Calcio, un altro decesso per il Morbo Lou Gehrig: a 31 anni è morto Lauro Minghelli, ex giocatore dell’Arezzo e del Torino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2004 20:09
Calcio, un altro decesso per il Morbo Lou Gehrig: a  31 anni è morto Lauro Minghelli, ex giocatore dell’Arezzo e del Torino

Il mondo del calcio piange una nuova scomparsa. È morto ieri, nella sua casa di Maranello, l'ex giocatore di Arezzo e Torino, Lauro Minghelli, a soli 31 anni, colpito dal morbo di Lou Gehrig. Minghelli, nato a Sassuolo, l'11 gennaio del 1973, era stato ascoltato anche dai collaboratori del Pm Raffaele Guariniello nell'ambito dell'inchiesta sui casi di calciatori con il morbo di Gehrig. Minghelli arriva ad Arezzo nella stagione 1993/94. L'Arezzo riparte dal Campionato Nazionale Dilettanti, il presidente è Ciccio Graziani.

A 20 anni iniziano i problemi di Minghelli, una fitta alla schiena lo aveva bloccato. Poi il dolore, quindi la diagnosi. Tumore all'anca. Il tumore era benigno, l'operazione era andata bene. Nel 1995/96, ad Arezzo arriva Serse Cosmi. Il presidente chiede a Cosmi di provare Minghelli, Serse accetta e scopre un difensore moderno, tecnico, intelligente. Lauro gioca quattordici partite, Cosmi lo promuove capitano. L'Arezzo va in C2. Nella stagione 1996/97, gioca tutte le partite che la sua schiena gli consente: ventuno.

Nella stagione 1997/98, quella della promozione in C1, Minghelli sta sempre peggio, ma vuole esserci. La prima partita è con la Maceratese. Minghelli è in campo. Il dolore lo tortura, ma non molla. La sua sesta partita è a Pontedera. Viene espulso per fallo da ultimo uomo. Non giocherà mai più. Nella primavera del 1998, viene operato per un altro osteoma benigno all'anca. Nello spareggio di Pistoia, quello che riporterà l'Arezzo in C1, c'è anche lui in tribuna. L'estate successiva, Cosmi prova a farlo allenare, ma Lauro non ce la fa più.

Serse Cosmi, suo grande amico gli rimane sempre vicino e gli dedica un capitolo della sua autobiografia, '«L'uomo del fiume».

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