Artigianato a Firenze e provincia: + 2,8 % nel primo trimestre 2007 rispetto all’analogo periodo 2006

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 maggio 2007 12:36
Artigianato a Firenze e provincia: + 2,8 % nel primo trimestre 2007 rispetto all’analogo periodo 2006

Firenze, 16 maggio 2007- Ottima la performance per informatica (+ 10,4 %), costruzioni (+ 7,6 %) e alimentare (+ 5,4 %) che superano così la Toscana di 3-4 punti.
Sostanzialmente stabili i settori della pelle (+ 0,6 % e in controtendenza al segno negativo registrato dalla regione), stampa ed editoria (+ 0,6 %), metalmeccanica (+ 0,4 %) ed auto-moto riparazione (+ 0,1 % di contro al –1,3 toscano).
Segno negativo invece per tessile e abbigliamento (- 1,5%), trasporti (- 2,1 %), legno e mobili (-1.1 %), servizi (- 0,6 %) e carta (- 3,7 %).
Queste le cifre fornite dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Firenze su elaborazione dei dati Infocamere-Movimprese.

“Cifre positive che testimoniano come gli imprenditori artigiani (basandosi praticamente solo sulle loro forze) stiano tornando a fare mercato, prova ne è l’aumento di oltre il 10 % del settore informatico che attesta il consolidamento del comparto in un settore, l’hi-tech, che traina gran parte delle economie internazionali. Cifre positive non solo per la crescita, ma anche per la varietà. Accanto all’aumento delle settore edile, spesso composto da aziende di vita media breve in quanto dipendenti da un’unica impresa appaltatrice, si trova infatti quello di settori chiave come l’alimentare, la pelletteria e la metalmeccanica.

Cifre positive, infine, per la qualità, con un aumento delle società di capitale di oltre il 22 % che connota un tessuto imprenditoriale più robusto e strutturato” dichiara Antonio Catanese, presidente di Confartigianato Imprese Firenze.
A preoccupare l’associazione di categoria fiorentina è invece la perdita di alcuni dei pilastri del cosiddetto “Made in Italy”: tessile-abbigliamento e legno e mobili.
“Occorre un maggior sostegno da parte delle istituzioni pubbliche con interventi politici più efficaci in quanto dedicati e sopratutto in grado d’integrarsi con l’altro attore del sistema produttivo locale: le imprese.

Da azioni di marketing collettivo (che prevedano il rilancio del fieristico-congressuale, l’istituzione di marchi collettivi e l’avvio d’iniziative di marketing esplorativo per capire le tendenze che, in futuro, caratterizzeranno i diversi comparti) a provvedimenti più responsabili per i collegamenti (con in primo luogo il potenziamento dello scalo cittadino), viabilità e vivibilità; dalla riqualificazione dell’immagine di Firenze ad una politica fiscale equa; dalla tutela e valorizzazione di manifatture che il mondo ci invidia alla lotta alla contraffazione; dal sostegno all’innovazione alla conquista di mercati emergenti” aggiunge Catanese.
Infine, a far temere Confartigianato, il calo dei trasporti, penalizzato da una crescente inflessibilità nella gestione della mobilità urbana di molte città della provincia e da una normativa di settore che, per l’accesso alla professione, impone il soddisfacimento di requisiti finanziari, professionali e d’onorabilità.
“Un calo che potrebbe aumentare nel prossimo futuro con la creazione di aree per lo smistamento di merci (i cosiddetti Transit Point) che molte città, come Firenze, paiono intenzionate a predisporre per i trasporti verso le aree centrali.

Il rischio, infatti, è che ad essere favoriti siano i grandi gruppi, i soli in grado di sopportare gli ingenti costi richiesti dall’acquisto di mezzi elettrici e a gas che molte amministrazioni comunali sembrano intenzionate a richiedere come conditio sine qua non per la gestione e partecipazione al servizio. A meno che non si predispongano agevolazioni e facilitazioni ad hoc per i più piccoli” conclude Roberto Tegas, presidente dell’Autotrasporto di Confartigianato.

Collegamenti
In evidenza