CNA Firenze: buoni livelli occupazionali garantiti da forme contrattuali “tipiche”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 dicembre 2006 14:54
CNA Firenze: buoni livelli occupazionali garantiti da forme contrattuali “tipiche”

Sono prevalentemente uomini (soprattutto nella meccanica e nell’impiantistica), di età compresa fra i 20 i 39 anni, per la stragrande maggioranza (circa il 70%) con un titolo di studio di scuola dell’obbligo, assunti con forme contrattali “tipiche” (ovvero apprendistato e tempo indeterminato) e a tempo pieno (solo il 13-14% della forza lavoro risulta assunta a part-time). In buona parte si tratta di figure operaie (soprattutto comuni e qualificati), mentre i profili specializzati si riscontrano solo nella meccanica e nell’impiantistica.

Questo il quadro del mercato del lavoro delle imprese artigiane nella provincia di Firenze, emerso dall’indagine condotta da CNA Firenze, in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze, che ha monitorato il trend occupazionale nel biennio 2004-2005.
In questo arco temporale il livello occupazionale nelle imprese artigiane è rimasto sostanzialmente stabile: i lievi cedimenti registrati nel manifatturiero (sistema moda in primo luogo), sono stati compensati dalla crescita riscontrata nel settore delle costruzioni anche se, nella parte conclusiva del medio periodo (2000-2005), anche questo ha subito qualche perdita.
Se è vero che il mercato del lavoro dell’artigianato fiorentino non ha risentito di variazioni significative, è anche vero che vi sono stati flussi di tour over decisamente sostenuti.

Nell’arco di sei mesi, il tasso di ricambio fra forza lavoro “in entrata” e forza lavoro “in uscita” si aggira infatti attorno al 26-28%. Però mentre quelli che “escono” dal mercato del lavoro sono generalmente lavoratori con contratti a tempo indeterminato, quelli che entrano sono prevalentemente apprendisti e lavoratori con contratti a tempo determinato. Il lavoro para-subordinato (co.co.co e co.co.pro) mantiene dimensioni assolutamente trascurabili nell’ordine del 4%. Forme previste dalla Legge Biagi come lo staff leasing, il lavoro condiviso e quant’altro, non albergano nella realtà dell’impresa artigiana che, solo marginalmente, ricorre ai contratti a progetto.

Il lavoro para-subordinato viene applicato prevalentemente a lavoratori di sesso maschile, spesso “anziani”, con titoli di studio bassi (scuola dell’obbligo) od intermedi (diploma di scuola media superiore) che sembrano trovare in questa forma contrattuale un modo corretto per stare sul mercato. Alla luce di questi risultati si può affermare che le imprese artigiane della Provincia di Firenze, per far fronte ad una prolungata congiuntura negativa, hanno adottato forme di flessibilità come l’apprendistato, il tempo determinato e, in misura alquanto ridotta, il lavoro para-subordinato.

Nella maggior parte dei casi sembra trattarsi di una scelta o “difensiva” o “prudenziale” che incontra, come sopra accennato, un fenomeno corrispondente sul versante della forza lavoro: in particolare, la sponda di chi, in età media o medio-alta, ha trovato nel lavoro para-subordinato una chance per rimanere in stato di “attività lavorativa”.
Per quanto attiene la forza lavoro femminile, si registra una lieve erosione nei confronti dei colleghi di sesso maschile. L’occupazione femminile si concentra prevalentemente in alcune sezioni dell’artigianato manifatturiero e dell’artigianato dei servizi; si alterna fra figure operaie a bassi contenuti professionali del sistema moda, dei servizi alla persona ed il lavoro impiegatizio nelle costruzioni e nell’artigianato artistico.

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