«Mettere gli ideali -annuncia il consigliere Gianni Conti- la storia ed i valori delle grandi stagioni del dopoguerra fiorentino, in un momento di grande rilassatezza politica ed economica della città, è un dovere ed un vantaggio per la concretezza programmatica che dovrà accompagnare la prossima consultazione elettorale. Consapevole, inoltre, che non c'è libertà senza liberazione, sono fortemente preoccupato che l'antivigilia del rinnovo del Consiglio Comunale distragga ancora i maggiori partiti della coalizione di centrosinistra sulla seducente battaglia dei sindaci del comprensorio, anziché sulle soluzioni da dare ai problemi annosi di Firenze.
Altra grande preoccupazione è quella dell'eventuale passaggio in maggioranza di Rifondazione Comunista, valida opposizione critica di sinistra in Consiglio Comunale. Dunque si profila una maggioranza bulgara, appisolata, con il rischio che rimanga sul crinale dell'equilibrio politicamente perverso tra "socialismo burocratico e neo - liberismo". Benché sia consapevole di essere a bordo di un modesto canotto e di pretendere di sfidare una potente corazzata, intendo esercitare una flebile e libera pressione sociale e programmatica nei confronti della possibile, ma non certa giunta Domenici bis.
Infatti, secondo me, il compito politico - amministrativo, non si adempie nella superbia della maggioranza dei numeri, ma si svolge intervenendo con forza trainante in direzione del pluralismo e della volontà degli eletti; senza fare uso eccessivo delle leggi recenti, nel quadro storico - politico di una tradizione fiorentina, capace di convogliare il consenso e l'adesione della cittadinanza amministrata. Oggi la crisi economica e sociale impongono innanzitutto, un impegno sistematico per il razionale e programmato riferimento e utilizzo delle scarse risorse di cui la città dispone.
Di qui il valore culturale e politico per correggere profondamente la rotta del Piano Strategico, soprattutto nella regia e nel metodo; ridimensionare l'egemonia sul suolo pubblico della Firenze Parcheggi; riaprire un dibattito sulla centralità della stazione di Santa Maria Novella; abolire il concetto e la definizione delle periferie, considerando tutta Firenze con la stessa attenzione e sensibilità; dichiarare chiusa per i prossimi vent'anni la proliferazione dei supermercati e dei centri commerciali integrati; difendere e tutelare la salute dei cittadini contro l'inquinamento ambientale attraverso una programmazione annuale del blocco delle auto; potenziare e ristrutturare radicalmente il servizio pubblico dei trasporti urbani.
Insomma, operare per un totale rispetto della persona; della cultura di Firenze; del decoro della città; della dignità dei fiorentini residenti; del rilancio del turismo, dell'artigianato e del commercio di pregio. Senza rinnegare il passato, ripensare Firenze.
Se il Sindaco uscente è disposto a rivedere queste cose, posso rinunciare al tentativo di una Lista di alternativa civile, e iscrivermi all'Università dell'età libera».
«Gianni Conti rappresenta una risorsa sia per l'Ulivo sia per la Margherita ed è quind, opportuno che tutti i soggetti interessati si adoperino affinché si ricucia lo strappo».
Lo ha detto Giovanni Fittante, capogruppo di "Insieme per l'Ulivo in Toscana" secondo il quale «non si può disperdere un patrimonio di esperienza politica e di consenso personale come quello dell'ex vicesindaco di Firenze che ha rappresentato e che rappresenta una parte significativa della città». «Il mio auspicio - ha concluso il capogruppo di "Insieme per l'Ulivo" - è che l'intelligenza politica prevalga su tutto e che, quindi, si riesca a trovare una mediazione. Magari auspicando che tutti facciano un passo indietro in modo da far prevalere le ragioni politico-ideali per un nuovo percorso comune.
L'obiettivo è quello di allargare il consenso dell'Ulivo e non viceversa».