Il Libano visto dall’interno: intervista a Samah Idriss

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2006 18:45
Il Libano visto dall’interno: intervista a Samah Idriss


di Francesco Bertolucci

VIAREGGIO – L’Italia è un paese impegnato nella “forza interposizione di pace” in Libano ovvero, tralasciando la potenza della dialettica che tutto muta e lo riadatta a suo piacere evitando terminologie e verità spiacevoli, è uno stato in guerra. Anche perchè ufficialmente dal 10 ottobre, le forze Unifil possono adoprare le armi anche a scopo non prettamente difensivo. Volendo credere a quello che ci dicono però, diciamo che l’Italia è a mantenere la pace.

Ma com’è la situazione in Libano. Cosa ci fa veramente l’Italia in Libano? Nella sede del circolo Iskra di Viareggio, l’abbiamo chiesto a Samah Idriss, il noto intellettuale libanese direttore della rinomata rivista araba Al Adab e autore di numerosi saggi.

Signor Samah Idriss, può dirci qual è la situazione attuale in Libano?
“La realtà in Libano non è delle migliori. Una realtà che vede Siniora (il premier libanese) prendere decisioni che non sono in linea con quelle della maggior parte dei libanesi.

Basti considerare che la maggior parte delle organizzazioni che risiedono al governo, ne sono uscite, ministri sciiti compresi. Anche il ministro dell’ambiente si è dimesso e nemmeno l'ex generale cristiano-maronita Michel Aoun (che rappresenta circa il 60% della comunità cristiana) fa parte del governo. Il governo Siniora sta oscurando le varie voci del parlamento. Con la manifestazione di Beirut (un milione e mezzo in piazza), si è cercato di dar una voce a quello che vogliamo noi libanesi.

Oltre ad esser veramente rappresentati, vorremmo che si correggesse questa economia deficitaria. Un economia che da due anni non vede nemmeno una parvenza di finanziaria e che fa considerare il Libano, da parte della banca mondiale, come un paese a crescita zero. In più, questo governo sta prendendo decisioni pericolose per questo paese. A parte manipolare la vittoria ottenuta dalla resistenza e accusare i ministri dimessi sta inoltre mettendo in pericolo la sovranità stessa del paese sul suo territorio, consegnando di fatto la “gestione” della acque territoriali e degli spazi aerei ai tedeschi ed ai francesi”.


Qual è il ruolo effettivo dei caschi blu?
“È opinione comune per noi, che il ruolo delle forze Onu, sia rispecchiabile nel pensiero espresso dal cancelliere tedesco Angela Merkel (“la flotta tedesca ha lo scopo di proteggere anche il diritto d’esistenza di Israele”) e da quello di Condoleeza Rice, la quale sosteneva in pratica che l’impegno Unifil è variabile. A nostro avviso purtroppo, l’Unifil gioca un ruolo subalterno alle politiche americane anche perché altrimenti vi sarebbe stato un fronte difensivo sito anche a difesa dei nostri territori.

D’altronde siamo noi quelli attaccati!”.

Qual è il ruolo dell’Italia in questa missione a vostro avviso?
“Quello dell’Italia è semplicemente un ruolo da seguace di Francia e Stati Uniti. Questa l’amara verità anche se storicamente si pensa che l’Italia abbia un ruolo indipendente rispetto agli Usa”.

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