Firenze: dal 18 maggio alla Galleria Poggiali e Forconi Movimenti bisbetici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 maggio 2002 21:03
Firenze: dal 18 maggio alla Galleria Poggiali e Forconi Movimenti bisbetici

"Sono un abitante non troppo scontento di una modernissima ed effimera città del XXI secolo, dove gli abitanti sono riusciti ad eliminare quasi tutti i dislivelli, per cui da ogni parte si può ammirare un'immensa pianura e ogni altra città si può intravedere senza nessun sforzo di fantasia. Solo le proporzioni e le dimensioni di questa pianura rimangono incomprensibili".
Così scrive Roberto Barni all'interno del Catalogo della personale "Movimenti bisbetici", organizzata dalla Galleria Poggiali e Forconi di Firenze dal 18 maggio al 21 luglio e presentata da Agnes Kohlmeyer.
Cinquanta opere, due sculture in bronzo e quadri realizzati con varie tecniche, tra cui il cartonage di carta di giornale e bassorilievi di legno, dal '93 ad oggi, dove la figura dell'uomo, inteso come simbolo e archetipo della specie umana, insieme agli alberi e agli animali, è al centro delle riflessioni di Barni.
L'uomo che, fragile e forte allo stesso tempo, appare intrappolato negli ingranaggi del tempo, impigliato nelle maglie della durata lineare, afferrato dalle spire della fatalità.

Così le figure di Barni si muovono in uno spazio indefinito, compiono piccoli gesti, sono ironiche e malinconiche, si attraggono o si respingono, si incontrano ai bordi di un contenitore ed entrano in relazione mediante l'oggetto.
Ciò che appare capovolta nelle sue opere è la norma, anche quella spaziale e temporale. Non è più l'uomo ad impiegare e manipolare gli oggetti, bensì risultano questi (il piano, la vasca, la scala, i cilindri) a regolare la sua condotta e il suo gesto fino a servirsi dell'uomo medesimo e a fare di lui un 'modulo componibile'.
In scultura come in pittura, l'opera di Barni si presenta ogni volta in cammino, con un'andatura del passo che possiede la singolare prerogativa di cancellare la meta o, per lo meno, di oscurarla.
"Come sempre le figure sembrano pronte ad andare ma, nonostante questo, sembrano prive di orientamento, "scrive nel Catalogo della mostra fiorentina Agnes Kohlmeyer che il 25 maggio inaugurerà in Germania, al Kunstverein di Ludwigsburg, la personale di Roberto Barni dal titolo "Ironia e Melanconia".

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