Oggi mobilitazione a Firenze per la Sgrena
Amato: “esportare la democrazia? In Irak così arriva la sharia”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2005 20:01
Oggi mobilitazione a Firenze per la Sgrena<BR>Amato: “esportare la democrazia? In Irak così arriva la sharia”

FIRENZE – Oggi pomeriggio a Firenze ha avuto luogo la mobilitazione di solidarietà con Giuliana Sgrena, per chiederne il rilascio immediato da parte dei rapitori. L'appuntamento si è svolto in Piazza S. Marco.
I ragazzi del Parlamento degli studenti ed i consiglieri della Regione Toscana hanno ascoltato con attenzione la ‘lezione’ del senatore Giuliano Amato sulla nuova Costituzione dell’Unione Europea. Anche quattro domande degli studenti hanno contribuito a focalizzare i contenuti politico-istituzionali dell’intervento.

I concetti di democrazia e dei nuovi diritti, ovviamente, sono stati analizzati con attenzione. Sul prima Amato è stato netto: “E’ giusto –ha detto Amato- rafforzare ovunque la democrazia, anche in Europa, ma essa non si può esportare e vendere come al supermercato, perché essa si diffonde solo quando si radica nella coscienza. Si può aiutare chi non ha un sistema democratico a creare la coscienza adatta a farla crescere, niente di più. Il modello Irak, appena dopo il voto, rischia di portare la ‘sharia’, la legge coranica che penalizza fortemente le donne”.

Ad aprire la seduta è stato il presidente del Consiglio toscano, Riccardo Nencini, che citando alcuni recenti lavori bibliografici ha detto che “ormai ci si interroga se è necessario esportarla, la democrazia, e se l’Europa può effettivamente fare molto in questo senso”. Nencini, rivolgendosi ad Amato e pregandolo di parlare con schiettezza, ha anche chiesto se condivide l’idea, espressa da più parti in campo intellettuale e politico, di “rafforzare gli Stati nazionali per rafforzare lo Stato di diritto”.

E prima di passare la parola agli altri relatori, ha osservato: “L’Europa è troppo disunita, rispetto agli Stati Uniti, per raggiungere obiettivi importanti. Anche su questo occorre interrogarsi”. Il presidente della commissione sull’Unione Europea, Angelo Pollina, ha definito “un passo decisivo” l’approvazione della nuova Costituzione europea benché “ancora persistono difficoltà anche culturali da superare per garantire l’unità politica”. Secondo Pollina, tuttavia, una “Europa unita deve essere un punto di riferimento” e deve rappresentare “un’occasione di crescita economica e sociale”.

Ha proseguito Pollina: “Occorre un’Europa con meno quote e più buonsenso intendendo per buonsenso la limitazione della burocrazia”. E infine: “Di certo bisogna avviare una seria riflessione su un’Unione allargata”. Il presidente della Giunta regionale, Claudio Martini, ha specificato l’importanza dell’incontro affermando che “essa sta nella possibilità di allargare il discorso sull’Europa”. Ha detto Martini: “Personalmente ho avuto la fortuna di partecipare a Bruxelles ai lavori per la redazione della Carta costituzionale e devo dire che è stata un’esperienza formativa ed anche importante.

Con tutto ciò, però, non considero la firma di Roma come l’atto conclusivo dell’iter. Ci sono Paesi in cui l’opinione pubblica è dubbiosa e dove si ricorrerà al referendum popolare. L’esito di quei referendum non è scontato. Uno di questi Paesi è la Gran Bretagna. Invece noi abbiamo bisogno che il processo di ratifica avvenga perché è un qualcosa che riguarda tutti”. Dopodichè Martini ha spostato il suo discorso su un livello più generale: “Avere approvato la Costituzione non è un atto conclusivo perché tutto quanto scritto in essa va messo in pratica.

I principi vanno applicati, non devono rimanere sulla carta, essere solo teoria. I nuovi Paesi devono divenire dei soggetti veri. E alla base della nuova Europa deve esserci la costruzione della pace”.

L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Toscana ha lanciato oggi un appello per la liberazione di Giuliana Sgrena, la giornalista del quotidiano il Manifesto rapita venerdì scorso in Iraq. Nel documento si legge: “Il Consiglio Regionale della Toscana segue con grande preoccupazione la vicenda del sequestro di Giuliana Sgrena.

Lancia un appello ai rapitori affinché provvedano alla liberazione immediata dell’inviata del quotidiano Il Manifesto ed esprime ai familiari, ai colleghi e agli amici di Giuliana un sentimento sincero di vicinanza in queste ore di comprensibile angoscia. E’ un’azione, quella perpetrata ai danni della giornalista italiana come nei confronti dell’inviata del quotidiano francese Liberation, già di per sé odiosa, ma che appare assolutamente sconcertante rispetto all’impegno per la pace e per il popolo iracheno che viene unanimemente riconosciuto a Giuliana.

L’attività svolta infatti da Giuliana Sgrena - che l’ha vista impegnata in Toscana in molte occasioni - è stata sempre limpidamente improntata ad un giornalismo votato alla verità e al sostegno delle ragioni di una vera pacificazione dell’Iraq e di un concreto ed effettivo riconoscimento dei diritti del popolo iracheno, primo su tutti quello sacrosanto all’autodeterminazione.” Anche in passato l’Assemblea toscana si era impegnata per la liberazione di giornalisti e operatori umanitari rapiti in Iraq, come nel caso delle due Simone.

“In un momento di così difficile e drammatica attesa – ha dichiarato il Sindaco Bartolini -, tutta l’Amministrazione e, ne siamo certi, l’intera Comunità di Bagno a Ripoli intendono esprimere il proprio sostegno innanzi tutto alla famiglia di Giuliana Sgrena.

Sappiamo bene che purtroppo in situazioni difficili come questa, il conforto delle parole risulta esiguo se non superfluo, ma la condivisione dei valori che animano l’attività professionale di Giuliana ci impone di condividere con i suoi cari la preoccupazione, la speranza e lo sdegno. Il rapimento della nostra connazionale non rappresenta infatti esclusivamente l’aberrante deriva di una situazione resa incontrollabile da errori strategici e dal riemergere di una violenza atavica ed ingiustificata che cancella ogni rispetto verso i propri simili, ma la violazione di quei princìpi fondamentali di pace, integrazione e solidarietà tra i popoli che ogni uomo dovrebbe condividere e che lei ha difeso con il suo lavoro e le sue molte collaborazioni, non per ultima quella con la rivista fiorentina ‘Testimonianze’, e, crediamo, difenda tuttora pur in una situazione così difficile. Riteniamo che l’impegno di Giuliana a perseguire la strada dell’informazione libera e ‘sul campo’ sia quanto di più alto la professione del giornalista possa esprimere, dando chiari e forti stimoli a mature riflessioni politiche e sociali. Per questo motivo ci associamo al corale appello rivolto ai suoi rapitori per una pronta liberazione e un altrettanto celere ritorno a sostegno di un giornalismo puro e cosciente della sua importantissima funzione di mediatore senza filtri.
L’Amministrazione Comunale – ha concluso Bartolini - ha inviato una lettera di solidarietà con Giuliana Sgrena alla Famiglia, alla Redazione del Manifesto e alla Presidenza del Consiglio. Luciano Bartolini, Sindaco di Bagno a Ripoli”.

Sostenere tutte le iniziative utili alla liberazione di Giuliana Sgrena e di tutti gli ostaggi attualmente presenti in Iraq.

E' quanto chiede un ordine del giorno sul rapimento in Iraq della giornalista del Manifesto presentato dal consigliere di Rifondazione Leonardo Pieri. «Purtroppo il centrodestra ha fatto mancare il numero legale - ha spiegato Pieri - ed il consiglio comunale non ha potuto approvarlo. I consiglieri della CDL hanno dimostrato uno scarso interesse per chi lavora per la pace in Iraq». Il documento chiedeva anche al sindaco Domenici «di farsi promotore, in qualità di presidente dell'Anci, della salvaguardia dell'articolo 11 della costituzione italiana che ripudia espressamente la guerra, chiedendo il ritiro immediato delle truppe di occupazione e la ripresa del dialogo e della diplomazia internazionale».

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