"Il carnevale fiorentino nel mondo"
Le comunità multietniche diventano protagoniste

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2004 18:32
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Domenica 22 febbraio a Firenze si celebra la seconda edizione del Carnevale multietnico nel mondo. Il giorno prima, l'appuntamento, per le vie della città, è con i Quartieri che sfilano con carri e maschere. "Il Carnevale fiorentino nel mondo" è promosso dall'assessorato per la valorizzazione delle tradizioni popolari fiorentine e dall'assessorato all'immigrazione. "Nato lo scorso anno in via sperimentale, raccolse molti consensi e quest'anno il Carnevale sarà ancora più partecipato - ha commentato l'assessore Eugenio Giani - con le comunità straniere che diventano protagoniste.

Abbiamo deciso di festeggiare il Carnevale concentrando la grande festa l'ultima domenica, per offrire un'alternativa al Martedì Grasso. I Quartieri promuovono le loro iniziative soprattutto il giorno prima, in modo che Firenze viva un fine settimana dedicato ai festeggiamenti per il Carnevale. Che possa diventare anche una buona attrattiva per il turismo. La storia racconta che a Firenze il Carnevale è stato sempre molto sentito; la maschera di Stenterello nacque sotto i Lorena". Negli ultimi anni il Carnevale aveva perso a Firenze una sua specificità ed il clima di festa si era progressivamente affievolito.

È stato così deciso di rilanciare l'evento con una prima edizione, lo scorso anno, a cui quest'anno ne è seguita un'altra che vede anche il coinvolgimento delle realtà multietniche per valorizzare Firenze come città di grande apertura internazionale fondata sull'accoglienza e sull'accettazione delle originali culture altrui. L'aspirazione del carnevale multietnico di Firenze è quella di interpretare questi valori rendendo, ancora di più, le varie comunità straniere protagoniste della vita cittadina.

"L'iniziativa lo scorso anno ha suscitato molto interesse nelle comunità straniere. Il Carnevale multiculturale a Firenze rappresenta, oltre ad una felice innovazione nella vita cittadina, un esempio simbolico di integrazione anche all'interno dell'Amministrazione - ha sottolineato l'assessore Marzia Monciatti -: i nuovi cittadini che si integrano con le tradizioni popolari. L'assessorato alle tradizioni popolari, che rappresenta la volontà di coltivare l'identità della città anche attraverso la celebrazione di feste che fanno parte della cultura fiorentina, si fonde, in questa occasione, con l'assessorato all'immigrazione che lavora per l'inclusione sociale dei nostri nuovi concittadini e concittadine.

Il risultato è, a mio avviso, una felice sperimentazione di interculturalità e di valorizzazione, pur rimanendo nella tradizione, della ricchezza che proviene dalle diverse culture". Il corteo di domenica 22 febbraio partirà da piazza Ognissanti alle 14,30 (il ritrovo è previsto alle 14,00) è giungerà in piazza della Signoria, percorrendo il Lungarno Corsini, via Tornabuoni, via Strozzi, piazza della Repubblica, via Roma, piazza San Giovanni e via Calzaioli, dove sono in programma performance di musica, spettacoli dal vivo ed esibizioni di gruppi multietnici.

Partecipano alla festa: il corteo della Repubblica Fiorentina, il trenino con le comunità svedese e messicana, le carrozze dell'associazione Cavallo Ambiente, il trenino con i bambini del Coro Melograno, l'autobus a due piani City Sightseeing con bambini mascherati, carri delle comunità del Bangladesh, Sahara Desert, Senegal, Costa d'Avorio, Spagna, Perù, Olanda, Francia, Brasile (Rio Grande e Maracanà), Cina e un carro dell'ospedalino pediatrico Meyer. Nei secoli il Carnevale ha rappresentato a Firenze un momento di grande festa con particolare coinvolgimento popolare e la sua origine è probabilmente da individuarsi nei Saturnali romani come nelle feste per Dionisio nell'antica Grecia.

L'antico Re dei Saturnali, punto di riferimento nel corteo che si snodava per le vie centrali della città, divenne il Re del Carnevale, prima addobbato con paglia, erba e vari elementi coreografici, quindi trasformato in carro di cartapesta, nella cui progettazione si cimentarono grandi artisti come il Vasari e Baccio Bandinelli. La festa andò sempre più a svilupparsi nel corso dei secoli e lo splendore dei veglioni in teatro, come la vivacità dei cortei mascherati, rendeva il Carnevale fiorentino fonte di attrazione come nei nostri tempi accade a Viareggio o Venezia.

L'ultimo giorno del Carnevale era animato da balli e scherzi, raggiungendo il culmine con il rogo del cosiddetto "fantoccio di Carnevale" che si trasformava in veri spettacoli pirotecnici di razzi, fuochi di bengala e simili che avevano spesso luogo dalle sponde dell'Arno. Carnevale significava anche maschere tipiche ed il napoletano Pulcinella o il più settentrionale Arlecchino avevano a Firenze la compagnia di Stenterello, magrolino quasi anemico perché cresciuto "a stento" ma arguto e intelligente, con la parola pronta, furba e sempre a tutela dei più deboli.

Giacca a falde con colori di prevalenza azzurro e panciotto giallo, calze una rossa, l'altra azzurra e bianca a righe, Stenterello fu la maschera tipica di Firenze interpretando il carattere del fiorentino brillante e sarcastico quando necessario.

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