Al Pinocchio il 15 febbraio le signore del jazz italiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2003 13:46
Al Pinocchio il 15 febbraio le signore del jazz italiano

Finalmente sul palco del Pinocchio due signore del jazz italiano, a lungo attese dagli affezionati del locale di Vie Nuove. Un concerto intimo, elegante e intenso: sul palco due delle migliori jazziste italiane, la pianista Rita Marcotulli e la cantante Maria Pia De Vito. Muovendosi all’interno di mondi paralleli come la Danza, la Musica etnica, il Cinema ed il Teatro, le due musiciste portano avanti da anni un progetto comune che sposa melodie della tradizione mediterranea e balcanica al jazz.

Maria Pia De Vito unisce ad una voce calda e corposa la ricerca stilistica e filologica che l’ha portata negli anni a partecipare a numerosi progetti impegnati nella ricerca delle tradizioni popolari partenopee fino alla reinvezione, insieme a Tino Tracanna e Corrado Guarino, dei madrigali cinquecenteschi di Gesualdo da Venosa.
Nata a Roma nel 1959, Rita Marcotulli ha studiato pianoforte presso il Conservatorio di Santa Cecilia. Si interessa molto presto al jazz, e fra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta comincia a suonare professionalmente con piccoli gruppi, facendosi notare dalla critica per il tocco delicato e la bellezza dello stile.

In seguito diventa una delle pianiste italiane più richieste a livello internazionale. Collabora regolarmente con artisti europei e americani, fra cui Chet Baker, Jon Christensen, Palle Danielsson, Pino Daniele, Peter Erskine, Steve Grossman, Joe Henderson, Helène La Barrière, Joe Lovano, Charlie Mariano, Marilyn Mazur, Pat Metheny, Sal Nistico, Michel Portal, Enrico Rava, Dewey Redman, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Norma Winstone. Nel 1987 viene votata come miglior nuovo talento nel referendum della rivista "Musica Jazz".

Fra il 1988 e il 1989 fa parte stabilmente del gruppo di Billy Cobham, col quale partecipa a tournée in Europa e negli Stati Uniti. Nel 1988 si trasferisce in Svezia, dove ottiene eccellenti effermazioni in un ambiente di forti personalità musicali e di spiccata disposizione per la ricerca. Rientra in Italia nel 1992, e, fra il 1994 e il 1996, collabora con Pino Daniele. Compone musica per la danza e il cinema. Attualmente è attiva in varie formazioni, fra cui un trio a proprio nome, con Palle Danielsson e Bob Moses, il gruppo Concerto Grosso, comprendente fra gli altri Ambrogio Sparagna, Carlo Rizzo e Roberto Gatto, il gruppo Nauplìa, co-diretto con Maria Pia De Vito, il quartetto di Michel Benita, un duo con Roberto Gatto, il quintetto di Palle Danielsson, un quartetto con Charlie Mariano, Palle Danielsson e Marilyn Mazur, il quartetto di Dewey Redman.

Con queste formazioni, ha effettuato tournée in Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Polonia, Slovenia, Svezia e Svizzera, registrando anche diversi programmi radiofonici e televisivi. Nel 1996 si è esibita in duo con Pat Metheny al festival di Sanremo, ed ha preso parte ad un trio pianistico con Paul Bley e John Taylor al Teatro Olimpico di Vicenza.
Maria Pia de Vito, cantante, compositrice ed arrangiatrice, studia canto lirico e contemporaneo e inizia l'attività concertistica nel 1976 come cantante e strumentista in gruppi di ricerca su musica etnica.

Dall'80 è attiva in campo jazzistico, collaborando con artisti quali Kenny Wheeler, John Taylor, Ralph Towner, Joe Zawinul, Michael Brecker, Dave Liebman, Miroslav Vitous, Joshua Redman, Cameron Brown, Billy Hart, Elliot Ziegmund, Gary Bartz, Steve Turre, Enrico Rava, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Giorgio Gaslini, Bruno Tommaso, Rita Marcotulli, Furio Di Castri e molti altri, partecipando a numerosi festival internazionali. Tra il '94 ed il '97 lavora al progetto "Nauplia", sull'incontro tra la melodia napoletana e mediterranea ed il jazz, documentato da due fortunati CD, Nauplia e Fore Paese.

Collabora dal '96 con il compositore britannico Colin Towns; con la sua Big Band, la "Mask Orchestra", ha inciso due CD e si è esibita nel novembre '96 a Salisbury, a Londra per il London Oris Jazz Festival e alla Queen Elizabeth Hall con la "Mask Symphonic" (70 elementi) e la partecipazione di Norma Winstone, al Festival di Berlino, al festival di Bath Colonia e a Graz. Ad Umbria Jazz '98 è stato presentato il suo CD sul progetto "Phoné" con John Taylor, Gianluigi Trovesi, Enzo Pietropaoli, Federico Sanesi.

Importante è il CD del gruppo Triboh, di cui ha fatto parte insieme a Rita Marcotulli ed il percussionista Arto Tunçboyaciyan. Nel 97 si costituisce il trio con John Taylor e Ralph Towner, con cui ha inciso il CD “Verso”, svolto diverse tournée in Italia, ed un tour europeo. Il nome di Maria Pia è stato inserito, dalle più celebrate firme del giornalismo jazz americano, nella categoria "BEYOND ARTIST" del 49° DOWN BEAT CRITICS POLL 2001. L’importantissimo riconoscimento l'ha definitivamente imposta a livello internazionale.

E’ del 2001 anche un’importante affermazione di Maria Pia in ambito nazionale, ove ha conquistato il premio POSITANO JAZZ.

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