Sessantesimo della Liberazione: corone di fiori ai cimiteri dei Falciani e del Girone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 agosto 2004 18:25
Sessantesimo della Liberazione: corone di fiori ai cimiteri dei Falciani e del Girone

L'Amministrazione comunale ha ricordato solennemente il sacrificio delle Forze Alleate con due cerimonie che si sono svolte al cimitero militare americano dei Falciani e al cimitero di guerra del Commonwealth al Girone, dove il vicesindaco Giuseppe Matulli, accompagnato dall'assessore Silvano Gori, ha deposto due corone di fiori ai monumenti ai caduti. Alla cerimonia dei Falciani, dove sono sepolte 4402 vittime, accanto al gonfalone del Comune di Firenze, a quello del Comune di San Casciano accompagnato dal sindaco Ornella Signorini e ai labari delle associazioni di partigiani e della Resistenza, erano presenti Charles Taylor presidente della sottocommissione affari interni del Congresso degli Stati Uniti e il console generale degli Stati Uniti William W.

Mcllenny. Stessa cerimonia al cimitero di guerra del Girone, con 1632 tombe. Oltre al vicesindaco Matulli e all'assessore Gori, erano presenti il sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato e la console britannica a Firenze Moira Macfarlane.

“L’organizzazione delle celebrazioni del 60° anniversario della Liberazione della Toscana ha avuto il merito di allargare la portata della conoscenza storica sulla partecipazione di vasti settori della nostra società al movimento di Resistenza civile contro il nazi-fascismo.

In particolare, domani sarà ricordato il momento in cui i partigiani liberarono da soli Firenze, dando l’esempio al resto delle città dell’Italia occupata. Tale successo, anche di unità politica, avvenne grazie al comune sentire della popolazione ed al sacrificio anonimo anche di donne, religiosi, intellettuali, gente comune”. Così ha commentato il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini l’anniversario della Liberazione di Firenze, annunciando che domani mercoledì 11 agosto parteciperà alla manifestazione di Piazza dell’Unità Italiana (ore 10.00) per la deposizione delle corone di fiori al monumento ai caduti di tutte le guerre.

“Mi sembra giusto –ha concluso Nencini- anche ricordare che oggi bisogna lavorare contro tutte le guerre e la pace nel mondo, perché questo era l’insegnamento più profondo ed i valori ed i principi di libertà che ci hanno tramandato coloro che parteciparono alla Resistenza”.

Il Comune di Empoli parteciperà con il gonfalone alla cerimonia commemorativa della Liberazione di Firenze, la prima città in Italia che dichiarò l'insurrezione contro i nazi - fascisti. A rappresentare la città di Empoli, l'assessore al Bilancio Renzo Grazzini.

L'appuntamento è alle 10 in piazza dell'Unità Italiana, dove verranno deposte delle corone al monumento, fatti onori ai caduti di tutte le guerre e un corteo arriverà a palazzo Vecchio. La cerimonia si svolgerà nel salone dei Cinquecento. Sarà conferito a Giorgio Spini il Fiorino D'Oro della Città di Firenze e saranno consegnate delle medaglie celebrative del 60° anniversario della Liberazione, coniate per l'occasione, da Fiorentina Gas. La cerimonia continuerà in piazza della Signoria, alle 21, con un concerto della Filarmonica G.Rossini e alle 21,30 nell'arena piccola Campo di Marte, con proiezioni di film e racconti sulla Resistenza.

Giovedì 12 agosto, alle 10,30, in piazza della Chiesa a Stazzema, il gonfalone del Comune di Empoli sarà presente alla cerimonia in ricordo dell'eccidio consumatosi a Sant'Anna di Stazzema il 12 agosto 1944. In rappresentanza della nostra città, l'assessore alla Mobilità, Antonio Cinquini. Alla cerimonia saranno presenti, in visita ufficiale, il Ministro dell'Interno tedesco, Otto Schily e il Ministro dell'Interno italiano, Giuseppe Pisanu. Il piccolo borgo, Sant'Anna, venne "ripulito" dalle SS di Walter Reder, che cominciò proprio da lì, la sua marcia della morte dal Tirreno all'Adriatico.

Furono 560 i civili uccisi. Una carneficina di intere famiglie. Una strage che è stata ricostruita nel tempo, riportata alla luce da quelli che sono stati definiti "gli armadi della vergogna". Finalmente, di recente, sono stati aperti i processi ai responsabili. Empoli ha ricordato i suoi 29 concittadini uccisi per rappresaglia il 24 luglio 1944, nella commozione di una seduta straordinaria aperta del Consiglio Comunale, in piazza XXIV luglio, un luogo che appartiene alla memoria collettiva.

Un cartello, in via Michele Amari, per ricordare una episodio significativo ma a lungo dimenticato: la distruzione della strada da parte dei tedeschi nella notte del 2 agosto 1944.

Lo chiedono la vicepresidente del consiglio comunale Bianca Maria Giocoli e il capogruppo di Forza Italia al Quartiere 2 Federico Pericoli. «Il libro di Giuliana Occupati sulla distruzione di via Michele Amari, presentato qualche tempo fa dall'assessore Giani - hanno detto Giocoli e Pericoli - deve essere l'occasione per farci ricordare che non solo il centro storico ma anche Campo di Marte fu duramente colpito dai nazisti. La strada fu minata dai tedeschi e "cancellata" nella notte del 2 agosto, alla vigilia della distruzione dei ponti sull'Arno.

Per fortuna non ci furono vittime ma molte famiglie persero la casa e tutti i loro averi». «Proprio all'inizio della strada - hanno spiegato i due esponenti di Forza Italia - l'amministrazione potrebbe installare un cartello, come quello dei musei o dei percorsi turistici, per raccontare ciò che avvenne sessanta anni fa. Sarebbe un modo semplice ed efficace per consentire, soprattutto ai giovani ed alle future generazioni, di ricordare sempre non solo nei giorni delle ricorrenze ufficiali la tragedia della dittatura e dell'occupazione nazista».
Una mozione che invita il sindaco «a collocare una targa in ricordo dell'omicidio del filosofo Giovanni Gentile, ucciso 15 aprile 1944 davanti al cancello di villa Montalto, al Salviatino» è stata presentata dal consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli.

Il documento è stato firmato anche dal capogruppo Riccardo Sarra e dal consigliere Stefano Alessandri «In questi giorni - si ricorda nella mozione - è apparsa sulla stampa la testimonianza di Teresa Mattei, deputata comunista all'assemblea costituente e vedova di Bruno Sanguinetti, protagonista della Resistenza e dirigente del PCI. Secondo questa testimonianza proprio il partigiano Sanguinetti volle l'omicidio del filosofo Giovanni Gentile, omicidio approvato anche dall'allora leader del partito comunista fiorentino Giuseppe Rossi.

A detta del nipote del filosofo, inoltre, c'è la possibilità che tra i mandanti dell'omicidio ci fosse anche Mario Fabiani, che negli anni a seguire avrebbe poi ricoperto la carica di sindaco di Firenze». Donzelli ricorda anche «che l'assassinio di Giovanni Gentile venne stigmatizzato dal Comitato di Liberazione, con l'astensione soltanto dei comunisti» e sottolinea «che a Firenze esiste una via intitolata a Bruno Fanciullacci, a detta di quasi la totalità degli storici, protagonista tra gli esecutori dell'omicidio di Gentile» mentre «non esiste una via intitolata a questo grande filosofo».

«Questa situazione - prosegue la mozione - potrebbe offuscare l'immagine di Firenze come capitale della pace e della cultura» e per questo i consiglieri di Alleanza Nazionale invitano il sindaco «a stigmatizzare ufficialmente l'omicidio di Giovanni Gentile» ed «a ricordare l'omicidio attraverso la realizzazione della seguente targa da collocare nel punto esatta in cui il filosofo venne ucciso: "Qui il 15 aprile del 1944 venne ucciso dai partigiani comunisti, mentre rientrava disarmato alla propria abitazione, il filosofo Giovanni Gentile"».

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