Premio Internazionale Viareggio: quest’anno allo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 giugno 2006 14:07
Premio Internazionale Viareggio: quest’anno allo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua

Venerdì 30 giugno, in occasione della premiazione di Yehoshua, è stata organizzata la tavola rotonda “Gerusalemme città aperta: tre religioni a confronto”, presieduta da Giuliano Amato. Insieme a loro, Furio Colombo, Khaled Fouad Allam, Simonetta Della Seta, Mons. Vincenzo Paglia (Hotel Esplanade, Sala Convegni (piazza Puccini 11, ore 11). Coerente con la sua premessa antifascista e contro “l'insorgere dei fascismi, vecchi e nuovi” (Leonida Repaci), il Viareggio ha dato vita, nel 1967, al Premio Internazionale Viareggio Versilia, assegnato ogni anno a personaggi, italiani e non, che si siano distinti per l’impegno nei temi della pace e della solidarietà.

Riconoscimento che, negli anni, è stato dato a Pablo Neruda, Aimé Cesaire, Alexandros Panagulis, Günther Grass.
Abraham Yehoshua è nato a Gerusalemme nel 1936. Attualmente insegna Letteratura comparata all'Università di Haifa, città dove vive. Si è laureato in Letteratura ebraica all'Università di Gerusalemme. Ha avuto incarichi come professore esterno nelle università di Harvard, Chicago e Princeton. Ha vissuto a Parigi per quattro anni dal 1963 al 1967. Inizialmente autore di racconti e opere teatrali, ha conosciuto il successo con i suoi romanzi ed attualmente è lo scrittore israeliano più noto.

Le sue opere sono state tradotte in 22 lingue e sono state accolte da un crescente consenso internazionale che lo ha portato in breve ad essere uno dei narratori più amati e letti. In tutti i suoi romanzi, come Cinque stagioni, Il signor Mani, L'amante (tradotto in quindici lingue), Ritorno dall'India e Un divorzio tardivo, il problema dell'identità ebraica viene indagato a fondo, a partire da una situazione particolare di partenza che diventa il motore per una ricerca a tutto campo sulle lacerazioni e i dilemmi di un'intera cultura.

Yehoshua è un osservatore attivo della realtà del suo paese e un profondo conoscitore della politica e storia recente. In questa prospettiva si colloca il suo intervento saggistico Diario di una pace fredda, sul problematico rapporto e la difficile convivenza tra palestinesi e israeliani. I suoi romanzi sono: L'amante (1977), Un divorzio tardivo (1982), Cinque stagioni (1987), Il signor Mani (1990), Ritorno dall'India (1994), Viaggio alla fine del millennio (1997), La sposa liberata (2002), Tre giorni e un bambino (2003) e Il responsabile delle risorse umane (2004), tradotti in Italia da Einaudi, che ha anche pubblicato Il lettore allo specchio (2003), Tutti i racconti (1999), i saggi Il potere terribile di una piccola colpa, Etica e letteratura (2000), la commedia Possesso (2001) e il saggio Antisemitismo e sionismo (2004).

Nel 2005 sono usciti la raccolta di racconti L'ultimo comandante, la pièce Una notte di maggio e i due racconti illustrati da Altan raccolti in Un cagnolino per Efrat.

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