Atti di fede, cinquanta foto di Andrea Pistolesi

Redazione Nove da Firenze
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04 Aprile 2002 13:11
Atti di fede, cinquanta  foto di  Andrea Pistolesi

Scandicci - “Momenti di preghiera, attimi nei quali si crea un rapporto assoluto ed esclusivo con il divino, che è l’essenza delle principali religioni del mondo”. Questi, secondo Andrea Pistolesi, sono gli istanti catturati dal suo obiettivo e proposti, fino al 28 aprile alla Badia di Settimo, in una mostra di 50 foto, titolata Atti di Fede, organizzata dal Comune di Scandicci, dalla Fondazione Ernesto Balducci e da Porto Franco.
Un vero e proprio reportage in giro per il mondo per il fotografo fiorentino che, nei molti anni della sua attività, si è specializzato nel documentare uomini e ambienti, realizzando servizi per le più importanti riviste specializzate, sia italiane che straniere, e pubblicando volumi per case editrici del settore.


La mostra è accompagnato dalla pubblicazione di un catalogo che ospita il contributo di un ricercatore della materia, Giorgio Bizzi, una breve prefazione a firma dell’assessore alla cultura Simone Gheri e di quello alla pubblica istruzione Claudio Raspollini. Che scrivono: “se l’atto di fede è patrimonio esclusivo di chi crede, la preghiera è invece qualcosa di anche profondamente laico, ricco di quella umanità che, varcando le soglie della religiosità, sa costruire rapporti fra gli uomini”.

Un approccio ottimista che, però, non ignora come “in troppi paesi del mondo la Città degli dei e la Città degli uomini viene calpestata in nome degli uni e degli altri”.
“Atti di fede” è quindi, nelle intenzioni degli organizzatori, qualcosa di più che una mostra di foto. E’, infatti, un appuntamento del “Progetto Toscana 2002: per una rinascita della pace”, una operazione culturale, si legge ancora nelle note introduttive al catologo “che, nell’ambito del Progetto Regionale Porto Franco, rappresenta un’esperienza vocata alla visione di una terra di popoli e di culture diversi e diverse, si misura con molti limiti, ma cerca di dischiudere ulteriori potenzialità affinché sia possibile realizzare il desiderio di guardare ad un orizzonte lontano, laddove molti uomini e molti popoli potranno pacificamente ri-unirsi”.

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