Un sistema strutturato per la donazione degli organi e dei tessuti in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2003 20:25
Un sistema strutturato per la donazione degli organi e dei tessuti in Toscana

Firenze – L’azione programmata per la donazione ed il trapianto degli organi esiste in Toscana fin dal 1997 e grazie ad essa ed agli indirizzi approvati con i vari piani sanitari sono stati ottenuti non pochi importanti risultati. Il sistema toscano della donazione e dei trapianti, derivante da quello della Spagna, è un sistema originale basato sulla centralità di una rete regionale cui afferiscono aziende sanitarie ed universitarie, ospedali e singoli professionisti, nonché sulla centralità del coordinamento della rete stessa, il tutto all’insegna di una forte attività assistenziale.

Si tratta di un sistema all’avanguardia ormai preso ad esempio in molte regioni d’Italia e d’Europa. Ma ora la Toscana può compiere un ulteriore passo in avanti. Con l’approvazione all’unanimità degli indirizzi operativi in materia di donazione e trapianto degli organi e dei tessuti contenuti nel piano sanitario 2002-04, infatti, il Consiglio regionale ha dato il via libera alla Ott, sigla che sta per organizzazione toscana dei trapianti, che altro non è che un progetto per la realizzazione di un sistema strutturato per la donazione degli organi e dei tessuti che prevede l’istituzione, presso il dipartimento del Diritto alla salute della Giunta regionale, di una struttura con compiti di programmazione e coordinamento di tutte le attività del sistema regionale della donazione e dei trapianti sotto la direzione organizzativa del coordinatore regionale e la direzione tecnico-scientifica di medici di comprovata esperienza.

L’azione programmata si basa su alcune linee guida come la centralità del paziente, un sistema organizzativo in cui ogni livello operativo agisce all’interno della rete regionale e lo sviluppo delle attività di prelievo e trapianto sulla base di programmi annuali. Inoltre l’azione programmata prevede un’organizzazione fondata sul comitato regionale della donazione e del trapianto che lavora in stretta connessione con la rete regionale per le attività di donazione e prelievo e con la rete per le attività di trapianto ed il percorso assistenziale.

Svariati sono gli strumenti previsti dalle politiche sanitarie regionali per realizzare gli obiettivi dell’azione programmata. Oltre ai finanziamenti indicati nel piano sanitario, infatti, ci sono la rete informatica, il registro regionale del midollo osseo, il potenziamento del trapianto di cuore, la formazione del personale, l’educazione sanitaria, il centro di riferimento regionale, nonché le varie banche degli organi, da quella dei segmenti valvolari cardiaci a quella delle cellule e del cordone ombelicale, da quella delle cornee a quella dei segmenti osteoraticolari a quella della cute, le quali fanno della Toscana una regione leader in questo settore.

Ma ora c’è l’occasione di migliorare il percorso intrapreso. Lo ha detto il presidente della Quarta commissione alla Sanità e sicurezza sociale, Federico Gelli della Margherita, illustrando in aula il provvedimento approvato. Gelli ha spiegato l’importanza della Ott evidenziando che essa coordinerà il lavoro del centro regionale dei trapianti, della rete di coordinamento alla donazione, della banca centrale dei tessuti e delle cellule, del centro regionale per i trapianti, dei centri di trapianto di organi e tessuti e cellule sparsi sul territorio e dei medici di medicina generale.

Gelli ha aggiunto che le associazioni di volontariato sono state individuate come elementi essenziali del sistema e che lo gestiranno assieme alle strutture regionali deputate alla comunicazione e all’educazione alla salute. Inoltre Gelli ha ricordato che la delibera approvata prevede anche la formazione del personale e si occuperà anche del ruolo che ormai ha la Toscana in Italia ed in Europa, considerato che essa è stata individuata come regione capofila in Italia per la formazione dei coordinatori e che il modello toscano viene già considerato a livello europeo ed internazionale come una proiezione del sistema spagnolo e soprattutto del fatto che questo modello funziona.

Secondo Gelli, visto che nel 1997 la Toscana era una delle ultime regioni italiane in quanto a donazione di organi solidi, già si sono fatti importanti passi in avanti, dal momento che oggi la nostra regione si trova ad essere ai primi posti in Italia ed in Europa a livello complessivo ed è addirittura la prima regione al mondo per donazione di tessuti, tuttavia era necessario consolidare il sistema esistente e per questo si sono effettuate le scelte contenute in questa attuazione del piano sanitario, ha detto Gelli, che poi ha ricordato come la Giunta regionale abbia affidato ad alcuni fra i massimi esperti italiani e mondiali gli incarichi di verificare la reale efficacia del modello toscano ed il coordinamento del centro regionale dei trapianti.

Annamaria Celesti di Forza Italia, dopo aver detto che il modello toscano ha in teoria la possibilità di dare ancora migliori risultati, ha messo in guardia sulla necessità di proseguire con serietà e soprattutto con la volontà di migliorare, là dove esistono sofferenze, il percorso intrapreso. La Celesti ha ricordato l’importanza delle banche dei tessuti e degli organi esistenti sul territorio, ma ha anche rilevato che non tutto va per il meglio, o almeno non ovunque, facendo riferimento alla banca delle cornee dove secondo la Celesti esistono problemi strutturali.

Inoltre la Celesti ha chiesto l’istituzione di una nuova banca del cordone ombellicale. Tuttavia la Celesti ha annunciato il voto favorevole sottolineando che si tratta di un atto di fiducia da parte del Centrodestra su questo aspetto delle politiche sanitarie che la Giunta non deve tradire. Giovanni Barbagli di Rifondazione, dopo aver sottolineato il lavoro svolto degli esperti e della rete regionale, ha detto che con questo atto si aggiunge qualità ad un sistema che già funziona ed annunciando il voto a favore ha aggiunto di condividere la proposta di istituire una banca del cordone ombelicale avanzata dalla Celesti.

Ultimo ad intervenire nel dibattito è stato l’assessore al Diritto alla salute, Enrico Rossi, che ha evidenziato come il provvedimento poi approvato è una delibera importante che può dare ulteriore impulso all’affermazione della cultura della donazione in Toscana. Rossi ha ricordato che quello toscano è un modello solidale, ovvero aperto anche ai non residenti, e che in Toscana l’azione programmata esistente fin dal 1997 si basa su alcuni principi guida come la centralità del paziente e l’esistenza di una rete regionale che hanno dato ottimi risultati e che ormai sono punti irrinunciabili per le politiche regionali in questo settore.

Rossi ha infine ha ricordato che la Toscana, nel settore della donazione dei tessuti, è all’avanguardia nel mondo e che poche realtà italiane, dati alla mano, possono competere con i centri di riferimento presenti in Toscana in materia di donazione e trapianti.

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