Arte sacra, archeologia, ceramica, in uno splendido palazzo del ‘200 di Asciano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 aprile 2002 08:02
Arte sacra, archeologia, ceramica, in uno splendido palazzo del ‘200 di Asciano

Nel cuore delle Crete senesi, ad Asciano, apre i battenti Palazzo Corboli, dimora duecentesca che sarà la sede del Museo civico archeologico e d’Arte Sacra. Una nuova fondamentale tessera che si aggiunge al ricco mosaico del Sistema dei Musei Senesi, la cui inaugurazione è prevista per il 18 maggio 2002: fondamentale per il valore architettonico ed urbanistico del palazzo; per gli affreschi di inestimabile pregio che sono stati recuperati all’interno; per il contributo che Casa Corboli dà nella ricostruzione del ruolo di Asciano nella storia economica del contado medievale senese. Ambrogio Lorenzetti, il Maestro dell’Osservanza, Giovanni Pisano, Il Valdambrino, Sano di Pietro, Taddeo di Bartolo: sono solo alcuni dei nomi degli artisti le cui opere verranno esposte nel Museo d’arte Sacra di Palazzo Corboli, opere che rappresentano delle pietre miliari nella storia dell’arte e che attualmente sono esposte nel museo d’arte sacra presso la Collegiata.
Il Palazzo - Casa Corboli non è un ‘semplice’ museo nell’accezione più classica del termine: dall’arte sacra, alla parte archeologica, alla ceramica, è lo stesso palazzo ad essere la prima, vera, opera d’arte.

Un forziere ricco di gioielli, che già di per sé rappresenta un oggetto prezioso, di valore inestimabile. Un caleidoscopio di forme, di ritrovamenti, di reperti ricchi di storia.
L’edificio
Risalente alla prima metà del XIII secolo, si sviluppa su tre piani che hanno restituito, nel corso dei lavori di restauro curati dalla Soprintendenza ai beni artistici e storici di Siena, dalla Soprintendenza archeologica di Firenze e dal Dipartimento di archeologia medievale dell’università di Siena, tesori inestimabili di pittura, di archeologia e, in genere, informazioni storiche sull’intero abitato di Asciano.
Il Museo
La struttura divisa su tre piani sarà interamente dedicata all’allestimento museale: al piano terreno troveranno spazio le strutture complementari al museo con bookshop, sala convegni, punto informatico di collegamento con la rete dei musei della provincia di Siena e spazi di relax in cui verranno esposti i numerosi reperti rinvenuti all’interno del palazzo nel corso dei lavori di restauro.
Il primo piano del Museo seguirà un percorso cronologico, con l’esposizione di opere del Maestro dell’Osservanza, Giovanni Pisano, del Valdambrino e Ambrogio Lorenzetti. Salendo al secondo piano troveremo le opere che sono state conservate fino al 1952 nell’ex oratorio della Compagnia della Croce: paramenti sacri e pittura del ‘500- ‘600, da Rutilio Manetti a Bernardino Mei.

Sempre al secondo piano inizia la parte archeologica del museo che si chiude al terzo piano: i reperti provengono dal tumulo del Molinello, dalla necropoli di Poggio Pinci e dall’area archeologica di Campo Muri, in ordine topografico. Urne cinerarie, vasi, coppe, fibule, monili torneranno, finalmente, da Firenze dove erano stati archiviati e custoditi. In molti casi sarà la prima volta che verranno esposti al pubblico. Anche la parte archeologica, dunque, rappresenterà un percorso di notevole importanza per conoscere la storia antica del territorio dell’alto corso del fiume Ombrone.

152 opere allestite in 16 sale per una vera “rivelazione pittorica” come nel primo dopoguerra accennò il Soprintendente Niccoli, colui che iniziò il lungo iter per la costituzione del museo Corboli. Dopo molti decenni questo percorso si conclude felicemente oggi.

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