Investire nella nautica: negli ultimi 5 anni 9 aziende su 10 hanno aumentato il fatturato del 32%

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2005 14:20
Investire nella nautica: negli ultimi 5 anni 9 aziende su 10 hanno aumentato il fatturato del 32%

Carrara – Nei 5 anni dal 2000 al 2004 il 90% delle oltre 7.000 aziende italiane della nautica hanno registrato un aumento medio del fatturato pari al 32%. Una quota rilevante, prossima al 13%, l’ha addirittura raddoppiato.
La Confederazione Nazionale dell’Artigianato associa 2500 imprese - ben 500 in Toscana - con circa 20.000 addetti. Il sondaggio, completato in questi giorni, ha preso come campione un numero statisticamente rappresentativo di 66 aziende di varie dimensioni, sparse sul territorio nazionale (9 regioni) e appartenenti ai principali settori produttivi.

Secondo l’indagine la composizione del settore rappresenta uno spaccato del tessuto produttivo italiano. La nautica ha il pregio di una forte specializzazione, si avvale di una maggiore struttura organizzativa, gode di una vita media piuttosto elevata (20 anni) e ha superato lo steccato della ditta individuale. La maggior parte delle aziende sono infatti società.
Si tratta di una filiera produttiva articolata che comprende oltre 45 attività e specializzazioni (meccanica, arredamento, impiantistica elettrica, idraulica,elettronica,produzione di scafi, progettazione, design, verniciatura, componentistica, sicurezza, servizi, commercio, etc.), con una media di 11 addetti per azienda.

Ad essa si affiancano oltre 700 cantieri piccoli e medio grandi. Poche le imprese con oltre 100 addetti. Famosi i marchi storici (Benetti, Picchiotti, Baglietto, Riva) rilevati alcuni dai maggiori gruppi industriali del settore, Azimut, Ferretti, Perini,)
Stanno crescendo nuove aree produttive, in particolare in Toscana e Liguria, ed è in atto una positiva evoluzione del settore in altre importanti realtà: sulla costa adriatica (Rimini, Ravenna) con uno sviluppo del turismo nautico, a Fano, Senigallia, Ancona con la nascita di centri produttivi.

L’indagine mette però in luce anche le criticità più avvertite dalle aziende: il 34% ha forti difficoltà nel reperire manodopera specializzata, il 30% avverte la mancanza di un sistema, il 25% giudica fondamentale un migliore accesso al credito.
Per gli autori della ricerca (Enzo Cortesi, presidente di Cna Nautica, il coordinatore Guido Angelini e Silvano Sergiampietri, presidente di CNA Nautica Toscana) è’ dunque sempre più urgente intervenire sia per sensibilizzare le giovani generazioni, rinnovare le strutture scolastiche (Istituti nautici) e finalizzare la formazione professionale, che per organizzare nuovi e selezionati servizi alle imprese, agevolare i rapporti con la pubblica amministrazione, col sistema bancario, e soprattutto potenziare le infrastrutture portuali.


Quanto al fatturato dell’ultimo quinquennio (2000-2004) presenta appunto una crescita a due cifre, mediamente 32%. Ancora migliori i risultati delle aziende della filiera con oltre il 50% del fatturato rivolto alla nautica: per loro l’aumento medio nel periodo esaminato è pari al 40%. Scendendo nel dettaglio, delle 66 aziende del campione una soltanto ha dichiarato fatturati in calo, 5 forniscono dati stabili e ben 60 (circa il 90%) registrano aumenti più o meno pronunciati. Di queste, 6 (9% del campione) hanno avuto incrementi pari all’80% e 8 (13%) pari al 100%.
In totale in Italia gli addetti sono circa 30.000 (altri 100.000 operano nell’indotto legato al turismo nautico).

Invariata la classifica per regioni calcolata sul numero delle imprese e degli addetti. Questa la sequenza: prima Lombardia, poi Liguria, Toscana, Emilia. In Toscana, in particolare a Viareggio, hanno sede alcuni dei marchi più famosi al mondo: i cantieri Perini che hanno rilevato la Picchiotti, la Azimut che ha rilevato la Benetti. Inoltre Codecasa e Overmarine. In Toscana sono peraltro in fase esecutiva progetti per la nautica per 150 milioni di euro (a Viareggio il Polo Nautico e l’area del Mercato Ittico, a Pisa l’area del canale dei Navicelli, a Cecina la Cittadella della Nautica, a Livorno gli ex cantieri Orlando).
“La maggior parte dei settori produttivi oggi stentano”, commenta Angelini, “La nautica è invece in decisa espansione e stimola anche la specializzazione di imprese - arredamento, componentistica, elettronica, automazione, impiantistica e servizi - che fino a poco tempo fa operavano per la nautica solo in modo episodico.

E’ un settore vincente, ma non privo di problemi. Dunque non può essere lasciato solo. Le stesse aziende devono imparare meglio a fare sistema insieme alle associazioni che le rappresentano”.

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