Società della salute: sperimentazione al via in 18 zone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2004 09:04
Società della salute: sperimentazione al via in 18 zone

FIRENZE - La giunta regionale ha autorizzato l’avvio della sperimentazione delle Società della salute in 18 zone socio-sanitarie della Toscana, sulla base dei progetti presentati dal Comuni e dalle Asl. "Con questa riforma - dice l'assessore regionale per la salute Enrico Rossi - rendiamo più democratico il governo della salute in Toscana, promuoviamo il dialogo istituzionale, apriamo il sistema alla società civile". Le Società della salute prenderanno in carico per i servizi sanitari e sociali territoriali il 55% della popolazione toscana, cioè circa 2 milioni di persone, e amministreranno un budget di milioni di euro.

Per i servizi sanitari territoriali in Toscana si spendono infatti oggi complessivamente ogni anno 2 miliardi e 400 milioni di euro, per i servizi sociali 263 milioni di euro. La Regione destina ai servizi non ospedalieri il 53% del proprio bilancio sanitario. Nelle Società della salute lavoreranno migliaia di operatori, ora dipendenti dalle Asl e dai Comuni. Un gruppo tecnico ha esaminato i progetti per valutarne la congruenza con gli indirizzi regionali. Sulla base di una relazione di questo gruppo ha espresso parere, l’11 marzo scorso, anche la IV Commissione consiliare, che ha autorizzato la sperimentazione indicando una serie di prescrizioni generali e specifiche che riguardano ciascun progetto.

Il gruppo tecnico ha infine l’incarico di monitorare il processo di sperimentazione che durerà 2 anni. Asl e Comuni costituiranno ora i consorzi e i consigli comunali dovranno adottare i loro statuti. "Quella delle Società della salute è una operazione di sussidiarietà orizzontale e verticale - spiega l'assessore Rossi - Orizzontale perché il sistema si apre al volontariato, alla società, coinvolgendo nella medicina e nell’assistenza territoriale il maggior numero possibile di protagonisti.

Verticale perché risponde ai principi ispiratori della riforma del titolo V della Costituzione che affida alle Regioni la gestione della sanità". Gli aspetti qualificanti sono: coinvolgimento delle comunità locali, garanzia di qualità e appropriatezza, controllo e certezza dei costi, universalismo ed equità, imprenditorialità non profit. "Ci osservano da tutta Italia, perché siamo i primi a fare questa operazione - conclude Rossi - Siamo convinti che la gestione dell’assistenza e dei servizi sanitari e sociali a livello locale può essere organizzata al meglio se a farlo sono coloro che in quella realtà operano tutti i giorni e ne conoscono a fondo le caratteristiche.

E infatti la Società della salute coinvolge e responsabilizza tutti, Asl Enti locali, operatori sanitari e mondo del volontariato. L’obiettivo è quello di dare più autonomia ai servizi territoriali e fare in modo che il cittadino senta questi servizi più vicini alla sua vita quotidiana e possa controllarne spesa e qualità".
Ecco le 18 zone: Lunigiana, Pratese, Alta Val di Cecina, Val D’Era, Pisana, Bassa Val di Cecina, Val di Cornia, Val di Chiana Senese, Casentino, Valdarno, Colline metallifere, Amiata Grossetana, Firenze, Fiorentina nord-ovest, Fiorentina sud-est, Mugello, Empolese, Valdarno Inferiore.

Queste zone corrispondono a 9 Asl : Asl 1, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11.

In evidenza