Teatro della Pergola: prima assoluta in esclusiva per l'Italia venerdì 5 e sabato 6 marzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2004 09:46
Teatro della Pergola: prima assoluta in esclusiva per l'Italia venerdì 5 e sabato 6 marzo

Haifa Municipal Theater/Maison De La Danse Lyon/Suzanne Dellal Center-Curtain Up International Exposure 1999 presentano Oyster coreografia Inbal Pinto, regia Avshalom Pollak spettacolo internazionale in prima italiana assoluta.
Le ostriche saranno anche un cibo non kasher, ma come metafora teatrale concepita dalla coreografa israeliana Inbal Pinto sono piene di perle visive.
Mescolando stili di danza e movimento, dal mimo al balletto alla ginnastica, dalla danza moderna ai trucchi circensi, Oyster è metà teatro e metà carnevale, metà film felliniano e metà bozzetto.

Oyster è anche uno spettacolo di cui è impossibile distillare le idee – è meglio visto che raccontato – e che gioca con l’estetica e le aspettative in modo più ovvio di quanto non faccia con concetti specifici. Oyster rallegra e incanta, diverte e affascina, ma chiunque avrebbe difficoltà a dire di che cosa esattamente si tratti, è solo uno spettacolo nel senso più puro del termine. Vi è un velato riferimento al libro di Tim Burton (Morte malinconica del bambino ostrica, Einaudi 1998) che si manifesta attraverso accenni ricorrenti.

Inbal Pinto ammicca all’autore, ma soprattutto al regista creatore di strani personaggi che evocano sia l’infanzia sia l’anormale: i burattini in frac nero e zazzere arruffate ricordano il commovente Edward dalle mani d’argento del film Edward mani di forbice.
Oyster è uno spettacolo altamente simbolico, dove è possibile vedere ciò che si vuole: ad esempio lo stupefacente e gigantesco burattino-idra a due teste può essere inteso come un’allegoria del potere. L’ampia gamma di suoni, che mescola i generi musicali, contribuisce a creare un’atmosfera estremamente caratteristica, situabile in un indefinito spazio temporale compreso tra i primi anni Quaranta e il 2000.

Vacillando tra nostalgia, paura e speranza, Inbal Pinto afferma in Oyster il suo talento nel creare un universo che "inghiotte" lo spettatore.
Gli undici ballerini di Oyster, tra cui la stessa coreografa, si muovono su un assemblaggio musicale non identificato e connotato da un’incredibile varietà di suoni. Figure che sembrano metà umane e metà burattini con i loro volti inespressivi e sbiancati e gli arti che esplodono in rigidi profili; con le donne indossano i tutù degli acrobati circensi, mentre gli uomini sfoggiano gli esagerati costumi da direttori di circo equestre.


Lo spettacolo si apre con una ballerina minuta che tiene alzata la gamba sinistra in una spaccata verticale, saltella in avanti con nonchalance sul piede destro, con il piccolo tutù clownesco che rimbalza e la sua ombra che si ingrandisce sotto di lei ad ogni passo. Una volta giunta al centro del palco, sposta indietro braccia e testa, passando oltre un uomo alto, con due teste e quattro braccia. Costui, a sua volta, è accompagnato da una ballerina incoronata da una parrucca arancione e con uno sgabello attaccato al sedere - uno strumento che fa comodo, tra l’altro, ogniqualvolta decide di sedersi…
Oyster prosegue così per un’ora.


Sei danzatori e quattro attori, visi dipinti di bianco nella tradizione dei clown e corpi flessibili e burattineschi, svelano una piacevole visione coreografica.
Oyster trasporta lo spettatore in una fantastica spirale temporale, giù giù nella geografia della mente, dove figure irreali eseguono una serie di numeri che potrebbero appartenere ad un circo surreale o ad una pantomima: i protagonisti hanno il profumo di una silenziosa era remota, evocano i clown di una volta, gli acrobati e i burattini.
Lo spettacolo, andato in scena per la prima volta in occasione della Biennale de la Danse di Lione dedicata al Mediterraneo del 1999, viene presentato al Teatro della Pergola in prima nazionale assoluta.

BIOGRAFIE
INBAL PINTO (coreografa)
Inbal è nata in Israele nel 1969.

Ha studiato grafica alla Bezalel Academy di Gerusalemme. Nel 1990 ha iniziato la sua carriera di coreografa. Nel 1991 è entrata a far parte del Bat Sheva Ensemble e nel 1995 le è stato proposto di entrare nella superiore Bat Sheva Company. Nel 1997-1998 è stata invitata all’American Dance Festival per partecipare all’International Choreographers Program. Nel 2002, è stata ideatrice, regista e scenografa di Boobies con il regista Avshalom Pollak, una coproduzione di Inbal Pinto Dance Company, International Center for the Performing Arts deSingel di Anversa (Belgio) e Israeli Opera.

Tra le altre creazioni di Inbal Pinto: Dio-Can, Versus, Mr. Wow, Chance for 100, Wrapped e Oyster, spettacolo che nel 1999/2000 ha vinto un premio "Theatre Awards for the Performing Arts" a Tel Aviv per il miglior evento di spettacolo. Negli anni, Inbal Pinto ha anche creato coreografie per spettacoli teatrali come Le Sedie e Romeo e Giulietta. Nel 2000 Inbal Pinto ha ricevuto il Premio per la Danza del Ministero della Cultura, un premio dalla Città di Tel Aviv, e un New York Dance and Performance Bessie per Wrapped.
AVSHALOM POLLAK (regista)
Avshalom è nato in Israele nel 1970.

Si è diplomato alla Nisan Nativ Drama School. Nel 1994 ha collaborato con Inbal Pinto e il regista/attore Yossi Pollak alla creazione di Chance for 100. Come attore, Avshalom ha lavorato nel cinema, in televisione, e in teatro con il National Theater Habima, il Cameri Theater, il Gesher Theater e l’Haifa Municipal Theater. Tra le sue interpretazioni, citiamo Romeo in Romeo e Giulietta, Cassio in Otello, Valerio ne L’avaro, Tuzenbach ne Le tre sorelle, Filippo in Orfani. Nel 1999 Avshalom è stato, con la coreografa Inbal Pinto, ideatore, regista e scenografo di Oyster.

Nel 2002 è stato ideatore, regista e scenografo di Boobies, sempre con Inbal Pinto, una coproduzione di Inbal Pinto Dance Company, International Center for the Performing Arts de Singel di Anversa e Israeli Opera.

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