L'Arpat conferma la presenza del PM10 oltre i limiti
Blocco di macchine e motorini non catalizzati, traffico in diminuzione di oltre il 6%

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2003 07:35
L'Arpat conferma la presenza del PM10 oltre i limiti<BR>Blocco di macchine e motorini non catalizzati, traffico in diminuzione di oltre il 6%

Positivo il risultato del primo giorno della settimana di blocco per macchine, non catalizzate, motorini non catalizzati e vecchi diesel ante 1993. In base alle rilevazioni nei punti di misura allestiti in altrettante zone calde per il traffico cittadino (Ponte Rosso in entrata e uscita, viale Matteotti verso piazza Libertà e piazza Donatello, piazza Beccaria, Lungarno Vespucci verso il centro, e verso piazza della Libertà, viale Lavagnini, viale Redi), dalle 9 alle 17 la diminuzione media dei passaggi di auto e motorini è stata di oltre il 6 per cento nel corso della giornata di oggi.

Le diminuzioni più forti si sono avute nella mattinata fra le 11 e le 12 con punte di diminuzione del 9,54% e fra le 13 e le 14 con una diminuzione del 10,55 per cento. In tutto 5.537 macchine in meno nelle ore in cui è stato predisposto il blocco. "I dati registrati oggi sul volume del traffico sono attendibili, - ha spiegato l'assessore all'ambiente e alla mobilità Vincenzo Bugliani- . Ai fini della circolazione c'è indubbiamente una riduzione dei passaggi e quindi un beneficio per tutti".

Si ricorda che il provvedimento di blocco dei motorini riguarda solo quattro ore al giorno in due fasce orarie dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. La polizia municipale ha effettuato 444 controlli (86 hanno riguardato i motorini e 358 le macchine) ed elevato 102 contravvenzioni: di queste 21 sono state fatte alle macchine per violazione dell'ordinanza di blocco e 5 ai motorini sempre per violazione dell'ordinanza. Le altre sono dovute ad infrazioni varie.
"Ridurre l'inquinamento e spingere i fiorentini a dotarsi di mezzi meno inquinanti.

Entro il 2005 l'Europa impone di ridurre drasticamente il PM10 e le direttive sono già state recepite da questo Governo". Lo dichiara l'assessore all'ambiente e alla mobilità Vincenzo Bugliani analizzando i dati dell'Arpat relativi al 2002 sull'andamento del PM10 in città e nell'area omogenea che confermano l'esistenza del problema delle polveri fini nell'aria e del biossido d'azoto. " E per facilitare il cambio dei mezzi, - ha aggiunto Bugliani- è allo studio l'ipotesi di dare nuovi incentivi proporzionati al reddito, in modo da agevolare le fasce più deboli".

I dati dell'Agenzia per la protezione ambientale illustrati questa mattina dal responsabile Daniele Grechi confermano il superamento dei limiti di riferimento fissati a 40 microgrammi per metro cubo come media annuale in quasi tutti i punti di rilevamento. Nello specifico, a parte la stazione di Boboli e Ponte alle Mosse a Firenze e quella di Boccaccio a Calenzano, i limiti vengono superati in viale Ugo Bassi, viale Gramsci (52), viale Rosselli (47) e a Scandicci nella stazione di Buozzi. E sempre in base ai dati è confermata anche la presenza del biossido di azoto di cui i maggiori responsabili sono i diesel, soprattutto quelli di vecchia generazione.

L'Arpat ha anche forniti dati comparativi in cui si evidenzia come il livello delle polveri, pur dipendendo da molteplici variabili non solo imputabili al traffico, sia comunque legato all'utilizzo o meno del mezzo catalizzato: "l'auto a benzina con il catalizzatore, - ha sottolineato Daniele Grechi, -è il meglio che la tecnologia mette a disposizione". E' assodato, sempre secondo i dati, il fatto che i motorini a due tempi, cosiddetti euro 0, inquinano e sono responsabili di gran parte delle emissioni delle polveri.

A confermare questo non c'è solo l'Arpat, ma anche l'Ancma (associazione nazionale costruttori di motocicli) che afferma che in un Km di percorrenza i motorini ante Euro 1 producono circa 226 microgrammi di articolato, dalle 4 alle 6 volte rispetto a un motorino catalizzato e quanto un'auto non catalizzato o un vecchio diesel. Allo stesso tempo è bene sapere che il problema delle polveri è complesso ed influenzato, oltre che dal clima, dai riscaldamenti, dall'attività antropica. Ma il traffico e certi mezzi in particolare contribuiscono in maniera decisiva.

"L'obbiettivo del provvedimento del blocco, - ha sottolineato l'assessore Bugliani- non è tanto quello di ridurre il traffico, quanto diminuire l'inquinamento. Ma per verificare un effettiva diminuzione del Pm10 bisogna aspettare almeno la fine del periodo sperimentale del provvedimento e cioè la fine di marzo". L'assessore ha poi precisato che il metodo fino ad oggi usato per misurare il flusso di traffico, non è in grado di contare il passaggio dei motorini e quindi può dare riposte e risultati limitati che comunque interessano relativamente rispetto all'obiettivo che l'amministrazione vuole raggiungere.
"L'inquinamento è oggi uno dei maggiori problemi delle nostre città -scive Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana, nella propria newsletter settimanale- Compito degli amministratori è quello di dare risposte convincenti, che superino la schizofrenia degli interventi di emergenza e affrontino la questione in modo serio ed efficace.

Siamo stati i primi in Italia ad aver elaborato una classificazione della qualità dell'aria di tutti e 287 comuni toscani. Abbiamo poi approvato - sulla base dei valori europei - un rigoroso provvedimento sulle polveri che prevede blocchi dopo 5 giorni di superamento dei valori limite - con tanto di potere sostitutivo in caso di inerzia dei Comuni - mentre in Lombardia, ad esempio, scattano dopo 9 giorni. Ancora: il 17 febbraio incontreremo i Sindaci per discutere dei provvedimenti già presi, come il piano d'azione contro il Pm10, e delle nuove azioni da programmare.

Sarà anche l'occasione per esaminare i picchi periodici di inquinamento, e valutare il ruolo di coordinamento che la Regione può svolgere per contrastarli. Per Firenze abbiamo già impegnato oltre 10 milioni di euro, destinati alla mobilità e alla promozione di energie pulite anche negli usi privati e domestici. Stiamo lavorando per accelerare i tempi della metropolitana di superficie e per rinnovare il parco autobus dando incentivi alle aziende che acquistano mezzi alimentati a metano, gas, elettricità.

La Regione continuerà a fare la sua parte. Per ridurre l'inquinamento atmosferico ci vogliono progetti, risorse e soprattutto occorre cambiare abitudini di vita. Intervenendo su più fronti: sviluppare l'uso di energia "pulita"; incentivare i cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici; facilitare il passaggio all'uso del metano; sperimentare esperienze innovative in materia di traffico."
L'Arpat cambia pelle in occasione della conferenza di programmazione che si svolgera' il 13 febbraio nell'auditorium della Banca Toscana.
Istituita nel 1996, prima in Italia, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, e' oggi di fronte ad una svolta sia per quanto riguarda l'organizzazione interna (l'agenzia puo' contare su circa 800 addetti dislocati sull'intero teritorio), sia per i nuovi servizi di controllo e protezione ambientali offerti.
Nel prossimo triennio l'Arpat si trasformera' - ha detto l'assessore Franci presentando la terza 'Conferenza di Programmazione' - completamente.

Abbiamo prefigurato per l'agenzia un nuovo ruolo, non piu' legato ad un approccio settoriale ma ad 'una missione fondamentale per lo sviluppo sostenibile dell'ambiente, con la gestione e l'analisi dei dati e, con l'obbligo di trasparenza e di metterli a disposizione di tutti'. Prevenzione e comunicazione sono i due prossimi obiettivi dell'Arpat che dovra' diventare, sempre piu', il braccio operativo della Regione nella nuova fiscalita' ambientale.

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