Sfratti: Firenze esclusa dal decreto di proroga del blocco delle esecuzioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2006 23:25
Sfratti: Firenze esclusa dal decreto di proroga del blocco delle esecuzioni

Firenze, 06 Febbraio 2006- "Firenze è la seconda città per sfratti esecutivi dietro Roma, 1.100 contro 1.147. Ma se consideriamo anche la popolazione residente, appare chiaro che la situazione fiorentina sia la più grave a livello nazionale. Nonostante questo la risposta del governo è stata quella di escludere Firenze dalla proroga del blocco degli sfratti, forse perché qui non ci sono le elezioni amministrative". E' quanto ha affermato l'assessore al bilancio Tea Albini che in consiglio comunale è intervenuta in vece del suo collega alle politiche abitative Paolo Coggiola, assente per malattia, sulla decisione del governo di prorogare (di sei mesi) il blocco delle esecuzioni per inquilini che abbiamo nel proprio nucleo familiare persone di oltre 65 anni o portatori di gravi disabilità.

"Il decreto prevede la proroga soltanto per le città con oltre un milione di abitanti - ha continuato l'assessore Albini - e quindi Firenze, con i suoi 370mila residenti, rimane esclusa. Tutto questo nonostante una situazione molto grave: basta riprendere alcuni dati comunicati da Domenico Crocco, capo di gabinetto del viceministro Ugo Martinat, delegato dal ministro alle infrastrutture e trasporti Pietro Lunardi per il tema della casa, per avere il quadro della situazione. Nel 2005 Firenze aveva 1.100 sfratti esecutivi, preceduta soltanto da Roma con 1.147.

Molto distanti le altre città italiane, comprese Milano e Napoli che come la capitale usufruiranno della proroga prevista dal decreto". Nel capoluogo lombardo le procedure esecutive sono 533, a Napoli 464. Ancora più lontane città come Trieste (93), Torino (80), Genova (36), Palermo e Catania (rispettivamente 7), Bologna (5), Venezia (3), Bari (2). "Siamo quindi in presenza di una situazione esplosiva - ha aggiunto l'assessore Albini - che presenta caratteristiche uniche in Italia. Il Comune di Roma infatti ha soltanto 47 sfratti in più rispetto a Firenze nonostante abbia una popolazione assai più ampia (oltre 2 milioni e mezzo di residenti, dati censimento 2001).

Ma la situazione, già molto difficile, diventa ancor più grave se si considera gli sfratti in attesa di esecuzione che, sulla base di dati comunicati dall'ufficio esecuzione della pretura, si sono ben 3mila. Cifre alla mano, è assolutamente impensabile e improponibile affrontare la situazione senza neanche la possibilità di usufruire della proroga del blocco degli sfratti". L'assessore Albini ha ricordato il grande impegno profuso dal sindaco Leonardo Domenici nella sua veste di presidente dell'Anci per chiedere ai presidenti di Camera e Senato Pierferdinando Casini e Marcello Pera di inserire nel decreto di proroga almeno le città ad alta tensione abitativa, "come - ha precisato l'assessore - era stato promesso dal governo.

Altrimenti, a parte Roma, Milano e Napoli, nessun altra città potrà usufruire delle risorse previste dal decreto. Il risultato è che si creerà una situazione di grande disagio e di forte precarietà per le famiglie interessate dallo sfratto, disagio che diventa ancor più grave se si considera che si tratta di soggetti deboli, come disabili e persone anziane. Una situazione cui il Comune di Firenze, come le altre amministrazioni, non potrà garantire una risposta a tutte le famiglie. Anche perché - ha ribadito ancora l'assessore Albini - non è ipotizzabile che tutto il problema degli sfratti gravi sulle spalle dei comuni".

L'assessore Albini ha fornito un ultimo dato sollecitando una riflessione da parte delle forze politiche. "Attualmente il 60% degli sfratti sono causati da morosità e, per legge, i comuni non possono fornire una soluzione abitativa a chi è soggetto a procedure di sfratto per morosità. Per questo chiedo al consiglio comunale di farsi interprete del problema degli sfratti e, insieme all'Anci, di fare pressione sul governo e il parlamento". "Questi numeri confermano che Firenze è il primo Comune chiamato a far fronte al problema degli sfratti.

Ma, evidentemente, visto che non si tratta di un comune dove nei prossimi mesi si vota per le elezioni amministrative, il governo deve aver pensato che non era utile inserirlo nel decreto del blocco degli sfratti" ha concluso l'assessore Albini.

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