IL NUDO NELL'ARTE ITALIANA AL PALAZZO MEDICEO DI SERRAVEZZA

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2003 11:17
IL NUDO NELL'ARTE ITALIANA AL PALAZZO MEDICEO DI  SERRAVEZZA

Le mutazioni della figura umana fra Ottocento e Novecento è il tema della rassegna che Il Palazzo Mediceo di Seravezza in provincia di Lucca, propone, dal 13 luglio al 5 ottobre -"Le poetiche del nudo : mutazioni fra Ottocento e Novecento", è il titolo della mostra organizzata dall'assessorato alla Cultura della provincia di Lucca La mostra propone, attraverso quattro sezioni, un excursus nel mutevole panorama delle poetiche del nudo a partire dal 1863 con la visione verista, fino ad approdare nel 1930 alle profonde varianti delle forme espressive della figura umana, volute dalle avanguardie .

Nell'arco di questo periodo, la raffigurazione del corpo umano subisce radicali cambiamenti : da un immediato approccio visivo si arriva ad un'intensa esplorazione dei temi psicologici, sessuali e sociali ad esso correlati . Se elaborati sotto l'urgenza della "questione sociale" sono i ritratti che arricchiscono la prima sezione della rassegna dedicata alla poetica verista che, offre nella figurazione artistica nuovi soggetti come i "Lavoratori al maglio" di Francesco Filippini, e l' "Allegoria del lavoro" di Carlo Carra'., più rispondenti al gusto borghese per la scena sono i nudi realizzati dai macchiaioli italiani, la cui attenzione è verso una dimensione appartata in cui le bellezze femminili si lasciano sorprendere in deshabille nell'intimita' del loro ambiente domestico In questi ambienti familiari sono da collocarsi i dipinti "La lettura" di Federico Zandomenighi e "Nudo coi capelli rossi" di Boldini.

Il corpo, nella poetica simbolista e nella rievocazione storica, e' la seconda parte del percorso espositivo, all'interno del quale si colloca il dipinto "Allegoria del mare" di Adolfo de Carolis insieme alle fantastiche allegorie di Sartorio.La terza sezione di cui e' composta la mostra affronta la riscoperta romantica dell'antico, i soggetti neopompeiani e l'orientalismo di Mosè Bianchi e Barbaglia , con particolare attenzione anche alla raffigurazione dei soggetti storici. La quarta sezione è dedicata al desiderio di forme innovative e ai ripensamenti sulla figura umana, propri del Ventesimo secolo.

Tra gli esponenti toscani che affrontarono la figura nella sua nudita', sono presenti in mostra Ardengo Soffici con "Bagnanti" e Lorenzo Viani con "Nudo di schiena". Non mancano le scomposizione della figura , attraverso le istanze rivoluzionarie del Futurismo, come “Nudo simultaneo “di Boccioni , né le ricerche del movimento metafisico. Ampio spazio è dedicato al ritorno all'ordine attraverso il cosiddetto "Realismo magico" a cui Carra' diede forte impulso, facendo parte del movimento Novecento.

E questo nuovo filone "ufficiale" dell'arte italiana, presento' in termini rinnovati anche il nudo, come si rileva da "La Venere delle conchiglie" di Bernardino Palazzi ,da "Donna alla toilette" di Tozzi e da "Studio di nudo" di Sironi. ( a l)

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