Domani la Pittura Cinese a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2005 13:32
Domani la Pittura Cinese a Firenze

Venerdì 15 Aprile alle ore 15.00, presso il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze Professor Luo Shiping, Docente di Storia Dell' Arte presso la National Central Academy of Fine Art di Pechino terrà una conferenza ad ingresso libero sul tema “La pittura cinese ad inchiostro: correnti tradizionali e tendenze contemporanee”. L’incontro, organizzato con la collaborazione dello stesso Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze e del Museo d' Arte Cinese ed Etnografico di Parma, si inserisce nel contesto degli eventi culturali, didattici ed educativi che la Fondazione Romualdo del Bianco promuove costantemente per la valorizzazione dell’integrazione internazionale.

Nel corso del seminario verranno analizzati i caratteri della pittura ad inchiostro cinese, un tipo di arte che presenta forti caratteristiche culturali e vanta un proprio stile dalla valenza unica.

Nel corso della sua storia millenaria, tale tipologia di pittura ha prodotto opere uniche e complesse, nate dalla combinazione di discipline diverse quali la poesia, la calligrafia, la pittura in sé e l’arte del sigillo. Dal XII secolo i letterati cinesi hanno usato la pittura ad inchiostro per dar voce al loro pensiero e ai loro sentimenti, esprimendo un gusto estetico che risalta l'eleganza quieta e la spontaneità. Tale spirito, che fonda le sue radici nella tradizione, si è perpetuato fino ad oggi, andando a costituire una specifica corrente di pittori-letterati.

La pittura ad inchiostro è inoltre un'arte viva e aperta a nuovi influssi; in passato ha assorbito l'impatto del Buddhismo, della pittura europea e dell'arte moderna occidentale, adattandosi positivamente ad ogni nuova situazione. Attualmente, di fronte al dilagare del fenomeno della globalizzazione, i Pittori cinesi contemporanei sono ancora una volta impegnati a rinnovare la loro arte, fondendo la tradizione con le tendenze contemporanee in nome di una rinnovata identità.

Questa non è l’unica iniziativa della Fondazione Romualdo Del Bianco legata alla cultura cinese: la Fondazione, in collaborazione con la Fleming Youth ed altri sostenitori, ha contribuito al finanziamento per il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma della traduzione in cinese dell'opera in 7 volumi "Indo Tibetica" del Professor Giuseppe Tucci.

Docente di Religione e Filosofia Indiana e dell'Estremo Oriente all'Università di Roma il Professor Tucci, scomparso nel 1984, è forse il più autorevole esperto occidentale di studi tibetani ed è autore di altri importanti opere sul tema.

"Indo Tibetica" è un testo di fondamentale importanza nell’ambito della tibetologia in quanto riporta in maniera sistematica appunti, note e riflessioni raccolti dal professore durante i suoi otto viaggi nel Tibet occidentale e centrale. L’opera tratta aspetti dell'archeologia, dell'arte, della storia e degli studi sul Buddismo Tibetano e vanta contributi fotografici ed epigrafici essenziali e preziosi: alcuni dei monumenti analizzati risultano essere ora terribilmente rovinati e perfino scomparsi.

L'opera è corredata da foto di Fosco Maraini Per accordo tra il Museo d'Arte Cinese, il Gabinetto Vieusseux e la Fondazione Romualdo del Bianco l'opera (quando sarà conclusa) sarà presentata esclusivamente a Firenze.

Il clima di apertura della Cina degli ultimi anni favorisce la ricerca accademica anche nell'area degli studi tibetani e gli studiosi cinesi, per ragioni ideologiche, storiche e culturali in ritardo rispetto ai colleghi occidentali, sono interessati a conoscerne i risultati.

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