Civitavecchia e Grosseto Sud: dal progetto inziale dell'Anas del 2000, alla proposta della Regione Toscana del 2003, per arrivare al progetto autostradale di Sat (sempre su appalto Anas) del marzo 2006.

Per quanto riguarda le tariffe, l'ultimo progetto prevede il pedaggio "aperto" fra Rosignano e Grosseto Sud, con tre barriere a pagamento a Rosignano, Follonica e Grosseto Sud e una serie di uscite senza pedaggio, per garantire l'utilizzo gratuito per la viabilità locale; rimarrebbe invece il pedaggio "chiuso" classico fra Grosseto Sud e Civitavecchia. Quanto alla messa in sicurezza (l'Aurelia secondo le statistiche è una delle strade più pericolose di tutta Italia per numero di incidenti), per i rappresentanti di SAT, i primi lavori da eseguire dopo il via libera al progetto sarebbero proprio quelli per adeguare i tratti più pericolosi.

Un chiarimento è arrivato infine riguardo alla soluzione che si prospetta per il cosiddetto "lotto zero" Maroccone-Chioma: perché la nuova viabilità non entri in diretta concorrenza con l'autostrada, secondo SAT bisognerebbe o che fosse a sua volta a pedaggio, o che la tipologia fosse del tutto diversa, quindi a due sole corsie e con una galleria a una sola "canna". Alla seduta di commissione, eccezionalmente aperta ai giornalisti, sono intervenuti per chiedere chiarimenti su specifici punti anche Monica Sgherri (Rifondazione comunista), Andrea Agresti (An), Maurizio Dinelli (FI), Bruna Giovannini (Ds), ed anche consiglieri che fanno parte di altre commissioni, come Paolo Cocchi (Ds) e Alessandro Starnini (Ds).

La commissione tornerà ad occuparsi della questione convocando nuovamente SAT, per un'illustrazione più dettagliata del progetto, e i rappresentanti del Governo nazionale, per un chiarimento sulle effettive intenzioni dell'esecutivo.

«Riteniamo ottimo ed innovativo il progetto della Sat sul Corridoio Tirrenico, perché la realizzazione di una nuova autostrada sarebbe a costo zero. Ora ci vuole l’impegno finale del governo». Lo dichiara il Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Andrea Agresti a seguito dell’audizione di Sat e Anas sul Corridoio Tirrenico avvenuta oggi in VI Commissione – Territorio e Ambiente.

«Secondo quanto spiegato dalla Sat – dice l’esponente di An – la non necessità di un esborso finanziario da parte dello Stato deriverebbe da una serie di vantaggi offerti alla Società Autostrada Tirrenica. Vale a dire l’ammortamento delle spese di realizzazione del Corridoio Tirrenico dovuto, innanzitutto, al prolungamento della concessione alla Sat della tratta Collesalvetti-Rosignano fino al 2054, che garantirebbe le entrate alla società, poi la concessione gratuita della variante Aurelia, che svincola la società dall’obbligo di intervenire ex novo sulla viabilità locale durante la realizzazione della nuova autostrada, infine l’applicazione di pedaggi autostradali adeguati con la garanzia di un incremento del 3% per dieci anni».

«Questo approccio alle infrastrutture – prosegue Agresti – non ha precedenti in Italia e può fare da apripista per tutti gli investimenti sulla viabilità che sono bloccati da anni. L’unico ostacolo – sottolinea – è rappresentato dal decreto fiscale sulle concessioni voluto dal Ministro Di Pietro, per il quale è necessario il rinnovo annuale del decreto legge sull’adeguamento delle tariffe autostradali». «Bisogna quindi garantire alla Sat – afferma il Consigliere – che l’adeguamento tariffario compatibile al suo investimento non sia soggetto alle turbolenze politiche di eventuali cambi all’interno del governo, considerando inoltre che già quello attuale rischia ogni giorno la stabilità a causa delle pressioni della sinistra radicale e dei gruppi ambientalisti, da sempre contrari a questo tipo di opere».

«Infine – conclude Agresti – per dare il via al progetto, approvato nel marzo 2006 con l’impegno dell’allora Ministro Altero Matteoli e del governo di centrodestra, quindi fermo da un anno, è necessario che lo stesso arrivi al Cipe per l’approvazione della convenzione Stato-Sat senza ulteriori ritardi».
“Le audizioni dei vertici di Anas e Sat, da parte della Commissione Ambiente e Territorio, hanno confermato la giustezza della linea tenuta da Forza Italia in merito all’autostrada tirrenica”.

Il Presidente del Gruppo Regionale di Forza Italia Maurizio Dinelli commenta così l’esito dell’incontro tra la Commissione regionale Ambiente e Territorio e le aziende Anas e Sat che hanno presentato due progetti, uno per l’adeguamento dell’Aurelia e l’altro per il completamento del tratto autostradale Rosignano-Civitavecchia, che sostanzialmente si equivalgono sotto il profilo economico fissando attorno ai 1.700 milioni di euro il costo di realizzazione. L’adeguamento dell’Aurelia non può essere realizzato per l’insostenibilità di una tale cifra che sarebbe totalmente a carico delle casse pubbliche, dimostrando così quanta ipocrisia ha riempito l’inchiostro delle penne per le firme di D’Alema e Martini nel sottoscrivere l’accordo del 2000 che prevedeva l’ampliamento dell’Aurelia, seppur consapevoli dell’impossibilità di realizzarla.

Per quanto riguarda il progetto del tratto autostradale presentato dalla Sat emergono due importanti considerazioni: la prima in merito all’impatto ambientale dell’opera, aspetto su cui Forza Italia è sempre stata attenta ad una tutela vera del territorio e non demagogica come quella degli pseudoambientalisti. La seconda di ordine finanziario considerando che con l’impegno del privato sarà finalmente possibile dare in via al progetto, ma non possiamo allinearci alla posizione esageratamente ottimistica della Regione sul “costo zero” dell’infrastruttura per la pubblica amministrazione, infatti la formazione culturale di Martini, legata ai vecchi modelli del socialismo reale, gli impedisce di conoscere a fondo le leggi che regolano il mercato, per le quali il solo modo di recuperare i costi dell’opera sarà quello di imporre pedaggi troppo onerosi per i cittadini con l’unico risultato di avere un’autostrada semideserta, pericolo riconosciuto anche dai dirigenti della stessa Sat oggi in Commissione.

Abbiamo chiesto – continua Maurizio Dinelli – che siano convocati di nuovo i vertici di Sat per un approfondimento, decisione accolta dal Presidente della VI° Commissione, per scendere nel concreto della realizzazione del progetto, distinguendoci così dalla politica della sinistra toscana che in tutti questi anni ha saputo solo parlare, firmare intese, annunciare buoni propositi ma di fatto è riuscita solo a bloccare opere fondamentali per lo sviluppo della toscana”. In quella sede chiederemo a Sat quali accorgimenti e soluzioni sono state previste per la salvaguardia dell’ambiente.

Pretenderemo inoltre che la Regione e lo Stato si impegnino a trovare le risorse pubbliche per compartecipare al finanziamento dell’opera al fine di scongiurare il rischio di un pedaggio opprimente per un’arteria di interesse europeo poiché completa l’asse Lisbona – Nizza – Reggio Calabria”, proprio il coinvolgimento dell’Europa può rappresentare una soluzione per reperire risorse pubbliche”.

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