Oggi a Firenze l'ambasciatore israeliano in Italia Ehud Ghol

Redazione Nove da Firenze
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06 febbraio 2002 18:43
Oggi a Firenze l'ambasciatore israeliano in Italia Ehud Ghol

La formale candidatura di Firenze per svolgere un ruolo attivo nel dialogo per la pace in Medio Oriente, a cominciare dall'incontro fra intellettuali europei, israeliani e palestinesi che si sta organizzando per il prossimo maggio: è stato questo il tema principale dell'incontro che si è tenuto stamani in Palazzo Vecchio fra il sindaco Leonardo Domenici e l'ambasciatore israeliano in Italia Ehud Ghol. La proposta del sindaco è stata valutata positivamente da Ghol, che la trasmetterà al suo governo e che ha sottolineato come sia sempre importante tenere aperto questo tipo di dialogo fra i popoli, anche in momenti di crisi come quello che sta vivendo il Medio Oriente ed anche se oggi la priorità per Israele è la sconfitta del terrorismo.

Durante l'incontro l'ambasciatore israeliano ha elogiato la bellezza di Firenze ("la città più bella del mondo") riconoscendole un ruolo internazionale importante non solo per l'arte e la cultura: a questo proposito Ghol ha anche ricordato il sindaco La Pira, celebre in Israele per aver parlato di pace, in un'epoca in cui la pace non era un'idea 'scontata' come lo è oggi. Ghol ha anche invitato Domenici ad una prossima conferenza dei sindaci che si tiene annualmente a Gerusalemme. Sempre in vista dell'incontro sulla pace in Medio Oriente da tenersi in maggio a Firenze, domattina il sindaco a Roma avrà un incontro con l'intellettuale israeliano David Grossmann, il rettore dell'università araba di Gerusalemme Sari Nusseibah e il segretario dell'ambasciata dell'autorià palestinase Ali Rashid. "Sono esterrefatto dal suo intervento" Questo il commento del capogruppo dei Verdi, Fabio Roggiolani, a conclusione dell'incontro che il diplomatico israeliano ha avuto stamani, in consiglio regionale, con il presidente Riccardo Nencini, i componenti l'ufficio di presidenza ed il vicepresidente della giunta, Angelo Passaleva.

"Avrei voluto dire all'ambasciatore israeliano -afferma Roggiolani in una nota- che stanno compiendo un terribile errore isolando Arafat a Ramallah, che la politica di distruzione sistematica della vita civile palestinese aiuta gli assassini terroristi e non taglia i loro legami con il popolo palestinese e che il dolore della popolazione israeliana colpita dai fanatici terroristi non puo' essere usato per negare le ragioni storiche del popolo palestinese. Non ho detto queste cose -conclude Roggiolani- per dovere di ospitalita' e per rispetto delle decisioni del consiglio regionale toscano che ha deciso di sviluppare un'opera di mediazione e di riflessione''.

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