Guerra in Palestina: stasera Consiglio comunale straordinario

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2002 06:37
Guerra in Palestina: stasera Consiglio comunale straordinario

''Signor presidente, lei l'11 settembre lancio' una grande coalizione internazionale contro il terrorismo, trovando il consenso di molti. Le chiedo oggi di promuovere una grande coalizione internazionale contro la guerra in Medio Oriente e trovera' il consenso di tutte le persone di buona volonta', che cercano la pace''. E' l'appello e l'invito alla riflessione che il presidente della Toscana Claudio Martini ha affidato ad una lettera inviata al presidente degli Stati Uniti, George Bush. ''E' l'ora delle decisioni difficili e coraggiose -scrive Martini- So che lei sara' all'altezza della domanda di pace che sale da tutto il mondo, in primo luogo dalle vittime innocenti di questo tragico conflitto, dai popoli della Palestina e di Israele che ancora vogliono credere, nonostante tutto, alla possibilita' di coabitazione di due Stati in un' unica terra''.
''L'azione militare promossa dal governo Sharon -riflette Martini- rischia di lasciare un' impronta di morte e di odio con conseguenze incalcolabili'.
"Ieri sera -racconta Controradio- un centinaio di persone ha preso parte al presidio-manifestazione che si è svolto in p.zza San Giovanni a Firenze".
Consiglio comunale straordinario alle 21 di stasera sul conflitto fra israeliani e palestinesi.

«La tragedia che si consuma in questi giorni in Terra Santa - ha detto il Presidente del Consiglio comunale Alberto Brasca - scuote le coscienze degli uomini e delle donne di tutto il mondo. Non possiamo essere meri spettatori di un massacro. Vogliamo far sentire il nostro dolore, la nostra volontà di pace, la nostra fiducia nella ragione. Con il Consiglio straordinario vogliamo esprimere la volontà di pace di tutta la città, vogliamo portare il nostro granello per costruire una prospettiva di dialogo».

«L'attacco sferrato dall'esercito israeliano contro il popolo palestinese e Yasser Harafat - ha sottolineato il capogruppo dei Comunisti Italiani Nicola Rotondaro in una lettera a Brasca per chiedere la convocazione straordinaria del Consiglio comunale - annulla ogni possibilità di ripresa del dialogo e del processo di pace. Questa azione militare irresponsabile alimenta il terrorismo invece di combatterlo. Firenze, città della pace, non può né deve restare a guardare».
«Ennesimo atto di scorrettezza politica da parte dei rappresentanti della maggioranza di Palazzo Vecchio nei confronti dell'opposizione.

Alle 10 di questa mattina il Presidente del Consiglio comunale Alberto Brasca, pur conoscendo da tempo l'impegno congressuale di Bologna da parte di tutti i consiglieri di Alleanza Nazionale, ha convocato un consiglio straordinario sulla Palestina per le 21 di domani. E' un atto di prevaricazione dei diritti dei Consiglieri ad esprimersi sul grave problema, sentito da maggioranza ed opposizione, della Palestina». E' quanto ha dichiarato il capogruppo di Alleanza Nazionale Riccardo Sarra. «Come mesi fa - ha aggiunto Sarra - Alleanza Nazionale ha accettato di buon grado che non si tenesse un Consiglio comunale per permettere al capogruppo dei DS Caffaz e ad altri consiglieri di partecipare ad un incontro informale con Berlinguer, allo stesso modo ci si sarebbe aspettato un atto "politically correct" di risposta in un momento di così importante impegno politico da parte dei rappresentanti di Alleanza Nazionale».
«Dobbiamo impegnarci subito, con ogni mezzo e segnale possibile, per fermare lo sterminio del popolo palestinese».

Lo ha dichiarato la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri. «Con convinzione - ha puntualizzato la Sgherri - ho dato il mio assenso alla convocazione di un Consiglio comunale straordinario malgrado domani inizi il congresso nazionale del nostro partito. Il precipitare degli eventi in Terrasanta e questa immane tragedia che colpisce il popolo palestinese e Yasser Arafat rendono necessario e irrimandabile il contributo di Firenze. Per questo i consiglieri di Rifondazione Comunista saranno presenti domani sera nel Salone dei Duecento».
"Domani sera il consiglio comunale si riunirà in seduta straordinaria, per discutere della gravissima crisi in Medio Oriente.

Così come all'indomani dell'11 settembre, Firenze e le sue istituzioni vogliono far sentire la loro voce chiara contro la guerra, la sopraffazione, il terrorismo". E' quanto ha detto il sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, intervenendo sulla crisi in Palestina. "Come sindaco di questa città, città 'operatrice di pace' riconosciuta dall'Onu, dove solo pochi giorni fa palestinesi e israeliani hanno siglato in Palazzo Vecchio la "Carta di Firenze" per ribadire la necessità del dialogo - ha detto Domenici - non posso non esprimere angoscia e preoccupazione per ciò che sta accadendo in Palestina, e allo stesso tempo sottolineare l'esigenza di una grande mobilitazione per la pace".

"Ora più che mai - prosegue il sindaco - è necessario ripetere l'appello al governo israeliano perché fermi i suoi carri armati e si ritiri dai territori, prima che accada l'irreparabile, prima che la logica della guerra si propaghi come una folle epidemia anche da noi, fino al punto di provocare fatti estremamente gravi come le aggressioni alle sinagoghe e alle comunità ebraiche, come è avvenuto in alcune città europee. Questo è un rischio che non possiamo permetterci di correre. Proprio per scongiurarlo, proprio per evitare che si possano riproporre pericolose contrapposizioni proprio laddove è invece necessario un forte e univoco appello alla pace, da parte nostra vogliamo ripetere che la sola strada percorribile oggi è quella del dialogo, che la sola arma da usare è quella del confronto.

Purtroppo, l'escalation militare israeliana va esattamente nel senso opposto: e non saranno certo i carri armati nei luoghi santi di Betlemme o l'assedio ad Arafat, a fermare il terrorismo e la sua atroce escalation. L'umiliazione di un intero popolo, l'occupazione militare delle sue terre non può essere la strada da seguire". "La comunità internazionale e tutte le diplomazie sono al lavoro per trovare una soluzione a questa gravissima crisi. E questo è di fondamentale importanza - prosegue il sindaco di Firenze - Io comunque continuo ad essere convinto che anche la 'diplomazia dal basso' possa e debba avere un ruolo essenziale, perché credo nella forza della mobilitazione popolare: ora più che mai è necessario l'impegno di tutti, delle istituzioni locali, delle associazioni, delle categorie, dei singoli cittadini per testimoniare l'urgenza e la inevitabilità della pace.

Il consiglio comunale di domani sera è una tappa di questo cammino, che la nostra città intende percorrere senza arrendersi né arretrare, nel solco di una tradizione che viene da lontano e che negli anni ha sempre saputo confermare. Fino alla proposta di essere il vero e proprio 'luogo fisico' del dialogo fra israeliani e palestinesi, ribadito anche al segretario generale dell'Onu Kofi Annan e sostenuto dal nostro governo.
Interviene con una lettera aperta anche Fittante (Insieme per l'Ulivo): "quello che sta succedendo in Palestina non è più sopportabile: l'invasione violenta dei territori palestinesi ed il sequestro di un intero popolo non può vederci insensibili.
La storia di Firenze da sempre città di pace e la sua tradizionale propensione al dialogo tra i popoli, ci impone di prendere iniziative concrete in merito.


Per cui propongo alla Presidenza ed a tutti i Capigruppo l'invio di una delegazione del Consiglio Comunale in Palestina per incontrare Yasser Arafat e Shimon Peres (alla quale naturalmente mi candido a partecipare).
Di inviare una lettera al Governo israeliano affinché si ritiri dai territori palestinesi e cessi le violenze nei confronti della popolazione.
Di effettuare, inoltre, un Consiglio Comunale straordinario sulla questione arabo - israeliana quanto prima.
Quale ulteriore contributo su tale questione chiedo che si discuta in Commissione quanto prima una mia proposta già presentata nel Gennaio scorso per concedere la cittadinanza onoraria a Yasser Arafat e Shimon Peres, due personalità che hanno saputo, al di la delle reciproche differenze, dialogare.

Tale iniziativa potrebbe produrre la ripresa di un dialogo tra i due contribuendo così a riaccendere una speranza di pace.
D'altronde la legittima richiesta di sicurezza di Israele non può che passare attraverso una soluzione politica del conflitto che tenga conto del sacrosanto diritto dei Palestinesi di avere garantita la propria terra, un proprio Stato e, soprattutto, i loro diritti civili attualmente sospesi.
E' necessario condannare la violenza da qualsiasi parte provenga: sia quella dei terroristi estremisti ma anche quella praticata dal Governo Israeliano in questo ultimo periodo.


Vista l'importanza del problema mi auguro che questa mia richiesta possa trovare il vostro consenso".

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