Durante l’ultima seduta dell’assemblea del Circondario, tenutasi il 24 maggio in cui era in discussione il Bilancio 2006, tutte le forze della Casa della Libertà hanno deciso di non partecipare al voto per l’approvazione del documento di programmazione economica. Ogni partito di minoranza ha poi motivato la non partecipazione al voto e, seppur con modalità diverse, ognuno ha lanciato un segnale preciso all’attuale maggioranza.
Forza Italia ha dichiarato che non avrebbe partecipato al voto né alla discussione che lo precede, e così ha fatto anche se uno dei suoi consiglieri si è riservato di rientrare successivamente per discutere un documento a firma sua.
L’UDC e la Lega Nord non hanno partecipato al voto, ma sono rientrati per discutere gli altri punti all’ordine del giorno.
La presa di posizione più forte fa capo ad Alleanza Nazionale i cui consiglieri Bruni, Pavese e Viti, hanno partecipato alla discussione sul Bilancio, soprattutto per correttezza nei confronti del personale tecnico che ci aveva lungamente lavorato, motivando chiaramente il loro dissenso e sottolineando la mancanza di rispetto dei consiglieri di maggioranza che hanno disertato in toto la Commissione Affari Generali, Garanzia e Controllo in cui veniva preventivamente esplicato e discusso il documento di programmazione economica.
Al momento della dichiarazione di voto, Alleanza Nazionale ha deciso non solo di non partecipare al voto sul Bilancio, ma anche di ritirare ogni punto all’ordine del giorno presentato dai suoi consiglieri che hanno immediatamente abbandonato l’aula, senza più farvi ritorno.
In seguito An ha annunciato che si sarebbe riservata di continuare a partecipare ai lavori del Circondario, previo una riunione dei propri membri.
Martedì scorso si è tenuta a Montelupo Fiorentino l’ assemblea, di cui sopra, alla quale hanno partecipato i Dirigenti, gli eletti e i Presidenti di circolo locali del Partito, che hanno analizzato la situazione venutasi a creare dopo i fatti occorsi.
Da tale analisi è scaturito che Alleanza Nazionale, pur essendo disponibile al dialogo con le forze politiche che partecipano alla gestione dell’Ente, ha deciso di inoltrare delle precise richieste dalle quali dipende la sua partecipazione e quindi legittimazione politica del Circondario.