Alta velocità: l’assessore all’Ambiente risponde a un’interrogazione sui danni ambientali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 Maggio 2007 19:26
Alta velocità: l’assessore all’Ambiente risponde a un’interrogazione sui danni ambientali

Firenze – L’assessore regionale all’Ambiente ha risposto in Aula a un’interrogazione presentata dal gruppo dell’Udc, che chiedeva conto dell’orientamento della Giunta regionale in merito alle questioni del risarcimento dovuto ai territori attraversati dall’Alta Velocità. In particolare, nell’interrogazione, si chiedeva per quali motivi la Regione non avesse nominato nessun consulente tecnico nel giudizio penale in corso davanti al Tribunale di Firenze nel quale si era costituita, anni fa, parte civile.

L’assessore ha chiarito che, per quanto riguarda i quesiti relativi al processo attualmente in corso, maggiori informazioni potranno essere fornite nelle prossime settimane. La Regione non ha nominato un proprio perito - come del resto non hanno fatto nemmeno gli altri Enti – proprio perché è stato valutato che nessuno meglio dei periti nominati dalla procura possa determinare la quantificazione del danno subito. Ad oggi, ha spiegato l’Assessore, non è stata espressa dalla Giunta nessuna valutazione sulla quantificazione avanzata dal Ministero, anche se si deve considerare che lo Stato potrà presentare altre richieste.

In merito al quesito posto dall’interrogazione su quali siano i danni per i quali la Regione ritiene di avere titolo all’eventuale risarcimento, sono in corso gli approfondimenti del caso, e quindi maggiori e più dettagliate risposte sull’argomento potranno essere fornite dopo che tali approfondimenti saranno conclusi.
Secondo il capogruppo dell’Udc l’intera vicenda mostra ritardi clamorosi a fronte di un danno emergente in termini di siccità (oltre 50 chilometri di fosse essiccate).

In più, nel processo nel quale la Regione, con altri Comuni, si è costituita parte civile, il ministero dell’Ambiente chiede 53 milioni euro di rimborso per i danni prodotti, cioè una cifra che è 25 volte inferiore a quella stimata dalle consulenze tecniche commissionate dalla Procura. Secondo il capogruppo dell’Udc, da parte dei soggetti pubblici che si sono costituiti parte civile, c’è un gioco al ribasso: anzi, a voler dare una lettura maliziosa, si direbbe che da parte del Ministero e degli enti pubblici c’è la volontà di non dispiacere ad altri soggetti privati chiamati a rispondere di danni ambientali.

Ed è bizzarro che la Regione e gli altri soggetti pubblici non abbiano presentato proprie consulenze: oggi i termini sono scaduti, con ritardo clamoroso di enti e organi regionali. (Cam)

Notizie correlate
In evidenza