Cooperative Knowledge: l'apprendimento collaborativo in rete

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 ottobre 2003 08:27
Cooperative Knowledge: l'apprendimento collaborativo in rete

"Abbiamo una consuetudine volta a considerare il mondo esterno ed i suoi avvenimenti senza considerare quanto avviene nel sistema cerebrale di ricostruzione mentale degli eventi e delle loro significazioni -scrive a NOVE Paolo Manzelli, direttore dell'Education Research Laboratory / EGO-CreaNET di Firenze- Tale atteggiamento' e' sostanzialmente causato dalla atavica abitudine a considerare preferenzialmente un ambiente spazio-temporale circostante fisicamente limitato e comunque non percepibile oltre le nostre le nostre capacita' visive.
Aumentando in rete la velocita' di connessione , la dimensione spazio-temporale di riferimento cambia , sia per estensione della comunicabilita' che per rapidita' di interazione, tale nuova dimezionalita' usualmente la chiamiamo virtuale dato che ne percepiano la esistenza reale che oltrepassa le nostre dirette capacità percettive.
La rinnovata condizione di apprendimento in un contesto Virtuale cosi diverso dal limitato ambiente di portata locale determina la necessità di una variazione fondamentale dei sistemi di apprendimento, studiati in modo tale da favorire il necessario canbiamento delle funzioni di integrazione cerebrale tramite le quali il cervello ricostruisce l'ambiente e le relazioni cognitive funzionali ad una nuova dimensionalita' spazio-temporale piu' propria delle rete.
Per facilitare la comprensione di cosa significhi modificare la portata dimensionale delle funzioni di integrazione cerebrale di cui potremo discutere in seguito ritengo utile formulare una semplice analogia che possa essere da aiuto ad una successiva piu' profonda comprensione dello sviluppo cerebrale visto in relazione al tema della condivisione di conoscenze attuabile mediante una sistema di apprendimento collaborativo in rete.
E' facile infatti comprendere come cambiando le condizioni ambientali e muovendoci a velocita' elevate come in una gara delle Auto di Formula 1, sia necessario cambiare le gomme.

Le auto da corsa hanno almeno tre gommature differenti per pista asciutta, bagnata, ed intermedia. Quando si modificano le condizioni ambientali la presa sul terreno delle gomme (in gergo GRIP) cambia drasticamente perche' perde aderenza, e pertanto i piloti debbono sostituire in fretta il treno di gomme per non volare fuori pista.
Indubbiamente non abbiamo bisogno di cambiare le gomme delle nostre auto appena pioviscola, poiche' le Auto di F1. viaggiano a velocita' che sono il limite tra il stare per strada ed il volare, pertanto l'ambiente spazio temporale relativo all' attrito necessita di un tempestivo cambio delle qualita' delle gomme.
Come tutte le forme analogiche di ragionamento esse calzano intuitivamente ma non vanno estrapolate, comunque l'analogia in questione stante la enorme differenza tra le gomme ed il cervello, e' possibile permetta di concepire l' esigenza di una diversa GRIP di adattamento tra i processi di integrazione cerebrale relativi ad uno spazio-tempo a dimensione locale ed uno a dimensione delocalizzata come e' quello di un ambiente Virtuale di apprendimento collaborativo on line.
Il salto di qualita' risiede fondamentalmente nello sviluppo differenziato dei processi di integrazione cerebrale che contestualizzano le differenti condizioni spazio/temporali di riferimento, che nel caso dell' apprendimento collaborativo consistono nell' interpretare e ricostruire immagini e significati di una attivita relazionale attuata in presenza ed a distanza.
Rimanere inconsapevoli di tale nuova dimensione dello sviluppo cerebrale costituisce oggi un danno epocale nella salute mentale dei giovani, in quanto se vengono demotivati e qundi deprivati dalla capacita di acquisire la nuova dimensione spazio-temporale di riferimento alle relazioni di condivisione di conoscenza in rete, sono costretti a esercitare una ridotta integrazione cerebrale determinando nelle attivita mentali una assenza o riduzione dei gioco immaginativo e sociale , che li induce a ridurre la loro capacita di ampliare le relazioni di livello internazionale, e quindi a diminuire la abilita nell' apprendimento linguitico e delle lingue straniere che permette loro di sostenere una conversazione scritta o parlata con altri, tutto cio' proprio in quanto rimanendo nell' ambito di una visione localizzata delle relazioni con gli altri vengono indotti a ricondurre il linguaggio verbale ad espressioni stereotipate ripetitive, fatto di messaggi routinanti o rituali ridotti ai minimi termini come i refrain musicali, ed inoltre a rimanere in un ambito ristretto di interessi ed avere ad esempio una eccessiva attenzione per i dettagli alla moda del vestiario e degli oggetti della vita quotidiana.
Penso pertanto che tutto cio induca a riflettere seriamente quanti si vorranno accingere a d aprire una seria discussione nonche' una indagine di ricerca sulle nuove modalita' di apprendimento collaborativo impostata a partire da una cornice teorica di riferimento che sappia prendere in perspicace considerazione i processi cerebrali di integrazione, quali reali elementi attraverso cui si crea apprendimento, in modo che possa essere stimolata e valorizzata la creativita' naturale delle giovani generazioni".

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