Saranno 'notificati' gli archivi di Andreji Tarkovskij mentre il figlio sarà il regista di un film documentario sulla sua vita

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2001 08:16
Saranno 'notificati' gli archivi di Andreji Tarkovskij mentre il figlio sarà il regista di un film documentario sulla sua vita

Lo stato notificherà l’archivio del regista russo Andreij Tarkovskij, conservato a Firenze dove lui arrivò nel 1984, dall’omonima fondazione. Lo ha annunciato ieri Paola Benigni, soprintendente archivistica regionale, nel corso della conferenza stampa che ha preceduto il convegno organizzato dalla Fondazione e dall’assessorato alla cultura oggi in Palazzo per ricordare i 15 anni della morte del maestro. L’archivio, costituito da 11 mila documenti tra scritti autografi, foto, sceneggiature, diari di lavoro, carteggi, è ritenuto da eccezionale rilevanza culturale per la conoscenza del regista e per capire il suo modo di intendere il cinema.

La notifica ne impedisce l’esportazione all’estero se non per manifestazioni ‘di alto interesse culturale’. L’assessore alla cultura Simone Siliani ha sottolineato ‘’la rinnovata attenzione della città, che ha ospitato il regista quando era esule, per questo patrimonio’’. All’incontro era presente anche il vice ministro della cultura della federazione russa Alexandr Golutva che ha annunciato le iniziative che il suo Paese intende ricordare i 70 anni del regista con una serie di importanti eventi che cominceranno il 4 aprile 2002.

Il prossimo anno saranno pubblicati in Russia anche i ‘’Diari’’ la cui pubblicazione in italiano uscirà invece a metà gennaio per le Edizioni della Meridiana con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Infine il figlio del regista Andrej A. Tarkovskij, realizzerà un film su suo padre tratto dai Diari che raccontano gli ultimi 16 anni di vita del maestro. Il film sarà prodotto dal governo russo. Il giovane Tarkovskij ha poi annunciato tra i prossimi impegni dell’istituto da lui diretto, con sede a Firenze, una mostra fotografica sulla vita e sul lavoro del regista, che si terra’ a meta’ gennaio nella sala del piccolo maneggio di Mosca e che avrà un’anteprima, a Milano.

In aprile sarà allestita al Museo del cinema di Torino una selezione di polaroid originali scattate da Tarkovskij nel periodo 1981-1984 nella sua casa di campagna in Russia a Mosca e in Italia.

ANDREJ TARKOVSKIJ. CENNI BIOGRAFICI
Andrej Arsen’evich Tarkovskij nasce il 4 aprile 1932 nella famiglia del noto poeta russo Arsenij Tarkovskij a Zavrazie, un piccolo villaggio sulle rive del Volga nella regione di Ivanovo, in casa del nonno materno I.M. Petrov, dove i genitori venivano abitualmente in vacanza da Mosca.

La madre di Tarkovskij, Maria Ivanovna Vishniakova aveva frequentato insieme con il padre Arsenij i corsi letterari di Brusov, ed è proprio lì, che s’incontrarono per la prima volta. Nel 1935 il padre abbandona la moglie lasciando Maria con due figli – nel 1935 nasceva la sorella, Marina. Dal 1939 Andrej frequenta la scuola statale di Mosca n°554, che finirà nel 1951con un ritardo di due anni a causa della guerra e di una malattia. Nonostante le condizioni disagiate della famiglia, la madre ha cercato di dare al giovane Andrej un’ottima educazione artistica.

Frequenta la scuola settennale di musica - classe di pianoforte e la scuola d’arte figurativa - classe di pittura e scultura. Nel 1951 Andrej Tarkovskij si iscrive all’Istituto degli Studi Orientali, alla facoltà del Vicino Oriente, dove studia l’Arabistica. Presto scopre di non avere particolare interesse per la lingua araba e lascia gli studi per passare ad un istituto di ricerca geologica dove per un anno lavora in una spedizione in Siberia, sul fiume Enisei. Nel 1954 torna a Mosca per iscriversi a VGIK, prestigioso Istituto Cinematografico di Mosca, dove studia la regia nella classe del professore Michail Romm.

Nel 1960, il giovane regista si laurea con encomio, diplomandosi con il cortometraggio, “Il rullo compressore e violino”: Dal 1964 al 1982 lavora negli studi cinematografici della “Mosfilm”, dove girerà la maggior parte dei suoi film. Nel 1982, affrontando infinite difficoltà, Tarkovskij viene in Italia per girare “Nostalghia”, una coproduzione italo-russa, che terminerà a Roma nel 1983. La decisione del regista di rimanere in Italia per compiere altri progetti artistici, inasprisce ancora di più la polemica con lo stato sovietico, che accompagnava da sempre il lavoro del regista.

Di fatto, lo stato sovietico gli nega il permesso di restare all’estero e di invitare la sua famiglia in Italia. Capendo che al suo ritorno in Unione Sovietica non lavorerà mai più, decide di rimanere in Occidente. Dovranno passare quattro anni prima che possa rivedere suo figlio. Nel 1986, già compromesso dalla malattia, termina la lavorazione del suo ultimo film - “Sacrificio”. Il 29 dicembre 1986 Andrej Tarkovskij, consumato dal cancro, si spegne a Parigi all’età di 54 anni. Viene sepolto al cimitero ortodosso russo di Sant-Géneviéve du Bois, vicino a Parigi.

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