Estate Musicale Montespertolese: concerto d'apertura il primo maggio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 maggio 2005 19:51
Estate Musicale Montespertolese: concerto d'apertura il primo maggio

Il primo maggio, come ogni anno, è iniziata alla Sala Sottolemura di Montespertoli l’ottava edizione della “Estate Musicale Montespertolese”. Questo interessante festival nasce per volontà di un gruppo di amici che nel 1998 fondarono l’Associazione Risonanza allo scopo di portare la musica nel territorio montespertolese e che continuano ad organizzare questi concerti usando una buona parte del proprio tempo libero (e talvolta non solo quello).
L’Estate Musicale Montespertolese si sta affermando come una bella realtà locale.

L’idea vincente, sostenuta anche dalla fattiva collaborazione dell’Amministrazione Comunale, sta in una manifestazione itinerante che offre piacevoli serate a residenti e turisti (sempre numerosi nel territorio e ai concerti) in ville, pievi o castelli sparsi nel territorio comunale. Così si riesce ad unire alla musica, scelta con attenzione ed eseguita da musicisti di elevato livello artistico, una piacevole serata in luoghi non sempre fruibili dal pubblico. Il repertorio è molto vasto, spaziando dalla musica barocca a quella contemporanea, ma non solo.

Per l’inaugurazione di quest’anno era di scena Petru Ladislau Horvath, primo violino dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino nelle vesti di violinista e di direttore dell’”Orchestra Risonanza” tutta formata da giovani e giovanissimi strumentisti. Per un’orchestra giovane un compositore giovanissimo: Felix Mendelssohn Bartholdy, scrisse le sinfonie per archi e il concerto per violino in Re minore - detto “piccolo” per distinguerlo dal “grande” (e molto più noto) concerto in La minore op.64 - fra il 1821 e il 1823, quindi fra i 13 e i 15 anni.


Sono tutte composizioni eleganti, formalmente ineccepibili e ben giocate nell’alternanza dei temi e degli strumenti che non tradiscono certo la giovane età del musicista, il quale, del resto, appena 2 anni dopo scrisse la celeberrima ouverture del Sogno di una notte di mezza estate, uno dei caposaldi della letteratura sinfonica di ogni tempo.
Delle sinfonie per archi sono state eseguite la decima in un solo movimento che si gioca tutta fra due temi e la nona, molto più ampia, di struttura classica e colorata nel primo e nel quarto tempo da un magnifico contrappunto che tradisce l’amore di Mendelssohn per Bach ed il barocco.

Splendido l’adagio, quasi solenne e probabilmente ispirato da Beethoven ed una vera perla lo scherzo, anch’ esso un pò contrappuntato e che contiene nel “trio” un autentico Jodler svizzero.
Il concerto per violino in Re minore è semplicemente stupendo, anche se semisconosciuto. Ampio il primo tempo, in cui si alternano momenti spumeggianti a momenti più drammatici ed intensi, forse meno originale il secondo e da sentire soprattutto il terzo movimento, che anticipa incredibilmente l’omologo del grande concerto op.64.
Horvath come violinista non si può certo discutere, ma anche come direttore d’orchestra ha dei numeri non da poco.

Ha colpito per la profondità che è riuscito a dare a composizioni non certo facilissime, ma soprattutto sul palco la sua presenza ed il suo entusiasmo riescono a trascinare non solo un gruppo giovane e ben affiatato come l’Orchestra Risonanza, ma anche il pubblico che ha gradito moltissimo lo spettacolo e i bis.

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