Abbiamo appreso nei giorni scorsi che la Conferenza di servizi è risultata talmente “conclusiva” da essere aggiornata al 15 dicembre. E va bene così: sarebbe ancì curioso se un’opera con impatto così importante, come quello descritto nel preoccupato parere ARPAT, venisse licenziata con urgenza dalle istituzioni territoriali locali. A garantire un approccio più meditato, sembra, le istituzioni centrali, i Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali.
Ma ciò che fa pensare è il passaggio del comunicato stampa di Palazzo Vecchio che afferma "gli enti locali (Comuni di Firenze e Scandicci, Provincia di Firenze e Regione Toscana) hanno espresso le loro valutazioni favorevoli al progetto".
Ma allora è legitto chiedersi che fine abbiano fatto le osservazioni dell'ARPAT nell'apparente posizione di consenso della Regione allo scavalco.
La restituzione ai media e alla città dei contenuti della conferenza attraverso i comunicati stampa di Palazzo Vecchio non può tener conto solo delle preoccupazioni di immagine dell’Amministrazione. Occorre avere il coraggio di riferire anche i punti di vista e gli argomenti proposti da chi porta all’Amministrazione critiche – ancorché severe - costruttive.
