Raddoppio dell'autostrada Barberino-Firenze Nord: lettera aperta del comitato contro il polo estrattivo di Calenzano al Comune

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 settembre 2005 23:56
Raddoppio dell'autostrada Barberino-Firenze Nord: lettera aperta del comitato contro il polo estrattivo di Calenzano al Comune

Al Sindaco, Assessori, Presidente e Consiglieri, Difensore Civico,

vi scriviamo queste brevi note sulla questione dei lavori per il raddoppio dell’A1 tra Barberino di Mugello e Firenze Nord a seguito della presentazione della nuova documentazione da parte della “Società Autostrade per l’Italia spa”, sia per sottolineare alcune questioni di metodo e di merito che riteniamo importanti, sia per formulare alcune richieste.



1 - LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI

La nuova documentazione è stata depositata al Comune di Calenzano in due momenti, il 30 maggio ed il 28 giugno 2005.

L’Amministrazione Comunale ne ha dato notizia ai cittadini solo il successivo 22 luglio, a quasi un mese di distanza dall’ultimo deposito della documentazione.
La newsletter del Comune n. 29 del 22 luglio specificava che i materiali sarebbero stati a disposizione dei cittadini per la consultazione presso l'Area Gestione del Territorio il martedì dalle 15 alle 18 ed il mercoledì dalle 9 alle 13, cioè per 7 ore alla settimana. Ci risulta inoltre che la documentazione è rimasta disponibile dal 26 luglio al 6 settembre, in quanto alcuni giorni dopo è stata ritirata (così ci è stato spiegato dal personale dell’ufficio) dal consulente dell’Amministrazione Comunale.
Quindi i cittadini hanno avuto in tutto la bellezza (si fa per dire) di 49 ore per poter consultare i 15 elaborati, molti dei quali anche di una certa complessità, depositati da “Società Autostrade per l’Italia spa”.

Di queste 49 ore, ben 35 (vale a dire più del 70%) erano concentrate nel mese di agosto.
Questi dati dimostrano che non c’è stata la possibilità concreta, salvo forse che per gli “addetti ai lavori”, di poter studiare tutta la documentazione con l’approfondimento che merita. In effetti sarebbe stato importante non solo leggere questi materiali, ma anche, per esempio, confrontarli fra di loro per verificare se per caso non ci siano delle contraddizioni, lacune o incongruenze.
Se le possibilità di partecipazione dei cittadini si dovessero limitare a questa fugace ed incompleta lettura dei documenti, dovremmo dire che si tratterebbe di ben poca cosa.

Infatti, come potranno i cittadini contribuire alle decisioni da prendere se prima non hanno avuto la possibilità di sapere ciò che ha presentato “Società Autostrade per l’Italia spa”?
Un’altra questione importante è quella che riguarda le osservazioni al progetto.
Si sostiene che secondo le norme attualmente vigenti per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), i cittadini avrebbero la possibilità di esprimersi sul progetto, attraverso le osservazioni, solo nella fase iniziale del procedimento.

Non avrebbero invece questa possibilità nelle fasi successive, come per esempio quella attuale in cui il proponente ha presentato delle integrazioni.
Questa impostazione porta ad una conseguenza paradossale: i cittadini potrebbero intervenire solo sul progetto originario, ma non sulle eventuali modifiche che si renderebbero necessarie durante la procedura. Modifiche che potrebbero incidere anche in modo rilevante sul progetto iniziale.
A nostro avviso questa lacuna potrebbe essere colmata se si ponesse attenzione a quanto dispone la legge generale sui procedimenti amministrativi (Legge 7 agosto 1990 n.

241, di recente modificata dalla Legge 11 febbraio 2005 n. 15).
Infatti l’art. 9 stabilisce che “Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di intervenire nel procedimento”.
Inoltre l’art. 10 prevede che “I soggetti di cui all'articolo 7 e quelli intervenuti ai sensi dell'articolo 9 hanno diritto: a) di prendere visione degli atti del procedimento, salvo quanto previsto dall'articolo 24; b) di presentare memorie scritte e documenti, che l'amministrazione ha l'obbligo di valutare ove siano pertinenti all'oggetto del procedimento”.


Crediamo che non vi sia dubbio che ai cittadini di Calenzano, come anche a quelli di altre località, il provvedimento finale del Ministero dell’Ambiente porterà più di un “pregiudizio”: basti pensare ai numerosi espropri, temporanei e definitivi, e alle demolizioni di abitazioni previste nel progetto, che con la conclusione positiva della VIA farebbero un bel passo avanti sulla strada della loro concreta realizzazione.
Non ci sembra quindi fuori luogo affermare che i cittadini, singoli o associati, hanno già il diritto di intervenire nella procedura di VIA, anche al di là della fase iniziale del procedimento.


2 - IL CONTENUTO DELLE INTEGRAZIONI

Come abbiamo detto al paragrafo precedente, il tempo a disposizione per esaminare la nuova documentazione non è stato molto.

Tuttavia alcuni elementi ci sembrano fin da ora evidenti.
Il primo è che “Società Autostrade per l’Italia spa” continua a dimenticare vari pozzi e sorgenti che servono acquedotti sia privati che pubblici. E’ una mancanza grave, perché era già stata segnalata formalmente nelle osservazioni dello scorso anno (sia nostre che di altri cittadini). Ed è una mancanza di cui chiedere conto a “Società Autostrade per l’Italia spa” in modo fermo e deciso.
Il secondo elemento è che i cantieri e le strade di servizio del progetto originario rimangono tutti.

In particolare rimane la pista di cantiere che utilizzerà la strada che porta alla Villa di Collina e che l’Amministrazione Comunale aveva invece chiesto di eliminare.
A questo proposito dobbiamo esprimere delle forti perplessità sui percorsi dei mezzi pesanti per l’approvvigionamento degli inerti ai cantieri principali e delle betoniere per il trasporto del calcestruzzo ai luoghi in cui verrà utilizzato (i c.d. punti di getto, in sigla CLS). Nella documentazione (vedi “Elaborato AUA 105”) si afferma che il traffico dei mezzi non attraverserà i centri abitati di Carraia e Le Croci.

Dubitiamo fortemente che le betoniere seguiranno effettivamente i percorsi indicati sulle tavole dell’elaborato. Un esempio dovrebbe aiutare a chiarire il concetto.

Prendiamo il cantiere principale del lotto 1 (indicato come CA23), situato in località Madonna del Facchino. Da qui dovrebbero partire le betoniere per rifornire il cantiere per la costruzione dell’imbocco sud della Galleria Montroto (indicato come CLS06), qualche chilometro più a nord del CA23. Il percorso indicato sulle tavole è il seguente:
Ø usciti dal CA23 i mezzi si immettono sulla Strada Provinciale n.

8 (SP8) in direzione nord fino a La Chiusa;
Ø qui svoltano a destra sulla Strada Provinciale n. 107 (SP107) verso Legri e la percorrono per un breve tratto;
Ø in prossimità dell’attuale viadotto Marinella imboccano la nuova strada di cantiere VN 20, che li porta sull’attuale tracciato dell’A1;
Ø percorrono l’A1 in direzione nord fino all’altezza della località La Cassiana sud;
Ø escono dall’A1 utilizzando la VN 16bis, che li riporta sulla SP8;
Ø percorrono un breve tratto della SP8 fino all’altezza della località La Cassiana nord;
Ø si immettono sulla VN 13 che finalmente li porta al CLS06 (imbocco sud della Galleria Montroto), il cantiere nel quale verrà utilizzato il calcestruzzo.
Quindi le betoniere dovrebbero entrare ed uscire due volte dall’A1 e utilizzare la SP8 per il percorso rimanente.

Temiamo che invece venga usata la SP8 per intero, con il conseguente attraversamento di Carraia. Anche perché ci sarebbe da definire la questione di chi controlla, e come, che questi percorsi vengano effettivamente rispettati.
In terzo luogo ci sembra che per le aree di dissesto (cioè di possibili frane) non si indica niente di specifico ma solo dei generici “idonei interventi di stabilizzazione e/o consolidamento” (vedi “Elaborato AUA 207). Ricordiamo che in alcuni casi – come ad esempio l’imbocco nord della nuova Galleria Le Croci ed il tratto iniziale della nuova Galleria Monte della Valle, due delle gallerie più lunghe del tracciato – la pericolosità di queste aree di dissesto è definita come “elevata”.
Inoltre vogliamo sottolineare che, per quanto riguarda le cave del territorio di Calenzano, lo specifico documento intitolato “Cave inerti per calcestruzzo (Elaborato AUA 105)” non menziona mai il “polo estrattivo” in località La Cassiana.
Il documento prende invece in esame la cava “Cassiana nord”, ma nella tabella a pag.

3 esprime un parere di qualità “non buona” per il materiale che vi viene estratto.

Da questi due elementi crediamo si possa concludere che:
a) “Società Autostrade per l’Italia spa” considera non idonee le due cave menzionate;
b) viene quindi a cadere una delle ragioni principali per l’attivazione del “polo estrattivo”.

Infine segnaliamo che negli ultimi mesi si sono verificati alcuni episodi che dovrebbero destare un certo allarme, sia nei cittadini che nell’Amministrazione Comunale.
Ci riferiamo allo smaltimento illecito dei fanghi di risulta dei sondaggi e carotaggi eseguiti da due ditte incaricate da “Società Autostrade per l’Italia spa”, come ha riportato recentemente la stampa locale (vedi “La Nazione” del 5 luglio e del 7 agosto 2005).
Questi smaltimenti illeciti hanno provocato l’intervento della Procura della Repubblica di Prato, che ha disposto il sequestro di un cantiere a Le Croci e ha denunciato i titolari della ditta che operava a Collina.
Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino occorrerà come minimo organizzare un monitoraggio molto stringente dei cantieri.


3 - LE NOSTRE RICHIESTE

Per tutti questi motivi chiediamo quindi all’Amministrazione Comunale:
1) di mettere a disposizione dei cittadini per un congruo periodo di tempo la documentazione depositata da “Società Autostrade per l’Italia spa”;
2) di affidare questo incarico all’Ufficio Relazioni con il Pubblico, in quanto offre un orario di apertura più ampio di quello dell’Area Gestione del Territorio;
3) di prevedere la presenza di uno o più tecnici (eventualmente anche del consulente esterno) in determinati giorni o su appuntamento per aiutare i cittadini nella lettura della documentazione;
4) di assumere le sue decisioni definitive in merito alle integrazioni fornite da “Società Autostrade per l’Italia spa” solo dopo una concreta e approfondita discussione con i cittadini, da svolgere eventualmente non solo con assemblee pubbliche, ma anche attraverso la costituzione di gruppi “tematici” (ad esempio su “inquinamento acustico e atmosferico”, “cantieri e viabilità”, “impatti geologici ed idrogeologici”, ecc.);
5) di riconoscere ai cittadini il diritto di presentare le proprie osservazioni in tutte le fasi della procedura.

Questo percorso richiederà senza dubbio un notevole impegno sia alle strutture dell’Amministrazione Comunale che ai cittadini.
Crediamo però che la ventina e più di cantieri previsti nel nostro territorio per almeno un lustro lo imponga.

COMITATO DI COORDINAMENTO CONTRO IL POLO ESTRATTIVO DI CALENZANO

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