La Cité: il nuovo caffè letterario di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2007 23:26
La Cité: il nuovo caffè letterario di Firenze

Un caffè letterario. Un luogo dove ascoltare la musica dal vivo. Il tango. I libri. Le crostate equo e solidali. 10mila volumi da consultare. Un palco e del buon vino. 200 metri quadrati luminosi e soppalcati. Tutto ciò è la “Libreriacafè LaCité”, il nuovo caffè letterario di Firenze che verrà inaugurato domani, mercoledì 6 giugno, alle ore 18 in Borgo San Frediano 20/r.
Aperto dalla Cooperativa Spem (Spazio Polivalente per le Eccedenze Metropolitante) la “Libreriacafé LaCité” è inteso come spazio interculturale e polivalente, nato dall’idea di voler coniugare una libreria a tematiche specifiche con un caffè, con la musica e con mostre d’arte, pensato non solo come spazio di ritrovo e relax ma anche come “luogo culturale” in cui dare vita a focolai di scambio di idee.

Una forma di comunicazione ibrida che consente di integrare un servizio commerciale con attività culturali in cui chi produce arte e cultura possa essere a contatto diretto non solo con chi la fruisce, ma soprattutto con chi la distribuisce. “La Cité” – progettato dalla cooperativa Spem con l’utilizzo di materiale riciclato e autoprodotto - è uno spazio polifunzionale in cui, oltre alla libreria e agli spazi adibiti per la lettura, presenta un “Caffè” collocato centralmente nell’open space del locale, che può essere bar, sala da tè o utilizzato anche per degustazioni.

Si parte mercoledì 6 giugno alle 18 con l’aperitivo d’inaugurazione. Alle 21.30 il reading musicato dal vivo del libro "Mangiare la luna" di Cristina Abati e Massimo Fantoni (edizioni Zona Collana "Level 48") in presenza degli autori e a seguire il gruppo musicale “Camillocromo” che si esibiranno live.
"La Citè LibreriaCafé - spiegano gli organizzatori - avrà l’odore buono della carta dei libri e il suono caldo della parola, dello stare insieme. Un laboratorio di sperimentazione culturale, luogo di costruzione, officina di creazione, oltre i confini fisici dello spazio in se’ e di ciò che racchiude.

Sarà in questo piccolo crocevia di storie diverse e plurali che proveremo a tessere il racconto di esodi, eccedenze e resistenze in questa città e nel mondo”.

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