Prosegue la la discussione sulla formazione a livello regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2002 15:32
Prosegue la la discussione sulla formazione a livello regionale

"E' vero -afferma Giovanni Crisonà, presidente del Centro studi Cultura e Sviluppo di Pistoia- le difficoltà burocratiche ci costringono spesso a fare cose che dissanguano la nostra creatività, la nostra operabilità e, non ultimo, anche spesso le risorse di cui disponiamo.
Alcune cose potrebbero effettivamente essere fatte molto meglio e con molta meno spesa solo se il nostro interlocutore pubblico uscisse dalla cultura burocratica, ma soprattutto gerarchica, in cui il cittadino-suddito deve obbedire ad una serie di piccoli sergenti che a partire dalla agenzia formativa arrivano fino al dirigente in pectore.
Purtroppo, a far da contraltare c'è anche il rischio che se non vi fosse alcun controllo - film già visto - i soldi risparmiati in questa ipotetica marcia indietro della burocrazia potrebbero andare anche spesi per le ville al mare invece che per i disoccupati.
Voglio dire che la formazione che noi concepiamo tenta di essere sempre un passo avanti, ma viene frenata da regole che tentano o dovrebbero, a modo loro, tutelare l'utente.


Così:
Da un lato, vorremmo essere liberati dal fare cose inutili
Dall'altro, ci fa piacere che qualcuno tenti di "valutare" il nostro lavoro poiché in è in un sistema meritocratico che vogliamo confrontarci.
E' possibile tutto questo?
Un'altra piccola riflessione che vi propongo è questa:
abbiamo iniziato un percorso di miglioramento secondo cui abbiamo sviluppato un software che ci permette di gestire le nostre attività in modo spedito e semplice. Abbiamo inserito in esso migliaia di nominativi di partecipanti ai corsi, docenti, referenti della PA, progetti ecc. Con un semplice clik mettiamo in collegamento progetti, strutture, nomi ecc.
Qual'è la novità che ci ha proposto la Regione Toscana?
Un databse online in cui, per ogni corso, si deve reinserire ogni dato da capo e, ad esempio, se un docente insegna in cinque corsi diversi, il suo nominativo e tutti i suoi dati devono essere reinseriti per cinque volte....
Spero sia possibile arrivare ad un sistema in cui i problemi non vengano affrontati a pezzetti e bocconi e, soprattutto in cui sia possibile fare veramente crescere la qualità di tutti.
In particolare, visto che si vorrebbe introdurre la Qualità, credo che il primo passo da fare e non mi sembra che in tal senso ci sia stata alcuna iniziativa, dovrebbe essere quello di far crescere dal basso e far condividere il ragionamento sulla qualità, facendo vivere alle agenzie formative un ruolo da protagonisti del cambiamento.
La mia percezione, che vuole essere naturalmente modesta, è stata, partecipando all'incontro di presentazione del sistema di accreditamento, non quella della partecipazione condivisa, ma quella di un sistema calato dall'alto.
Il mio auspicio sarebbe pertanto quello che si iniziasse a livello locale con l'organizzare riunioni e seminari di lavoro in cui le agenzie formative potessero confrontarsi ed elaborare strategie virtuose e di arricchimento reciproco.
Questi lavori per la qualità dovrebbero allora essi stessi divenire fulcro di un sistema di accreditamento e potrebbero risalire fino a livello regionale.
Come mai queste esperienze si riesce a farle solo con i partner europei e non esiste un momento, dico uno, in cui anche fra vicini di casa ci si possa confrontare?
Cosa aspetta la Regione a creare un organismo di coordinamento delle agenzie formative.
E' sintomatico che, come è stato detto alla famosa presentazione, ...nessuna delle agenzie presenti è in grado di influenzare la Regione....
Questo l'ha detto un importante funzionario della Regione.

Io non credo proprio che sia un fatto positivo!"

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