Accreditamento delle agenzie formative: la Toscana é l'unica Regione che non ha preso Iso come unico riferimento, né considera la certificazione come sostitutiva

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 febbraio 2002 22:11
Accreditamento delle agenzie formative: la Toscana é l'unica Regione che non ha preso Iso come unico riferimento, né considera la certificazione come sostitutiva

"Il modello toscano é più orientato verso la gestione autonoma della qualità della formazione -risponde Paolo Federighi, Presidente dell'European Association for the Education of Adults, alle critiche mosse da Paolo Manzelli alle nuove norme regionali che regoleranno l'accreditamento delle agenzie formative- si tratta di una strada da anni intrapresa dalle organizzazioni di educazione degli adulti in Europa e dall'associazionismo (in Germania, Finlandia, Gran Bretagna, Svezia, Danimarca, etc. é dagli inizi degli anni '90 che si sono definiti e introdotti modelli di gestione della qualità).

In altri paesi si cerca di recuperare il tempo perduto (Spagna, Grecia, Portogallo). Vedo che leggi lingue straniere, puoi pertanto consultare senza difficoltà il sito della eaea dove trovi il progetto Esnal, me vi sono miriadi di riferimenti possibili (Investor in People ed altri).
La ragione di fondo dell'accreditamento é di cercare di proteggere chi frequenta i corsi e le altre attività finanziate rispetto all'esistenza di standard minimi. E' ovvio che questo non basta, come niente basta a frenare la smania dei formatori improvvisati che hanno trovato nella formazione un nuovo mercato in cui riciclarsi.
L'accreditamento non impedisce a nessuno di esercitare la propria attività, tende solo a garantire che i soldi pubblici del Fondo sociale europeo vadano ad agenzie che sanno come gestire interventi di formazione.

A me pare scandaloso il contrario.
Mi chiedo allora: chi ha paura dell'accreditamento? Dopo l'approvazione della legge 626 relativa alla sicurezza nei luoghi di lavoro, commercialisti, ingegneri, architetti, chimixci, etc. si sono fatti posto alla festa formativa ed hanno iniziato ad offrire corsi, a progettarli, etc. con risultati, in molti casi abbastanza discutibili. Pare più scandaloso che la formazione alla sicurezza sia affidata a chiunque si proclami adeguato o che i lavoratori abbiano un minimo di garanzia a monte circa la presenza di alcuni standard minimi?"

"Se i progetti di Formazione dovranno avere capacita' innovative adeguate agli sviluppi della Conoscenza -risponde a stretto giro di posta Paolo Manzelli, direttore dell'Education Research Laboratory / EGO-CreaNET- lo sviluppo non si accumula con nessuna particolare fruizione di Finanziamenti Pubblici, cio' perche' oggi non sono necessarie particolari qualita' ISO.

Quindi qualsiasi normativa che vada a definire una selezione perde proprio le progettazioni capaci di creare sinergie e partenariati interattivi tra piccolo ed grande".

"Posto così il problema é diverso -precisa Federighi- l'accreditamento delle sedi (ovvero delle agenzie, nel modello Toscano) non ha alcuna pretesa di intervenire direttamente sui progetti, ovvero sulle azioni formative. L'oggetto é indubbiamente diverso e per i progetti sono altri gli strumenti di assicurazione della qualità.
Ma le sedi, ovvero i contenitori, hanno una qualche incidenza sul contenuto.
Poi si può sempre dire che un progetto formativo gestito da un gruppo di amici può avere una migliore qualità di un seminario o un corso gestito dalla Oxford University.

Ad ogni modo nel POR della Regione Toscana c'é la misura C4 che finanzia anche i gruppi di amici senza chiedere particolari accreditamenti, prendi l'esempio dei circoli di studio Il fatto nuovo é che la formazione sta divenendo sempre più un mercato e qualche strumento di protezione del consumatore é pur necessario. Anche il mercato dell'educazione é un prodotto della Knowledge economy.
L'accreditamentio non é l'unico strumento per sdare qualche garanzia ai cittadini, ma non é da demonizzare".

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza