Sabato 17 Settembre manifestazione di protesta di 100 Tir da Firenze e altrettanti da Bologna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 settembre 2005 13:06
Sabato 17 Settembre manifestazione di protesta di 100 Tir da Firenze e altrettanti da Bologna

Firenze, 14/09/05- Le imprese di autotrasporto rischiano il tracollo: i costi di gestione sono divenuti insostenibili. Con un caro-gasolio che ha sfondato ogni limite di guardia mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese, la CNA FITA ha deciso un calendario di manifestazioni di protesta per sollecitare l’attenzione di Governo e controparti su una situazione ormai gravissima.

Le prime due manifestazioni si svolgeranno sabato prossimo, 17 settembre, in Toscana e in Emilia.


Lo svolgimento della manifestazione
Per quanto riguarda la Toscana, 100 tir provenienti da tutte le province della regione si concentreranno a Firenze, parcheggio CO.GE.STRA.

(Viale XI Agosto 6) tra le ore 8,30 e le ore 9,30.

La manifestazione inizierà alle ore 10; i camion si immetteranno sulla A1 a Firenze Nord e percorreranno a passo rallentato il tratto fino a Barberino. L’arrivo a Barberino è previsto per le ore 12.

Nel piazzale di Barberino si uniranno ai mezzi provenienti da Bologna e terranno un incontro con i media per illustrare le motivazioni della manifestazione.

Al termine dell’incontro la manifestazione si scioglierà e i partecipanti torneranno con velocità normale alle proprie destinazioni.


I motivi della manifestazione
“Servono misure urgenti e immediate che diano ossigeno alle nostre imprese –afferma Giuseppe Brasini, il presidente CNA Fita Toscana, che associa circa 4.000 imprese di autotrasporto delle quasi 8.000 esistenti nella nostra regione-

Le imprese italiane di autotrasporto versano in una crisi strutturale senza precedenti dovuta principalmente alla impossibilità, conseguenza di una cronica debolezza contrattuale, di rigirare i maggiori costi di produzione dei servizi sulla merce trasportata”.

Ecco alcuni dei costi che gravano sulle imprese del settore:
Gasolio: l’aumento del costo del gasolio ha prodotto un consistente costo aggiuntivo per le imprese dell’autotrasporto, mentre la committenza non solo non riconosce tale maggior costo che impatta immediatamente sui vettori, ma pretende sconti sulle tariffe dei servizi.

CNA Fita richiede:
a. l’adozione immediata di misure di raffreddamento: per l’anno 2005 un recupero sul costo del gasolio pari a 14 centesimi di euro per litro;
b. la misura deve essere adeguata agli ulteriori aumenti che sono previsti dalla data odierna e fino alla fine dell’anno in corso.

Pedaggi autostrade: gli aumenti dei pedaggi autostradali effettuati il 1° gennaio 2005 non sono stati oggetto di recupero sulle tariffe dei servizi e pertanto CNA Fita richiede:
per i veicoli industriali diminuire i pedaggi autostradali riconducendo le tariffe di pedaggio alle condizioni in vigore al 31 dicembre 2004;
incrementare la dotazione del fondo destinato alla sicurezza (riduzione dei pedaggi autostradali) per consentire il recupero dello sconto massimo previsto pari al 30% o comunque, il mantenimento dello stanziamento per l’anno 2005 nella misura di euro 97.468.535;
l’assegnazione dei fondi relativi agli anni 2002 – 2003 i quali, per effetto del decreto taglia spese, sono stati resi indisponibili.

Oneri sociali: una parte importante della competizione con le imprese europee si determina con il costo del lavoro. Un intervento deciso in tale direzione comporterebbe una prima significativa inversione di tendenza rispetto al principale strumento operativo delle imprese di autotrasporto. CNA Fita richiede:
l’incremento della riduzione percentuale INAIL per gli autisti, in considerazione della diminuzione degli incidenti intervenuta a seguito della introduzione della patente a punti;
lo scorporo, già dall’anno in corso, della voce del costo del lavoro dall’imponibile IRAP delle imprese di autotrasporto.

Tassa di possesso: il limitato uso del mezzo di lavoro nel corso dell’anno ed il pagamento delle infrastrutture utilizzate rappresentano i principi base rispetto ai quali è possibile prevedere tale tassa ai livelli minimi di imposta previsti dalle normative comunitarie (1999/62/CE).

Codice della strada: verificare la razionalità di alcune misure, vecchie e nuove, contenute nel Codice della Strada, ivi compresa la disposizione relativa al “doppio binario” dei punti per la patente dei conducenti professionali.

Studi di settore: assicurare che l’andamento negativo del mercato ed il forte incremento dei costi siano tenuti nella debita considerazione nelle disposizioni contenute negli studi di settore, in sede di dichiarazione, e nella riformulazione in atto dei medesimi.

La FITA CNA ha inviato un documento a Palazzo Chigi, a firma del Presidente Nazionale, Franco Coppelli, contenente le richieste della categoria per “tamponare l’esasperazione provocata dalla difficile situazione economica delle imprese che rischia di degenerare in una vertenza particolarmente tesa”.




Alcuni dati sul trasporto merci toscano
Le imprese attive del settore trasporto merci in Toscana sono 9.575; di queste 7.919, quindi oltre l’80%, sono artigiane. Oltre la metà sono di dimensione molto piccola: il 69,5% hanno meno di 4 addetti.

Queste imprese hanno un raggio operativo limitato: il percorso medio delle aziende toscane è 68 km; questo settore è infatti un anello di congiunzione tra le varie fasi di lavorazione in un contesto economico fatto di piccole e piccolissime imprese, spesso organizzate in distretti produttivi e filiere.

Del resto il trasporto su gomma in Italia rappresenta circa l’87%del trasporto totale e, per alcune tipologie di merci, in particolare i prodotti alimentari, sale oltre il 97%.

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