Ieri sera la fantasia al potere: al Teatro Studio di Scandicci l’Art Ensemble of Chicago

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2003 08:39
Ieri sera la fantasia al potere: al Teatro Studio di Scandicci l’Art Ensemble of Chicago

Serata d’eccezione ieri a Scandicci con l’Art Ensemble of Chicago, che, con libertà estetica e di ironia, ha fatto vivere al pubblico fiorentino un’ora circa di musica assolutamente incurante delle regole. L'impatto è spettacolare, un happening teatrale che ripercorre la teatralità ironica e istrionica dei narratori africani, attualizzando l'eredità degli antichi griot.
Dal 1966, sotto varie insegne, il gruppo di Chicago è votato all’autoproduzione e alla divulgazione delle musiche creative.

Si tratta di Roscoe Mitchell e Joseph Jarman, che inizialmente insieme ad altri musicisti, danno poi vita a un quartetto con il contrabbassista Malachi Favors e il trombettista Lester Bowie. Artisticamente il nucleo nasce a Parigi nel '68 e dall' anno successivo si unisce Don Moye, dando vita al quintetto che resterà immutato fino al '93. Nei primi due anni di permanenza a Parigi la band incide ben 11 dischi e tre colonne sonore, conquistando l' immediato favore del pubblico europeo. Tornati negli Stati Uniti creano una cooperativa di sostegno a diverse aree artistiche e nel '74 una loro etichetta indipendente con la quale hanno inciso fino ad oggi capolavori assoluti.
La musica degli A.E.O.C.

è fatta di simboli che richiamano le istanze di liberazione da qualsiasi schiavitù, fisica e morale, in uno stile che, distruggendo e ricomponendo le varie tracce afro-americane, ritrova il gusto per la vocalità, la percussione, il movimento, la gestualità e la dimensione visiva e spaziale nell' improvvisazione.
Quello di ieri sera è uno dei primi concerti dopo la scomparsa di Lester Bowie (avvenuta l'8 novembre 1999) con la partecipazione del sassofonista Joseph Jarman che aveva lasciato il gruppo nel 1993.

Anche a Lester "Doc" Bowie è dedicata la Reunion, proclama Mitchell, che nonostante coltivi interessi artistici sconfinati - si è anche dedicato a Bach, per flauto traverso e clavicembalo - ha allestito per l'Ensemble un nuovo set di percussioni. "L'Art Ensemble Of Chicago è vivo. Lester non avrebbe voluto che finisse, né lo vogliamo noi!".

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