Donna, giovane e toscana: l’identikit di chi ‘sa’ usare italiano e numeri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2003 13:11
Donna, giovane e toscana: l’identikit di chi ‘sa’ usare italiano e numeri

FIRENZE- Donna, giovane, toscana e con titolo di studio superiore al diploma. E’ questo il profilo del soggetto che si è dimostrato più capace di affrontare e risolvere i quesiti di ‘problem solving’, test studiati all’interno di un progetto pilota dell’Istituto per la valutazione del sistema d’istruzione (Invalsi) per capire la qualità della conoscenza e della padronanza che le persone hanno della lingua italiana, e come questa può essere applicata alla realtà per gestire e superare situazioni di vario tipo.
Gli esiti del progetto pilota della ricerca “All.

Letteratismo e abilità per la vita”, curato appunto dall’Invalsi e finanziato dalle Regioni Toscana, Campania e Piemonte, mostrano una società dove la ‘quantità’ dell’alfabetizzazione è buona e quella dell’analfabeta totale è una figura quasi estinta, mentre si incontrano dati preoccupanti per quanto riguarda la ‘qualità’ della conoscenza della lingua italiana, la sua capacità di utilizzo nei vari registri, la sua interazione con capacità di calcolo, competenze generali e capacità critica.

Lo studio completo a livello nazionale, collegato ad una ricerca Ocse, sarà presentato nel 2005.
L’indagine, per quanto parziale e basata su poche classi (sesso, età, tipo di occupazione, titolo di studio, luogo di residenza), conferma alcune intuizioni e ne sfata altre. Il confronto fra le tre Regioni interessate dal progetto pilota dice che la Toscana è la terra in cui è maggiore l’amore per la lettura (67%), dove si frequentano di più le biblioteche (con buoni risultati anche nei Comuni di medie dimensioni e non soltanto nelle grandi città), dove si compra il quotidiano (74%) o si legge un libro (33%) almeno una volta a settimana, dove il 73% degli intervistati si trova a suo agio con numeri e calcoli.

In generale i titoli di studio bassi non impediscono di raggiungere competenze lingustiche medio-alte, viceversa titoli di studio elevati non garantiscono il mantenimento di competenze equivalenti. “E’ molto forte la percentuale di autoapprendimento – spiegano Vittoria Gallina, ricercatrice Invalsi responsabile di ‘All’, e Nicoletta Maraschio, docente di storia della lingua italiana all’Università di Firenze – ed è significativo il fatto che il livello di scolarizzazione e quello di letteratismo non crescono parallelamente.

Anzi, spesso c’è un’involuzione dovuta al fatto che l’educazione linguistica si interrompe alle medie. Stanno moltiplicandosi i corsi di scrittura delle lingua italiana alle Università. L’alfabetizzazione fornita dalla scuola è del tutto insufficiente, soprattutto in relazione all’applicazione pratica delle competenze linguistiche, numeriche, alla capacità critica e di utilizzo delle nuove tecnologie”. Nonostante sia nettamente superiore il numero dei giovani impegnati in attività formative, almeno il 20% degli adulti non studenti ha dichiarato di aver seguito nell’ultimo anno qualche attività educativa per adulti.

Tra queste la maggior parte sono uomini (53%), di età compresa tra i 31 e i 45 anni (40%), residenti in comuni medio-piccoli (84,4%). Molti sono anche coloro che hanno scelto occasioni di apprendimento informali, tra cui tentativi autonomi (44,5%), l’osservazione di altri (39%), la lettura di manuali (38,7) e l’uso di computer-tv o altri mezzi tecnologici (35%).
La ricerca ‘All’, esplorando la capacità di applicare le conoscenze linguistiche e numeriche nella vita di tutti i giorni, ha fotografato anche molti aspetti del quotidiano.

E’ emerso che in Toscana la socializzazione avviene soprattutto attraverso l’associazionismo o la partecipazione ad attività ricreativo-culturali (35%), ma i rapporti di amicizia o parentela sono meno coltivati che altrove (solo il 54% dei toscani fa o riceve visite almeno una volta al mese, contro il 67% dei campani e il 61% dei piemontesi), che il computer è utilizzato regolarmente dalla maggioranza della popolazione tra i 16 e i 65 anni (66%), che il 77% degli intervistati usa più volte al giorno il cellulare, che il 16% ricorre regolarmente al bancomat, che il fax serve quotidianamente al 25% degli intervistati, che il lavoro avviene spesso in team e che, tutto sommato, i toscani sono i più soddisfatti della propria condizione personale e familiare (65% contro il 44% dei campani e il 57% dei piemontesi).

Dalla valutazione di tutti i parametri, dovendo scegliere chi ha dimostrato le maggiori competenze e le migliori capacità di usarle, il profilo indicato è quello di un “soggetto di età compresa tra i 16 e i 30 anni, dotato di titolo di studio pari o superiore al diploma, studente, di sesso femminile, residente in Toscana”.

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